Uno dei problemi più significativi che ha afflitto il Marvel Cinematic Universe (MCU) dalla Fase 4 in avanti è la sensazione di sovraccarico narrativo che molti spettatori hanno avvertito. Tra personaggi introdotti e mai più ripresi, trame lasciate in sospeso ed eventi di grande portata mai realmente affrontati, il MCU sembra aver perso parte del suo equilibrio narrativo. A complicare ulteriormente le cose, l’uso massiccio di scene mid-credits e post-credits, elemento che inizialmente aveva rappresentato una novità affascinante, si è trasformato in una vera e propria arma a doppio taglio. L’idea di includere scene post-credits non è nata con il MCU. Già nel 2003, il film Daredevil mostrava Bullseye, il villain del film, ancora vivo e capace di impalare una mosca con una siringa mentre giaceva su un letto d’ospedale. Nel 2006, X-Men: The Last Stand introdusse una delle scene post-credits più iconiche del periodo pre-MCU, rivelando che Charles Xavier era sopravvissuto alla sua apparente morte per mano della Fenice. Questa scena è stata spesso considerata la prima vera scena post-credits dell’universo Marvel al cinema.
Sin dall’uscita del primo film del MCU, Iron Man nel 2008, le scene post-credits hanno rappresentato un marchio di fabbrica del franchise. In quella prima sequenza, Nick Fury, interpretato da Samuel L. Jackson, visita Tony Stark per parlargli dell’Iniziativa Avengers. Questa sequenza, apparentemente semplice, è stata il primo segnale concreto di un universo narrativo condiviso. L’effetto di questa scena ha risuonato in tutto il franchise, definendo il tono e l’ambizione del MCU. Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, ha spiegato che la decisione di includere Fury mirava a creare un filo conduttore tra i vari personaggi senza interrompere la trama principale del film. Da quel momento, le scene post-credits sono diventate uno strumento narrativo fondamentale, capace di anticipare futuri eventi o introdurre nuovi personaggi.
Nonostante il loro successo iniziale, col passare degli anni questo approccio è stato oggetto di critiche. Se alcune di queste scene hanno aggiunto un valore significativo alla narrazione, altre si sono rivelate semplici gag o momenti superflui che hanno deluso le aspettative degli spettatori. Ad esempio, la scena post-credits di The Avengers (2012), in cui il team consuma shawarma in un ristorante distrutto, è stata apprezzata per il suo umorismo, mentre quella di Spider-Man: Homecoming (2017), con Captain America che educa il pubblico sulla pazienza, ha diviso i fan.
Le Scene Post-Credits Più Memorabili del MCU
Le scene post-credits del Marvel Cinematic Universe (MCU) hanno giocato un ruolo fondamentale nel costruire l’universo condiviso, creando aspettative e sorprendendo i fan. Hanno spesso segnato la direzione futura del franchise, introducendo nuovi personaggi, trame o semplicemente offrendo momenti leggeri. Analizziamo alcune delle più memorabili e delle più controverse. Ad esempio, oltre quelle già citate, in Iron Man 2, vediamo l’agente Coulson scoprire il martello di Thor in un cratere nel deserto. Questa scena non solo anticipa l’arrivo del Dio del Tuono, ma rappresenta anche uno dei primi esempi di interconnessione tra film. Il collegamento tra storie e personaggi iniziava a prendere forma, coinvolgendo il pubblico in un viaggio collettivo. La scena mid-credits di The Winter Soldier introduce Pietro e Wanda Maximoff, mostrando per la prima volta i loro poteri. Questo momento è cruciale, soprattutto per Wanda, il cui arco narrativo si sarebbe sviluppato notevolmente nel corso della saga, culminando con eventi centrali in WandaVision e Doctor Strange nel Multiverso della Follia. È una scena che, col senno di poi, assume un’importanza enorme. La rivelazione di Thanos nella scena post-credits di Avengers segna un cambiamento epocale. È qui che il pubblico capisce che Loki era solo un pedone di una minaccia molto più grande. Thanos sarebbe diventato l’antagonista principale della Saga dell’Infinito, rendendo questa scena uno dei momenti più iconici dell’MCU.
