Sampei o Sampei, il ragazzo pescatore (釣りキチ三平 Tsurikichi Sanpei?, lett. “Sanpei, il patito della pesca”) è un manga di 65 tankōbon realizzato da Takao Yaguchi a partire dal 1973, da cui è stata tratta una serie anime nel 1980.
Sampei Nihira è un ragazzo di circa tredici anni che ha una grande passione per la pesca. Attraversa il Giappone alla ricerca di nuove sfide. In ogni episodio cerca di apprendere il maggior numero di tecniche e segreti per diventare un perfetto pescatore, grazie all’aiuto del nonno paterno Ippei Nihira, con il quale abita, e del suo misterioso maestro Gyoshin Ayukawa: ma quello che interessa al ragazzo è la disciplina interiore per potersi migliorare. Sampei vuole insegnare il saper perdere e il saper accettare la superiorità degli avversari. Inoltre, la serie trasmette alcuni valori come il rispetto dell’ambiente, soprattutto contro le distruzioni selvagge degli industriali e dei costruttori, l’amore per la natura, la possibilità di riscatto per chi ha sbagliato e l’origine sociale o familiare della malvagità di alcune persone.
L’anime è stato prodotto in 109 episodi tutti trasmessi anche in Italia, mentre il manga originale è tuttora inedito, anche se le Edizioni Star Comics hanno pubblicato alcuni volumi della versione Heisei (平成版 釣りキチ三平 Heiseiban Tsurikichi Sanpei, 12 volumi) in cui vengono raccontate nuove storie ambientate negli anni 2000, con i personaggi rimasti però giovani, scritte e disegnate sempre da Takao Yaguchi a partire dal 2002.
La serie televisiva è stata realizzata dalla Nippon Animation nel 1980. In Italia è stato trasmesso per la prima volta nel 1982 su varie emittenti locali. Negli anni novanta è stato replicato su TMC all’interno del programma Zap-Zap con una nuova sigla e intitolato Sanpei, il nostro amico pescatore. Dal 1998 al 2005, Sampei è stato il programma più importante di Europa 7, con repliche frequenti in diverse fasce orarie.
Per quanto riguarda la pubblicazione in home video, esistono due versioni differenti, la prima durante gli anni 2000 e ormai fuori catalogo e la seconda nel 2014, distribuita nelle edicole in allegato al quotidiano La Gazzetta dello Sport.
Probabilmente l’ho scoperto tramite TMC e mi sono appassionata talmente tanto, da voler iniziare ad andare a pesca anche io, però ovviamente avrei rilasciato immediatamente il pescato in acqua. Avevo addirittura acquistato ami, con cui puntualmente mi bucavo le dita e i vermi colorati di gomma, anche alcuni pesi, nell’unico negozio di sport che esisteva nel mio paese, che ormai ha ovviamente chiuso i battenti. L’idea era quella di andare con mio cugino, di fatto non siamo mai andati da nessuna parte. E voi, vi ricordate del ragazzo pescatore dalle orecchie a sventola?