Saint Seiya: una saga che sfida i confini del genere

Saint Seiya, conosciuto in Italia come I Cavalieri dello Zodiaco, è una saga di anime e manga creata nel 1986 da Masami Kurumada, esordita con il manga Saint Seiya – I Cavalieri dello zodiaco di 28 volumi, a cui sono seguiti un primo adattamento animato per la TV, I Cavalieri dello zodiaco, di 114 episodi, prodotto da Toei Animation fra il 1986 e il 1989, quattro film d’animazione per il cinema, una serie di OAV, diversi sequel manga e numerose serie spin-off. La storia narra le avventure di un gruppo di guerrieri chiamati Cavalieri (o Saint), che indossano armature ispirate alle costellazioni dello zodiaco e combattono per proteggere la dea Atena dalle forze del male. La saga si divide in varie saghe, ambientate in diversi luoghi e tempi, che vedono i Cavalieri affrontare nemici sempre più potenti e pericolosi, come i Cavalieri di Asgard, i Generali di Nettuno, gli Specter di Ade e i divini Thanatos e Hypnos.

Tra i numerosi personaggi che popolano la saga, alcuni si distinguono per la loro ambiguità o fluidità di genere, sfidando gli stereotipi e le aspettative della società. Se fossero stati creati negli ultimi anni, questi personaggi potrebbero essere considerati LGBTQIA+, ovvero persone che non si identificano esclusivamente come eterosessuali o cisgender, ma che esprimono il loro orientamento sessuale e il loro genere in modi diversi e personali. Ecco alcuni esempi che, ripetiamo, possono essere descritti in questa luce grazie alla consapevolezza odierna su queste tematiche ma che sono stati pensati da Kurumada in un periodo ben diverso, quasi sfidando gli stereotipi classici dell’animazione nipponica anni ’80.

Shun di Andromeda

Shun di Andromeda è uno dei personaggi principali e più amati di Saint Seiya. È il Cavaliere di Bronzo di Andromeda, il fratello minore di Ikki, il Cavaliere di Fenice, ed è dotato di una grande sensibilità e gentilezza. Il suo aspetto fisico è delicato e androgino, con lunghi capelli verdi e occhi chiari. La sua armatura è di colore rosa e la sua arma principale sono le catene di Andromeda, che usa sia per attaccare che per difendersi. Shun è spesso oggetto di scherno e discriminazione da parte degli altri Cavalieri, che lo ritengono debole e femminile. Tuttavia, Shun dimostra di avere una grande forza d’animo e di essere capace di combattere con coraggio e determinazione quando necessario. Shun rappresenta un modello di mascolinità alternativa, che non si basa sulla violenza e sull’aggressività, ma sulla compassione e sull’empatia.

Shun è anche il personaggio che ha la relazione più profonda e intensa con il suo fratello Ikki, che lo ha cresciuto e protetto da bambino, e che lo ama più di ogni altra cosa. Il loro legame fraterno è talmente forte che sfiora l’incesto, come suggeriscono alcune scene iconiche e dialoghi tra i due.

Shun è anche il personaggio che ha la relazione più ambigua e misteriosa con il suo nemico Hades, il dio degli inferi. Infatti, Shun è il prescelto per ospitare lo spirito di Hades, che si reincarna nel suo corpo ogni duecento anni per scatenare la guerra santa contro Atena. Shun e Hades hanno una connessione speciale, che va oltre il semplice possesso. Hades sembra provare una sorta di affascinamento o attrazione per Shun, che lo porta a risparmiarlo più volte e a cercare di convincerlo a unirsi a lui. Shun, dal canto suo, prova una profonda angoscia e sofferenza per essere il veicolo di Hades, ma anche una certa curiosità e compassione per il dio solitario e triste. La loro relazione è una delle più complesse e drammatiche della saga, e può essere vista come una metafora di una lotta interiore tra il bene e il male, ma anche come una possibile storia d’amore tra due esseri opposti e complementari.

Aphrodite dei Pesci

Aphrodite dei Pesci è il Cavaliere d’Oro dei Pesci, il più bello tra i Cavalieri d’Oro, con un viso angelico e una chioma turchina. La sua armatura è decorata con fiori e pesci, e le sue tecniche di combattimento si basano sull’uso di rose velenose o esplosive. Aphrodite è un personaggio ambiguo e controverso, che si schiera con il Grande Sacerdote e i suoi piani malvagi, ma che nutre anche un profondo rispetto per Atena e i suoi ideali. Aphrodite sfida i canoni di bellezza e di genere, mostrando che l’aspetto esteriore non è sempre indice della personalità o dell’orientamento di una persona.

Hilda di Polaris

Hilda di Polaris è la sacerdotessa di Odino e la protettrice di Asgard, il regno dei guerrieri nordici. Hilda è una donna forte e carismatica, che governa Asgard con saggezza e giustizia. La sua armatura è composta da una corazza dorata e da un elmo con due iconiche ali, che le conferiscono un aspetto imponente e maestoso. Hilda è una guerriera valorosa, che combatte con una spada e con il potere del cosmo. Hilda è anche una vittima, in quanto viene posseduta da un anello malefico che le altera la mente e la spinge a dichiarare guerra ad Atena e ai suoi Cavalieri. Hilda è un personaggio che unisce i tratti tipici del genere femminile, come la bellezza e la dolcezza, a quelli tipici del genere maschile, come la forza e il coraggio.

