Saint Seiya: la saga Nettuno

Nettuno, dio dei mari, rapisce Athena, prigioniera sul picco ghiacciato di Asgard, e la conduce nel suo regno. Grazie ad un passaggio leggendario tra Asgard ed il regno di Nettuno, Seiya e Shun si lanciano all´inseguimento del Dio.Il primo ostacolo che si presenta è Tetis, la sirena, che non risparmia ai due cavalieri di Atena il suo colpo segreto, La Barriera Corallina. Seiya riesce a liberarsi, gettando nello sconforto la sirena. A sostegno di quest´ultima giunge il Dragone del Mare, Kanon, uno dei 7 Generali degli Abissi, che si rifiuta di combattere contro Seiya e Shun perché a lui inferiori, scatenando contro i due le sue armate: i guerrieri degli abissi.

Nel frattempo Athena, ripresi i sensi, si trova di fronte ad un vecchio amico, Julian Solo, la reincarnazione di Nettuno che per la seconda volta le chiede la mano, con lo scopo di unire il potere del mare con quello della terra, dominando il mondo insieme.
Athena rinnova il suo rifiuto, già avvenuto nella casa di Julian durante la festa del suo sedicesimo compleanno, e decisa a salvare il mondo non si rifiuta di sopportare sulle proprie spalle le terribili innondazioni ed acquazzoni che si stanno abbattendo sulla terra.
Lontano dalla reggia, Kanon viene a conoscenza del sacrificio della signorina Saori e ordina a Tetis di svelare, senza troppi misteri, ai Bronze Saints la strada per salvare la loro dea.
Seiya e Shun si dividono, fissando appuntamento alla reggia di Nettuno, mentre dall´ingresso di Asgard scendono negli abissi anche Hyoga e Shiryu.
Seiya arriva di fronte alla disabitata colonna dell´Atlantico del Nord; il giovane eroe spera di farla crollare con un semplice colpo, ma la sua sfera di energia viene fermata da Baian, il Cavallo del Mare.
Lo scontro è nettamente a favore del generale degli abissi che col suo colpo segreto fa giungere Seiya fino alla superficie del mare… ma all´improvviso l´armatura del Saint di Athena inizia a risplendere come l’oro e come una cometa Seiya torna nelle profondità del mare.
Baian rimane senza parole e si accorge dopo aver subito il Pegasus Ryuseiken che la potenza di Seiya è aumentata di molto, fino a raggiungere, nello scontro finale, la forza di un valoroso Gold Saint.
Il Cavallo del Mare è sconfitto e Seiya si accorge che la colonna non è poi così fragile e che non avrebbe mai ceduto ai suoi ripetuti attacchi, ma all´improvviso giunge Kiki, fratello del Grande Mu, che gli consegna l´armatura d´oro della Bilancia, dotata di 12 armi.
Grazie al potente scudo, la colonna cede, facendo tremare il regno di Nettuno, mentre Shun sta affrontando Io di Scilla, il generale custode della colonna dell´Atlantico del Sud.
Anche per Shun la battaglia non è facile; infatti, Io si avvale del mito di Scilla, che per sfamare le sue 6 creature infernali, incantava i marinai.
Shun cede agli attacchi delle sei bestie e Io gli lascia l´onore di scegliere con quale bestia morire, ma il cavaliere di Athena non sceglie e il generale degli abissi decide che sarà la libellula.
Quest´ultima però è fermata dalla tela del ragno che la Catena di Andromeda ha formato in difesa del suo padrone che, in un secondo momento, attacca colpendo il cavaliere nemico.
Io, inutilmente, lancia tutte le sue bestie all´attacco, ma vengono respinte dalla difesa della Catena di Shun; bloccato e umiliato, Io decide di usare il suo colpo segreto, il Gorgo di Scilla, mentre Shun disperato cerca di abbattere la colonna dell´Atlantico del Sud con la sua catena.
Il Saint di Andromeda è colpito ripetutamente dal colpo di Io, ma alla fine, stanco di subire l´attacco, espande il suo cosmo, raggiungendo la potenza di un Gold Saint (anche la sua armatura inizia a risplendere come l’oro) dividendo in due il Gorgo di Scilla.
Shun, deciso a far crollare la colonna, sceglie di sacrificarsi, ma fortunatamente un attimo prima del sacrificio, arriva Kiki con la sacra armatura di Libra; anche la seconda colonna cade e il secondo generale degli abissi perde la vita nel tentativo di mantenere intatta la colonna.
Nel frattempo, Shiryu ha raggiunto la Colonna dell’Oceano Indiano e subisce l´attacco della lancia di Krisaore, il generale preposto alla difesa di essa.
