Roma, la Porta Alchemica

Il nostro piccolo viaggio nella Roma Nascosta e più misteriosa oggi emerge dal sottosuolo ma non dagli abissi delle lunghe tradizioni esoteriche della nostra civiltà, esplorando uno dei simboli più importanti che restano della Roma iniziatica del 1600 d.C., la Porta Alchemica, meglio conosciuta come “Porta Magica”, ma anche “Porta Ermetica” o “Porta dei Cieli”.

Edificata intorno tra il 1655 e il 1680 da Massimiliano Palombara, marchese di Pietraforte insieme alla villa ormai scomparsa (alla fine del XIX secolo per la costruzione di Piazza Vittorio) e sostenuta da leggende e misteri, la porta rimane nascosta tra gli alberi secolari e custodita da un porticato imponente nel cuore della popolosa Piazza Vittorio, dentro ai giardini della piazza, “collocata” dietro al complesso dei Trofei di Mario.
La passione per l’alchimia e la scienza del suo costruttore, la destinarono all’entrata del laboratorio alchemico di Villa Palombara e dell’antro ben più vasto dei misteri secolari che ancora oggi la avvolgono. La stessa simbologia che ne fregia il perimetro, fu incisa nella speranza che i posteri un giorno decifrassero le formule e la chiave di volta, svelando il segreto alchemico.Tra leggenda e realtà, legata a strani riti, scoperte, reincarnazioni, misteriosi gatti neri e ancor più misteriosi personaggi come Francesco Giuseppe Borri, il leggendario alchimista San Germano, che paventò la scoperta dell’elisir della lunga vita o il Conte di Cagliostro, che sosteneva di essere in vita da più di due secoli, la soglia è ancora oggi un mistero da svelare che affascina curiosi e appassionati di occulto.

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