Saint Seiya Awakening

Saint Seiya Awakening: il nuovo gioco mobile dedicato ai Cavalieri dello Zodiaco ripercorre gli eventi della serie creata da Masami Kurumada fino alla saga di Hades, portando sullo schermo tutti i personaggi visti nel manga e dando vita a coinvolgenti scontri strategici in cui i vari Santi possono utilizzare le loro mosse più caratteristiche. Saint Seiya Awakening riesce a portare i Cavalieri dello Zodiaco su dispositivi iOS e Android con un RPG strategico ricco e divertente, che a differenza di Fist of the North Star Legends ReVive ha la capacità di coinvolgere fin dalle prime battute grazie alla maggiore varietà di mosse e personaggi, nonché a un grado di sfida che diventa significativo già dal quarto capitolo della campagna. Si tratta di un prodotto realizzato con cura e passione, che include tutti i personaggi della serie (con un codice per approfondire la conoscenza), le musiche originali dell’anime e un gameplay abbastanza solido da tenere incollati a lungo i fan dei vari Pegasus, Sirio e Crystal.

Avremo quindi personaggi come Jabu dell’Unicorno che attacca diversi bersagli contemporaneamente, Nachi del Lupo che aumenta il potere di un compagno a scelta durante il turno, Castalia (Marin dell’Aquila) che funge da unità di supporto con poteri di guarigione, e molti altri. La formula del gioco è esattamente la stessa vista di recente in Fist of the North Star Legends ReVive, così come la filosofia di entrambi i progetti, che includono un codice in cui vengono descritti nel dettaglio tutti i personaggi man mano che vengono sbloccati e sequenze d’intermezzo che, nel caso di Saint Seiya, non possono contare sulla qualità delle cinematiche SEGA (sono poche le scene tratte dall’ultimo anime), ma richiamano anche questa volta le tavole del fumetto originale in più occasioni.

Il gameplay e la struttura

La schermata principale di Saint Seiya Awakening è molto affollata, come spesso accade per le produzioni orientali, e bisogna fare un po’ di pratica per capire a cosa servono le diverse opzioni. Ci sono i tradizionali meccanismi di evocazione per ottenere nuovi Cavalieri e personaggi extra che possiamo inserire nel party oppure “sacrificare” per le tecniche di rinascita dei nostri combattenti principali, che aumentano le stelle della relativa carta superando i limiti di “rarità” prestabiliti e permettendoci di puntare sui protagonisti che preferiamo anziché seguire la classificazione del gioco. Lo stesso sistema viene utilizzato per migliorare le singole mosse di ogni Cavaliere, mentre due valute diverse regolano la spesa per i potenziamenti.

È necessario spendere denaro reale per giocare senza problemi? In realtà no: anche se le microtransazioni sono parte integrante dell’esperienza, con molti richiami a pacchetti più o meno costosi, è possibile avanzare nella storia senza particolari problemi a patto di avere un po’ di pazienza e svolgere missioni secondarie o speciali per far crescere la squadra e raggiungere il livello necessario per affrontare determinati avversari. Lo stesso vale per l’energia d’azione, che è abbondante e consente di giocare per ore senza dover aspettare il ripristino: da questo punto di vista, l’approccio degli sviluppatori sembra abbastanza permissivo, anche se il grinding diventa necessario dopo qualche ora di gioco.

La struttura del gioco è particolarmente ricca: non solo è possibile rivivere gli eventi della serie in dettaglio, ma anche tornare indietro nel tempo o affrontare i nemici di ogni Cavaliere per ottenere punti esperienza utili alla progressione. Ci sono sezioni in cui ci si sposta all’interno degli scenari, in modo semplice, per poi interagire con i nemici che affronteremo, ma sono i combattimenti il fulcro del gameplay. Come detto, la formula adottata è la stessa vista in Fist of the North Star Legends ReVive, ma alcuni importanti accorgimenti riescono a renderla più interessante, aggiungendo varietà.

Bastano poche partite per avere una squadra di cinque elementi e a partire dal quarto capitolo il grado di difficoltà diventa interessante (prima di quel punto le sfide sono abbastanza banali), ma soprattutto c’è un ampio repertorio di mosse che differenziano gli attacchi e valorizzano l’aspetto strategico, arricchendosi man mano che si effettuano gli upgrade. Quindi, mentre il gioco di Ken il Guerriero richiede tempo per raggiungere questo tipo di impostazione, quello dei Cavalieri dello Zodiaco lo fa praticamente da subito, aumentando il divertimento e la voglia di affrontare nuove battaglie.

Anche la realizzazione tecnica è strettamente legata all’anime: come detto, non ci sono cinematiche di qualità come nel tie-in SEGA e le sequenze d’intermezzo hanno una grafica in-game, che tuttavia è molto ben realizzata e può essere regolata nel dettaglio e nella fluidità del frame rate per adattarsi ai dispositivi meno recenti. Le mosse speciali sono molto ben rappresentate, in modo spettacolare, ma è la colonna sonora a fare la differenza: le musiche sono quelle originali dell’anime e accompagnano l’azione in modo eccellente, aumentando notevolmente l’immersione, specialmente per i fan storici di Saint Seiya. Peccato solo per l’instabilità dei server, che al momento soffrono di qualche problema e influiscono sull’esperienza nelle partite competitive a causa della latenza eccessiva.