La Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini, situata a Roma all’inizio di Via Giulia, è una delle testimonianze più significative della storia religiosa e artistica della capitale. Dedicata a san Giovanni Battista, la basilica fu iniziata nel XVI secolo e completata nel XVIII secolo, ed è oggi un importante luogo di culto cattolico e sede della parrocchia omonima. Conosciuta come basilica minore, San Giovanni Battista dei Fiorentini ha una storia che si intreccia profondamente con quella dei fiorentini a Roma, diventando simbolo della loro presenza e solidarietà.
La storia della basilica ha radici lontane, risalenti al periodo della grande peste che colpì Roma nel 1448. In quel periodo, un gruppo di toscani, per lo più artigiani e operai, si unì per aiutare i propri connazionali in difficoltà a causa del morbo. Nacque così la Compagnia della Pietà, una confraternita che si mise sotto la protezione di San Giovanni Battista, il patrono di Firenze, e che, fin dal 1° novembre 1456, si dedicò alla carità e all’assistenza dei poveri e malati. Nel 1557, la confraternita ottenne l’approvazione pontificia da parte di papa Paolo V, e nel corso degli anni, il suo statuto venne aggiornato più volte, rafforzando la sua importanza religiosa e caritativa.
Inizialmente, la compagnia aveva una sede modesta nella chiesa di San Pantaleo, ma con l’aumento della comunità fiorentina a Roma, si trasferì nella chiesa dei santi Tommaso e Orso, che divenne l’Oratorio di Sant’Orsola. L’ambizione dei fiorentini crebbe ulteriormente, e nel 1583 fu affidata la gestione della chiesa di San Giovanni, ancora in costruzione, al Consolato della Nazione Fiorentina, un’istituzione creata dal papa Leone X nel 1515. Ma le tensioni tra il Consolato e la Confraternita della Pietà non tardarono a manifestarsi, culminando nel 1729, quando papa Benedetto XIII assegnò definitivamente la gestione della chiesa all’Arci-Confraternita, che si dedicò anche alla costruzione di un ospedale per i poveri, avviato nel 1607. Questo ospedale divenne uno dei primi a trattare la malaria utilizzando l’estratto di china.
La costruzione della basilica vide la partecipazione di alcuni dei più grandi architetti e artisti dell’epoca, tra cui Michelangelo, Raffaello, Baldassarre Peruzzi, Antonio da Sangallo, Jacopo Sansovino, Alessandro Galilei, Carlo Maderno e Giacomo della Porta. L’opera si distingue per la grandiosità della sua architettura, che unisce elementi rinascimentali e barocchi, rappresentando un punto di riferimento per il periodo artistico di quel tempo. In particolare, l’altare maggiore della basilica fu iniziato da Pietro da Cortona nel 1634 e completato nel 1669 da Francesco Borromini, uno degli architetti più importanti del Barocco. Quest’ultimo, inoltre, riposa nella basilica, seppur senza una targa esplicativa sulla sua tomba, a causa della sua morte tragica, avvenuta per suicidio.
La basilica ospita anche una curiosa cappella gentilizia, che si trova sul lato destro dell’edificio, e che è la tomba di famiglia dei Marchesi del Grillo. Qui riposa Coimo, il primo Marchese del Grillo, ma non solo: nella tomba si trova anche il corpo di Onofrio del Grillo, l’ultimo della famiglia a portare il titolo di Marchese. Onofrio, che divenne famoso per il suo spirito goliardico e il suo ruolo di cavaliere del Papa, è stato interpretato da Alberto Sordi nel celebre film “Il Marchese del Grillo”. Nonostante Onofrio non sia sepolto nella basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini, ma nella Cattedrale di Fabriano, la sua figura rimane legata in modo indissolubile alla storia di questa chiesa. Il documento che ne attesta la morte e il luogo di sepoltura è datato 6 gennaio 1787 ed è conservato presso l’archivio diocesano di Fabriano.
La Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini è dunque un luogo ricco di storia, arte e cultura, che racchiude in sé numerosi legami con la città di Firenze, la sua comunità e la grande tradizione religiosa e artistica che ha contraddistinto Roma nei secoli. Oggi, non solo è un’importante chiesa di Roma, ma è anche un simbolo di unione e di solidarietà, testimone di secoli di fede, arte e cultura che continuano a ispirare e affascinare chiunque visiti questo straordinario monumento.
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