In Giappone, la festa di San Valentino si celebra in maniera un po’ diversa rispetto al resto del mondo, assumendo sfumature che sono praticamente uniche. Nonostante si tratti di una tradizione importata dall’Occidente, l’approccio giapponese si distingue per l’importanza del cioccolato, che diventa l’elemento centrale dei festeggiamenti. A differenza di quanto accade altrove, dove fiori, regali o cene romantiche sono simboli di affetto, in Giappone tutto ruota attorno al dolce regalo del cioccolato. Ma non è solo un dono romantico: le ragazze giapponesi, infatti, non si limitano a regalare cioccolato al loro fidanzato, ma lo fanno anche verso amici, colleghi e conoscenti, creando così una vera e propria rete di scambi dolci e simbolici.
Le tradizioni legate al San Valentino giapponese non si fermano alla semplice consegna di cioccolato. In realtà, esistono tre principali tipologie di cioccolato che le ragazze possono scegliere di regalare, ognuna con un significato specifico e un contesto diverso. La prima di queste è la giri-choko (義理チョコ), che tradotta letteralmente significa “cioccolato dell’obbligo”. Questo tipo di cioccolato viene solitamente regalato a persone con cui si ha una relazione formale, come colleghi di lavoro, compagni di classe o altre conoscenze. La giri-choko, quindi, non implica un sentimento di affetto profondo, ma piuttosto una forma di cortesia o obbligo sociale, che si inserisce nelle dinamiche di rispetto reciproco tipiche della cultura giapponese.
Il secondo tipo di cioccolato è la tomo-choko (友チョコ), che significa “cioccolato dell’amico”. Questo regalo è riservato agli amici più stretti, quelli a cui si vuole davvero bene, ed è un segno di affetto sincero. Non raramente, questo tipo di cioccolato viene scambiato anche tra ragazze, rappresentando un gesto di amicizia e supporto reciproco. Il tomo-choko è una delle manifestazioni più dolci di un legame di amicizia profonda, e il suo significato è molto più legato alla sincerità e alla genuinità del rapporto, piuttosto che alla formalità.
Infine, la più speciale delle tre è la honmei-choko (本命チョコ), ovvero “cioccolato del prediletto”. Questo cioccolato è riservato alla persona che si ama veramente, il fidanzato o qualcuno con cui si ha una relazione romantica. A differenza delle altre due, la honmei-choko viene spesso preparata con le proprie mani, ed è confezionata con molta cura, per esprimere al meglio il sentimento di amore e affetto. La preparazione artigianale di questo tipo di cioccolato è un aspetto fondamentale della tradizione: non si tratta di un semplice regalo, ma di un gesto che riflette l’impegno e il pensiero che la ragazza ha dedicato per dimostrare il suo amore.
Esattamente un mese dopo San Valentino, il 14 marzo, si celebra il White Day (ホワイトデー), una ricorrenza collegata a San Valentino. Durante questa giornata, i ragazzi che hanno ricevuto della cioccolata in regalo da una ragazza un mese prima per San Valentino, dovrebbero in teoria ricambiare regalando loro della cioccolata bianca (da qui viene il nome “white day”).Il White Day è visto come un’opportunità per i ragazzi di esprimere il loro affetto verso le ragazze, ma il tipo di cioccolato e la sua quantità possono variare in base alla forza del sentimento che si vuole comunicare. La tradizione del White Day è interessante perché ribalta il concetto di “dono” e “ricevuto” rispetto al San Valentino, creando un ciclo di scambi che coinvolge entrambi i sessi in una forma di reciproco riconoscimento.
Queste tradizioni fanno parte di un concetto culturale giapponese più ampio, in cui i gesti e i regali non sono solo espressioni di sentimenti, ma anche strumenti di comunicazione sociale. San Valentino e White Day in Giappone non sono solo giornate di celebrazione dell’amore romantico, ma anche occasioni per rafforzare legami di amicizia e rispetto reciproco attraverso il simbolico e dolce gesto del cioccolato. Un modo davvero unico di celebrare l’affetto, che ha trovato una sua forte identità nel panorama culturale giapponese.
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