Le Scene Post-Credits Più inutili del MCU
Tuttavia, non tutte queste sequenze hanno centrato il bersaglio, lasciando spesso un senso di perplessità o delusione. Ecco uno sguardo alle più discutibili tra queste celebri anticipazioni. Thor: The Dark World si conclude con il ritorno del dio del tuono a Midgard per riunirsi con Jane Foster in una scena romantica che avrebbe meritato un ruolo più centrale nel film. Per completare, una gag su una creatura di Jotunheim appare fuori posto, spezzando il tono. Anche l’apparizione del Collezionista, che riceve l’Aether dagli asgardiani, solleva più domande che risposte. Il finale di Eternals introduce Dane Whitman mentre contempla una spada mistica, ma senza contesto per i neofiti dei fumetti. L’aggiunta della voce di Blade, un cameo promettente, appare sprecata vista l’incertezza sul futuro del film dedicato al personaggio. In The Falcon and the Winter Soldier, La rivelazione di Sharon Carter come Power Broker ha lasciato molti spettatori insoddisfatti. La sua scena finale, in cui torna alla CIA con piani poco chiari, non ha dato spessore al personaggio e ha lasciato molti interrogativi aperti. Invece in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Il collegamento alla serie Loki con una variante di Kang, Victor Timely, ha fatto discutere. Per chi non segue Disney+, la scena appare priva di significato, riducendosi a una promozione incrociata più che a un elemento narrativo importante. La scena in cui Zeus ordina a Hercules di vendicarsi di Thor in Thor: Love and Thunder ha suscitato reazioni miste. Nonostante il casting di Brett Goldstein come Hercules sia intrigante, la sequenza fatica a trovare un impatto significativo rispetto ad altre introduzioni recenti nel MCU, come Starfox o Clea. La scena finale di Shang-Chi accenna a un misterioso segnale emesso dai Dieci Anelli, un gancio narrativo che sembrava destinato a collegarsi a Kang. Con i piani della Marvel in evoluzione, anche questa sottotrama è stata messa da parte. Alcune scene post-credit promettenti del passato sembrano essere state dimenticate. L’arco narrativo di Mordo, introdotto alla fine di Doctor Strange, e la vendetta di Mac Gargan in Spider-Man: Homecoming rimangono senza risvolti concreti. Allo stesso modo, il destino del Gran Maestro di Thor: Ragnarok o la misteriosa sparizione di Visione in WandaVision restano in attesa di risposte. Queste scene, pur suscitando curiosità, spesso mancano di payoff o finiscono per essere trascurate. La speranza dei fan è che il MCU sappia recuperare questi fili narrativi, restituendo valore a quel momento magico che è aspettare i titoli di coda.
Un Approccio Inflazionato?
Con l’aumento del numero di progetti MCU, l’uso di scene post-credits è diventato sempre più onnipresente, fino a sembrare quasi obbligatorio. Questo approccio ha portato a un’inflazione narrativa che ha finito per stancare parte del pubblico. Film come Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017) e la serie She-Hulk: Attorney at Law (2022) hanno portato all’estremo questo trend, includendo rispettivamente cinque scene post-credits ciascuno. Sebbene alcune di queste scene abbiano aggiunto momenti divertenti o significativi, altre hanno sollevato interrogativi sull’effettiva necessità di includerle.
Quando l’Assenza Parla Più Forte
Nonostante l’abitudine consolidata, ci sono stati casi in cui l’assenza di una scena post-credits è stata altrettanto significativa. Avengers: Endgame (2019), ad esempio, ha scelto di concludersi senza una vera scena post-credits, sostituendola con il suono del martellare di Tony Stark, un omaggio al personaggio e al suo viaggio. Allo stesso modo, il film speciale Werewolf by Night (2022) ha volutamente evitato una scena post-credits, con i produttori che hanno spiegato come l’ultima scena del film avesse già il tono di una sequenza conclusiva.
Una Formula da Ricalibrare
Le scene mid-credits e post-credits hanno rappresentato uno degli strumenti narrativi più distintivi del Marvel Cinematic Universe, contribuendo a costruire l’attesa per i film futuri e a creare un senso di continuità nell’universo condiviso. Tuttavia, con l’aumento del numero di progetti e di aspettative, il loro uso è diventato sempre più complesso da gestire.
Forse è arrivato il momento per i Marvel Studios di ricalibrare l’uso di questo strumento, tornando a focalizzarsi su scene che arricchiscano davvero la narrazione complessiva del franchise. Solo così il MCU potrà continuare a sorprendere il pubblico, mantenendo viva la magia che ha reso questo universo cinematografico un fenomeno globale.
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