“S. Darko” è un sequel del film cult “Donnie Darko” del 2001, ma purtroppo non riesce a catturare il fascino e la profondità del suo predecessore. Diretto da Chris Fisher e interpretato da Daveigh Chase nel ruolo di Samantha Darko, il film segue la giovane ragazza mentre si trova in un piccolo paese nel deserto con la sua amica Corey, interpretata da Briana Evigan.
Sono trascorsi sette lunghi anni da quando Donnie, il fratello di Samantha Darko, è morto in circostanze misteriose. Ormai diciassettenne, Samantha decide finalmente di mettere da parte il dolore e di intraprendere un viaggio insieme alla sua migliore amica Corey verso Los Angeles, con il sogno di diventare una ballerina. Ma i loro piani vengono bruscamente interrotti quando la loro auto si rompe a Conejo Springs, una piccola cittadina sperduta nel deserto dello Utah. È proprio in questo luogo desolato che, la notte del 29 giugno 1995, una presenza misteriosa pronuncia delle parole criptiche ad un altro strano individuo in cima a un mulino a vento:
“4 giorni, 17 ore, 26 minuti, 31 secondi… ecco quando il mondo finirà.”
Poco dopo, un meteorite si schianta nella città, distruggendo il mulino a vento dietro al motel dove Samantha e Corey si erano rifugiate. Quando Samantha viene risvegliata da un poliziotto sulla panchina, inizia a vivere strani sogni e visioni che la mettono di fronte all’imminente apocalisse. Una serie di eventi sconvolgenti, culminanti in una violenta lite tra Samantha e Corey, danno il via ad una catena di eventi che metteranno a rischio non solo le loro vite, ma anche il destino dell’intero universo. Mentre il conto alla rovescia per la fine del mondo si avvicina, Samantha si trova ad affrontare una realtà distorta e spaventosa, dove il confine tra sogno e realtà diventa sempre più labile.
Il problema principale di “S. Darko” è che manca del tocco visionario e della complessità tematica che ha reso “Donnie Darko” un cult. La trama risulta confusa e dispersa, senza la stessa profondità filosofica e esistenziale di cui godeva il film originale. Inoltre, la mancanza del coinvolgimento di Richard Kelly, regista di “Donnie Darko“, si fa sentire, poiché il film sembra mancare della sua firma artistica distintiva. Il risultato è un sequel che delude e non riesce a catturare l’immaginazione e l’interesse del pubblico come aveva fatto il suo predecessore. “S. Darko” è un film che non riesce a eguagliare il suo illustre predecessore e risulta essere una delusione per i fan di “Donnie Darko”. È consigliabile guardarlo solo se si è curiosi di vedere come si è evoluta la storia dei Darko, ma senza aspettarsi troppo da esso.