Samurai 8: La leggenda di Hachimaru: il fallimento del manga di fantascienza del creatore di Naruto

Masashi Kishimoto è uno dei mangaka più famosi e apprezzati al mondo, grazie alla sua opera più celebre, Naruto, il manga che ha raccontato le avventure del ninja biondo e dei suoi compagni, diventando un fenomeno globale. Dopo aver concluso Naruto nel 2014, Kishimoto ha deciso di lanciarsi in un nuovo progetto, Samurai 8: La leggenda di Hachimaru, un manga di fantascienza e samurai, realizzato in collaborazione con il disegnatore Akira Okubo. Tuttavia, il suo nuovo lavoro non ha riscosso lo stesso favore del pubblico e si è concluso dopo solo 43 capitoli, pubblicati sul settimanale Weekly Shōnen Jump di Shūeisha dal 13 maggio 2019 al 23 marzo 2020.

Quali sono state le cause di questo insuccesso?

La trama di Samurai 8 si svolge in una galassia minacciata dall’estinzione, dove solo sette samurai scelti dal dio Acala possono salvare l’universo dal caos. Il protagonista è Hachimaru, un ragazzo debole e malato che sogna di diventare un samurai, ma che non può uscire di casa senza un sistema di supporto vitale. Un giorno, incontra Daruma, un gatto-robot che si rivela essere un maestro samurai, e scopre di essere uno dei sette prescelti. Insieme a lui, parte alla ricerca degli altri samurai e del Vaso di Pandora, un misterioso artefatto che contiene il segreto per salvare la galassia.

A prima vista, Samurai 8 sembra un manga che mescola elementi di fantascienza, avventura e azione, con un’ambientazione originale e ricca di dettagli. Il manga riprende alcuni temi cari a Kishimoto, come il rapporto tra padre e figlio, la volontà di superare i propri limiti e il valore dell’amicizia. Il disegno di Okubo è dinamico e fluido, e rende bene le scene di combattimento e le espressioni dei personaggi.

Tuttavia, il manga presenta anche diversi problemi che ne hanno compromesso la qualità e la popolarità. Il primo è la mancanza di originalità. Samurai 8 appare infatti estremamente derivativo da Naruto, con un protagonista molto simile, una trama che riprende alcuni elementi del manga precedente e un design dei personaggi che non si discosta molto da quello del ninja biondo. Questa mancanza di innovazione ha deluso i lettori che si aspettavano qualcosa di diverso e nuovo da Kishimoto.

Il secondo problema è il ritmo della narrazione. Samurai 8 soffre di un ritmo troppo lento, dovuto alla necessità di spiegare il complesso mondo in cui si svolge la storia. Questo rende la lettura meno coinvolgente e appassionante, e fa perdere interesse per le vicende dei personaggi. Inoltre, il manga introduce troppi concetti e termini tecnici, che rendono la storia confusa e difficile da seguire.

Il terzo problema è la concorrenza. Samurai 8 è stato pubblicato in un periodo in cui il genere battle-shonen era già dominato da opere di grande successo come My Hero Academia, Black Clover e Demon Slayer. Inoltre, opere come Jujutsu Kaisen e Chainsaw-Man, che hanno proposto uno stile più originale e diverso dal canone classico degli shonen, hanno attirato l’attenzione dei fan. Samurai 8, invece, è apparso come un’opera piuttosto generica e poco memorabile.

Samurai 8, quindi, non è riuscito a convincere i fan del genere shonen, che hanno preferito opere più originali e dinamiche. Il nuovo manga di Kishimoto si è rivelato un fallimento, che ha messo in evidenza i limiti dell’autore. Nonostante ciò, Samurai 8 resta un’opera interessante e ambiziosa, che mostra il talento e la passione di Kishimoto per il mondo dei samurai e della fantascienza. Il manga è disponibile in Italia grazie a Panini Comics – Planet Manga, che ha pubblicato i 5 volumi tra il 2019 e il 2020 .

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