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SCHiM: un platform in cui l’ombra diventa protagonista

Nel mondo dei videogiochi, la ricerca di idee semplici ma fresche è sempre più forte, e SCHiM sembra essere la risposta perfetta a questa voglia di innovazione. Questo gioco, nato dalla mente del giovane sviluppatore olandese Ewood Van derber, è un platform 3D che mescola luce, ombra e animazioni, offrendo un’esperienza unica che vi porterà a saltare da un’ombra all’altra in un mondo vivace e stimolante. Il concetto alla base di SCHiM è semplice, ma affascinante: uno schim è l’anima e lo spirito di un oggetto, un essere vivente o persino una cosa qualsiasi. Ogni cosa nel mondo ha il suo schim, e la separazione tra loro è impensabile. Ma proprio questo succede all’inizio del gioco: il vostro schim viene separato dal suo padrone umano, e toccherà a voi, nei panni di questo spirito dalle sembianze di una piccola rana nera, ritrovare la strada per tornare dal suo proprietario prima che sia troppo tardi.

L’introduzione al gioco è simpatica, con un bambino che gioca saltando da un’ombra all’altra, ma presto il focus si sposta sul protagonista, il vostro schim. Quest’ombra errante sarà costretta a navigare un mondo astratto in cui ogni livello è immerso in un colore diverso, che cambia in base al momento della giornata, dal verde chiaro del mattino all’arancione del tramonto fino al blu delle strade di notte. Il design grafico è minimalista ma estremamente pulito, quasi come se stessimo osservando un fumetto in movimento. Le ombre, in questo gioco, non sono solo effetti decorativi, ma diventano il cuore del gameplay, trasformandosi in veri e propri percorsi da seguire.

In SCHiM, dovrete muovervi esclusivamente nell’ombra, saltando da oggetti e persone animate per evitare la luce. Ogni salto riuscito vi avvicina al vostro obiettivo, ma ogni errore può costarvi caro: se non riuscirete a saltare nell’ombra successiva, vi ritroverete come un pesce fuori dall’acqua, in attesa di essere riportati al checkpoint più vicino. La difficoltà non è tanto nelle meccaniche, ma nella necessità di pianificare i salti con precisione, dosando attentamente la pressione sui tasti. Questo, però, non significa che il gioco sia sempre perfetto nella gestione della difficoltà: a volte, le inquadrature coperte possono risultare frustranti, facendo sembrare l’avanzamento più difficile di quanto sia in realtà.

Dal punto di vista narrativo, SCHiM non pretende di essere un racconto profondo o introspettivo. La storia del giovane uomo e del suo schim che si separano e poi si cercano non è un dramma esistenziale, ma piuttosto un’avventura leggera che ci porta attraverso scenari ispirati a vere città o luoghi rurali in Olanda e in Europa. La storia si sviluppa gradualmente, ma è durante la seconda metà del gioco che avremo uno sprazzo di introspezione psicologica, anche se sarebbe stato interessante esplorare più a fondo il rapporto tra il giovane e il suo schim.

L’aspetto visivo del gioco è uno dei suoi punti di forza. Realizzato in Unity con l’uso di Blender per la modellazione, SCHiM sfrutta la quadricomia per immergere ogni livello in un colore che evoca un momento specifico della giornata. Questa scelta non solo è piacevole dal punto di vista estetico, ma contribuisce a creare un’atmosfera unica, arricchita da un accompagnamento sonoro che è semplice ma molto orecchiabile.

In definitiva, SCHiM è un gioco che coniuga un gameplay semplice ma affascinante con uno stile artistico delizioso. È perfetto per chi cerca un’esperienza rilassante, senza troppe complicazioni, ma con una creatività che sa come catturare l’immaginazione. Anche se il gioco potrebbe non offrire una profondità ludica o narrativa che vi terrà incollati per ore, è comunque un titolo che merita attenzione. Se siete alla ricerca di qualcosa di diverso dal solito, che vi accarezzi visivamente e vi faccia riflettere su temi leggeri ma affascinanti, SCHiM è sicuramente un gioco che vale la pena provare.

Dai nostri utenti

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