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Scoperta a Roma una domus tardo-repubblicana con mosaico unico

Roma, dove la storia si intreccia con la vita moderna, un’importante scoperta archeologica ha destato l’interesse di studiosi e appassionati di storia antica. L’area del Parco archeologico del Colosseo, già nota per le sue meraviglie, ha rivelato i resti di una lussuosa domus risalente alla tarda Repubblica, un tesoro nascosto che affonda le radici nella seconda metà del II secolo aC e nella fine del I secolo aC Questo rinvenimento non solo arricchisce il patrimonio archeologico romano, ma offre anche una finestra unica sulla vita dell’epoca.

La domus, che si sviluppa su più piani, si organizza attorno a un atrio centrale, un elemento architettonico simbolo della grandezza delle abitazioni romane dell’epoca. Ma il vero protagonista di questa scoperta è senza dubbio la sala per banchetti, nota come specus aestivus, un ambiente che trasmette l’opulenza e la raffinatezza dei suoi abitanti. Qui, i banchetti dovevano essere momenti di grande convivialità, in cui i nobili romani si riunivano per discutere di affari, politica e cultura, mentre venivano serviti piatti squisiti e vini pregiati.

Il mosaico che decora questa sala è di una bellezza straordinaria e rappresenta un unicum nel panorama dell’arte romana tardo-repubblicana. Denominato “rustico”, esso si compone di una complessa sequenza di scena che narrano storie di armi, navi e la vita marittima, evocando un senso di avventura e potere. Cataste di armi, prue di navi, tridenti e timoni si intrecciano con l’immagine di una città affacciata sul mare, un simbolo della connessione di Roma con il Mediterraneo e oltre.

La realizzazione di questo mosaico è stata un’impresa artistica notevole, impiegando materiali pregiati che riflettono l’abilità e la creatività degli artigiani dell’epoca. Conchiglie, tessere in blu egizio, vetri preziosi, scaglie di marmo bianco e tartari sono stati utilizzati per creare un’opera d’arte che non solo abbelliva gli ambienti, ma comunicava anche il prestigio e la ricchezza della famiglia che vi abitava. Questo mosaico, quindi, è più di un semplice decoro; è una testimonianza dell’influenza della cosiddetta “luxuria asiatica”, un fenomeno culturale e artistico che caratterizzò l’epoca e che scatenò aspre lotte politiche tra le fazioni aristocratiche romane.

Gli scavi della domus, che si concluderanno nei primi mesi del 2024, rappresentano un’opportunità unica per approfondire la conoscenza della vita quotidiana nell’antica Roma. La prospettiva di rendere accessibile al pubblico questo straordinario sito archeologico, una volta completati i lavori, suscita già grande attesa. I visitatori potranno immergersi nella storia e vivere l’emozione di camminare tra le vestigia di un passato affascinante, esplorando la vita aristocratica di una Roma che, sebbene distante nel tempo, continua a soffrire la nostra cultura moderna.

In conclusione, questa scoperta non è solo un contributo al patrimonio archeologico italiano, ma un richiamo potente alla nostra storia condivisa. Roma, con la sua straordinaria capacità di sorprendere e incantare, continua a rivelarsi custode di tesori inaspettati, invitando tutti a scoprire le storie che giacciono silenziose sotto la sua terra.

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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