Perché questi personaggi erano così inediti per quel periodo storico

Questi personaggi erano così inediti per quel periodo storico perché sfidavano i cliché e gli stereotipi del manga e dell’anime degli anni ’80, che spesso erano dominati dal machismo e dal sessismo. Il machismo è un’ideologia che esalta la virilità e la superiorità dell’uomo sulla donna, e che si manifesta in atteggiamenti di violenza, aggressività, dominio e controllo. Il sessismo è una forma di discriminazione basata sul genere, che si esprime in pregiudizi, stereotipi e disparità di trattamento tra uomini e donne.

Nel manga e nell’anime degli anni ’80, il machismo e il sessismo erano spesso presenti in vari modi, come ad esempio:

  • La rappresentazione dei protagonisti maschili come eroi forti, coraggiosi, combattivi e spesso violenti, che usavano la forza fisica o le armi per risolvere i conflitti e proteggere le donne.
  • La rappresentazione delle protagoniste femminili come eroine belle, dolci, passive e spesso in pericolo, che avevano bisogno dell’aiuto o della salvezza degli uomini, e che si occupavano principalmente dell’amore o della famiglia.
  • La presenza di scene di fanservice, ovvero di immagini o situazioni che mostravano le donne in modo sessualizzato, con abiti succinti, pose provocanti o sottoposte a molestie o violenze.
  • La scarsa presenza o la marginalizzazione di personaggi che non si conformavano ai ruoli di genere tradizionali, che venivano ridicolizzate e caricaturizzate divenendo spesso i cattivi delle serie.

I personaggi che oggi potremo definire “liquidi” di Saint Seiya, invece, erano inediti perché proponevano una rappresentazione diversa e originale del genere, che andava oltre le categorie binarie e fisse, e che invitava a riflettere sulla complessità e sulla diversità dell’essere umano. Questi personaggi esprimevano il loro genere in modi diversi e personali, combinando tratti tipicamente maschili e femminili, o sfuggendo a una definizione univoca. Questi personaggi mostravano anche che l’aspetto esteriore non era sempre indice della personalità o dell’orientamento di una persona, e che la forza o la debolezza non dipendevano dal genere, ma dal carattere e dalle circostanze. Questi personaggi, infine, offrivano un modello di identificazione e di empatia per le persone che si sentivano diverse o escluse dalla società, e che cercavano di affermare la loro individualità e la loro libertà.

L’importanza e l’impatto di questi personaggi

Questi personaggi hanno avuto un’importanza e un impatto notevoli sia nella storia di Saint Seiya che nel panorama del manga e dell’anime in generale. Nella storia di Saint Seiya, questi personaggi hanno contribuito a rendere la trama più ricca e variegata, introducendo temi e conflitti profondi e drammatici, come il rapporto tra fratelli, la lotta tra il bene e il male, il destino e la libertà, l’amore e il sacrificio. Questi personaggi hanno anche influenzato lo sviluppo e la crescita degli altri personaggi, sia come alleati che come nemici, creando delle relazioni dinamiche e significative. Questi personaggi hanno anche dimostrato il loro valore e il loro coraggio, combattendo per le loro cause e per le loro convinzioni, e sacrificandosi per salvare il mondo o le persone che amavano.

Nel panorama del manga e dell’anime, questi personaggi hanno rappresentato una novità e una sfida, rompendo gli schemi e le convenzioni del genere shōnen, che era il genere predominante e più popolare in quel periodo. Questi personaggi hanno aperto la strada a una maggiore diversità e inclusione nel mondo dell’animazione giapponese, offrendo una visibilità e una voce alle persone LGBTQIA+, che spesso erano ignorate o discriminate dalla società. Questi personaggi hanno anche ispirato e influenzato altri autori e opere, che hanno ripreso e approfondito i temi e le caratteristiche dei personaggi di Saint Seiya, creando delle storie originali e innovative.

In conclusione, possiamo affermare che i personaggi di Saint Seiya sono stati dei personaggi rivoluzionari e importanti, che hanno arricchito e innovato la saga di Saint Seiya e il mondo del manga e dell’anime. Questi personaggi hanno offerto una rappresentazione diversa e originale del genere, che va oltre le categorie binarie e fisse, e che invita a riflettere sulla complessità e sulla diversità dell’essere umano. Questi personaggi hanno anche mostrato il loro valore e il loro coraggio, combattendo per le loro cause e per le loro convinzioni, e sacrificandosi per salvare il mondo o le persone che amavano. Questi personaggi, infine, hanno offerto un modello di identificazione e di empatia per le persone che si sentivano diverse o escluse dalla società, e che cercavano di affermare la loro individualità e la loro libertà. Questi personaggi sono dei veri e propri eroi, che meritano il nostro rispetto e la nostra ammirazione.

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