Ferito e sconfitto, Shiryu a terra sente giungere dal cosmo la voce di un Gold Saint, Shura del Capricorno che gli svela di essere in possesso della leggendaria Spada Sacra di Excalibur, donatagli prima di precipitare al Santuario.
Rinvigorito da questa notizia, Shiryu riattacca il generale degli abissi, verificando la verità delle parole di Shura, ma sfortunatamente non riesce nemmeno a scalfire la lancia di Nettuno; Shiryu è di nuovo a terra, ma la fiducia che prova nei confronti di Shura gli dona nuova forza raggiungendo così la potenza di un Gold Saint.
Finalmente la spada di Excalibur, ora presente nel braccio di Shiryu, taglia in due la lancia di Nettuno! Ma la battaglia non è finita perché Krisaore può attingere forza spirituale dal Mantra.
Questa volta Shiryu è solo, ma grazie anche all´intervento di Athena, il Bronze Saint trova la chiave del Mantra di Krisaore e con la spada di Excalibur la spezza, decretando la fine del generale degli abissi e, con l´aiuto di Kiki e dell´armatura di Libra, della colonna dell´Oceano Indiano.
Il Saint di Andromeda giunge nei pressi della colonna del mar Glaciale Antartico. Di fronte ad essa, Shun trova i corpi feriti di Seiya e Hyoga ed improvvisamente alle sue spalle compare suo fratello Ikki. Shun nota qualcosa di strano nel fratello e avvertito dal continuo movimento della catena, si difende dall´improvviso attacco del Saint della Fenice.
Le sembianze di Ikki cambiano, prendendo i lineamenti di Lemuri, il generale degli abissi, custode della Colonna del mar Glaciale Artico.
Con le lacrime agli occhi il Saint di Andromeda cerca di vendicare la sconfitta dei suoi amici, ma nuovamente innanzi ai suoi occhi compare lo spettro di Ikki, verso il quale non riesce a muovere nessun attacco; lo scontro sembra culminare con la sconfitta del Saint d’Athena per mano del Generale degli Abissi.
Ma all´improvviso Lemuri viene colpito da una sfera di energia e, da un cosmo caldo come la lava, ne esce il vero Saint della Fenice, Ikki.
A quest´ultimo bastano tre colpi per gettare il Generale al suolo con l´armatura distrutta; a questo punto Lemuri, con l´astuzia degna di un demonio, cerca prima di ingannare inutilmente Ikki con il fantasma di Shun, e successivamente assumendo le sembianze del vecchio amore di Ikki, Esmeralda.
Ikki non si lascia intimorire da questa immagine, sconfiggendo definitivamente il generale degli abissi e abbattendo la colonna.
Ripresi i sensi e curatosi la ferita, Hyoga parte alla volta del mar Glaciale Artico, ma una brutta sorpresa lo attende: il generale degli abissi a guardia di questa colonna altri non è che un vecchio compagno di addestramento, Isaac di Kraken.
Al tempo in cui i due seguivano l´addestramento per diventare cavalieri, Abadir salvò la vita a Hyoga, mentre quest´ultimo tentava di recuperare il corpo della propria madre, perdendo però la vista ad un occhio a causa di una ferita e venendo trascinato negli abissi, dove divenne Generale degli Abissi alle dipendenza del dio Nettuno.
Procurata la stessa ferita all´ex compagno di addestramento, Isaac non esita a colpire ripetutamente Hyoga, incolpandolo di essere il più irriconoscente degli allievi; infatti, Hyoga aveva messo fine alla vita del Maestro dei Ghiacci e poi, nella battaglia delle dodici casa, alla vita di Camus di Aquarius.
Persino Kiki, il fratello minore di Mu, prende parte alla battaglia, ma vi
ene soffocato dai colpi di Isaac; improvvisamente Hyoga si riprende dai colpi subiti e ingaggia contro Isaac, colpevole di aver ingiustamente colpito Kiki, la battaglia finale.
Hyoga contro Isaac, Cigno contro Kraken; in quest´ultimo scontro, Hyoga invoca l´aiuto del maestro Camus e con un terribile colpo sconfigge l´ex amico che, prima di morire, svela al Cigno che Nettuno è dominato da un demone. Detto questo, Isaac muore e Hyoga abbatte la colonna grazie al solito aiuto dell’armatura di Libra.
Mancano solo due colonne da distruggere,
Ikki non perde tempo e si dirige verso la colonna di Nettuno; lungo il percorso viene però fermato dal Generale degli Abissi Kanon.
