“Rumatera. Imbrecanati nello spaziotempo” è un’avventura demenziale in un Veneto distopico dove è in vigore il proibizionismo, le sagre sono vietate e i Rumatera sono un gruppo neomelodico di fama mondiale. Una storia a “quattro” mani firmata dalla band veneta e dallo scrittore e blogger Nicolò Targhetta. Una satira demenziale e distopica sul Veneto di oggi, che farà sbellicare tutti (tranne i veneti). Dopo i Pinguini Tattici Nucleari, i Fast Animals and Slow Kids, Murubutu, e i Rovere, un nuovo volume a fumetti dedicato ad una band contemporanea seguita da migliaia di fans.
I Rumatera rappresentano un’eccezione più unica che rara nel panorama musicale italiano. I ragazzi, tutti provenienti dalla provincia di Venezia, sono stati in grado di unire le tradizioni della propria terra e l’uso del dialetto alla lezione punkrock della scuola californiana degli anni ’90. Scriverlo oggi, dopo più di dieci anni di tour, concerti e dischi, è senza dubbio meno speciale, ma sin dall’inizio, dal 2007, anno in cui nasce ufficialmente la band, i Rumatera sono stati in grado di prendere quelli che per l’ambiente discografico e per il senso comune sono considerati dei limiti (come per esempio la scelta di cantare in dialetto veneto, il vivere in provincia, spaziare tra generi musicali molto diversi tra loro) e trasformarli nella loro più grande forza. I Rumatera sono da sempre la voce dei Tosi de Campagna e rappresentano la rivincita di quel mondo fatto di tradizioni, di provincia e di ruspante genuinità contro il messaggio omologante dei talent e reality. Dopo una dozzina di anni di vita, con più di 500 concerti alle spalle (tra cui il Sziget Festival), sei dischi ed una serie televisiva da protagonisti (The Italian Dream), i Rumatera non si fermano.