Il cosmo di quest´ultimo fa riaffiorare nella mente di Ikki il cosmo terribile di un Gold Saint del Santuario ed il colpo segreto di Kanon fa tremare Ikki, inducendolo a chiedere al suo nemico di svelargli la sua identità.
Kanon decide quindi di togliersi l´elmo e Ikki si ritrova di fronte Arles il Grande sacerdote di Athena, il Gold Saint dei Gemelli, Saga; lo stupore del Bronze Saint è grande, ma Kanon spiega di essere solamente il fratello minore di Saga. A questo punto il generale imprigiona Ikki nel Triangolo d´Oro, una dimensione parallela simile alla Dimensione Oscura di Gemini.
Shaina, che ha raggiunto il regno degli abissi assieme a Kiki, è in lotta con Tetis.
La sacerdotessa è nettamente superiore nei confronti della sirena e dopo averla sconfitta si dirige verso la colonna di Nettuno per salvare Atena.
Sfortunatamente Nettuno è troppo potente e Shaina è costretta alla resa, implorando il nome di Seiya.
Lontano dal regno degli abissi, al Santuario di Grecia, i Gold Saint sono impazienti di aiutare i compagni, ma l´ordine del Vecchio Maestro (ora alla loro guida) gli vieta di abbandonare il Grande Tempio.
Finalmente Seiya giunge alla corte di Nettuno che gli mostra la colonna in cui Athena è prigioniera.
Nettuno non vuole liberare la dea protettrice del Saint di Pegasus e lo induce ad attaccarlo.
Nonostante l´armatura potenziata col sangue dei Gold Saint, Seiya si ritrova senza difese, ma in suo aiuto giungono Shiryu e Hyoga, i quali vengono prontamente sconfitti dal Dio del mare.
Presso la colonna del Pacifico del Sud, Shun si trova ad affrontare il Generale degli Abissi Sirya, che col suo flauto piega a terra il Bronze Saint; Shun non demorde ed aiutato dal canto di Athena è deciso a vincere.
Utilizzando la Nebulosa di Andromeda, Shun riesce a sconfiggere Sirya e ad abbattere la colonna del Pacifico del Sud; nel frattempo Kanon si ritrova di fronte Ikki, uscito dal Triangolo d´Oro.
Colpito dal Fantasma Diabolico, Kanon racconta di essere stato l´artefice della trasformazione di Saga e di averlo indotto a dominare la Terra e di essere la causa della liberazione del Dio dei mari, rinvenendo nella prigione di Capo Sounion, dove era stato rinchiuso dal fratello, il tridente di Nettuno.
L´incubo di Ikki finisce con il castigo divino che si abbatte su Kanon.
Shun e Kiki, scortati da Sirya, raggiungono Kanon ed Ikki che con lo scudo abbatte la colonna del Pacifico del Nord.
Sirya spiega al suo ex compagno generale di aver finalmente capito chi muovesse i gesti di Nettuno e di essere deciso a vendicare i suoi compagni generali, ma è fermato da Ikki che vuole sapere dal Kanon se c´è un modo per fermare Nettuno.
Si scopre così che l´unico mezzo per rinchiudere il dio del mare è l´Anfora di Atena, chiusa con la Dea all´interno della colonna principale.
Nel frattempo in superficie un raggio d´oro, proveniente dalla nona Casa di Sagitter, si dirige nel regno di Nettuno; poco più tardi un altro raggio si leva dalla casa dell´Acquario e parte per il regno di Nettuno.
Finalmente Seiya, Hyoga e Shiryu indossano rispettivamente le armature di Sagitter, di Aquarius e di Libra e tutti uniti affrontano il terribile Dio dei Mari.
Di fronte alla colonna principale, i 3 nuovi Gold Saints si accorgono che nemmeno le armi di Libra sono efficaci contro l´immensa colonna e così Seiya decide di sacrificarsi lanciandosi contro la colonna con la forza dei suoi due amici, ma la minaccia di Nettuno torna a farsi viva.
Appena in tempo, Ikki giunge alle spalle del Dio, imprigionandolo in una morsa effimera, ma abbastanza stretta da permettere a Seiya di volare nel cielo dritto contro la colonna di Nettuno.
Improvvisamente sulla colonna compare una breccia e successivamente l´immensa colonna inizia a sgretolarsi e il mare invade il regno di Nettuno.
Nettuno, colmo di rabbia nel vedere Seiya camminare col corpo di Saori Kido sana e salva è accecato dall´ira, ma il risveglio di Athena gli impedisce di uccidere il Saint di Pegasus.
Athena affronta Nettuno in uno scontro tremendo, ma alla fine la Dea della guerra riesce a rinchiudere lo spirito di Nettuno nell´Anfora magica e a liberare la Terra dal peso delle acque.

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