“Vampiri veri” – Come puo’ non essere una contraddizione? Conosciamo tutti i vampiri. Schiere di personaggi di fiction, di libri… i vampiri della televisione ci sono familiari sin dall’infanzia. Parlando in generale, i nostri bevitori di sangue appaiono con una grossa lingua, ben piantata tra due canini, da Bela Lugosi, che ha iniziato la tradizione negli anni ’50, fino ai film per teen-ager, passando cereali per la colazione del conte Dracula… i media trattano raramente i vampiri come qualcosa di davvero spaventoso.
I tratti dello stereotipo del vampiro sono familiari a qualsiasi ragazzino: i vampiri anno grosse zanne, dormono dentro a delle bare, vengono inceneriti all’istante dalla luce del sole e vengono uccisi da un paletto nel cuore. Ma la cosa piu’ importante, che tutti sappiamo per certo, e’ che non esiste nulla del genere. Certo, in termini di convenzioni mitologiche, letterarie o cinematografiche, questo e’ esatto: non ci sono “armate delle tenebre” a minacciarci. Il folklore e’ stato spiagato con ragioni politiche, isteria, malattie male interpretate; le figure cinematografiche e letterarie invece con la storia, la psicologia e la sociolgia. Noi, nel ventesimo secol, siamo convinti che i vampiri non possano esistere nella realta’. E molti di noi non hanno mai avuto bisogno di pensarla in altro modo. Ma per molte persone, il vampirismo diventa invece un problema critico, che si portano dietro per tutta la vita. Vivere con un “real vampire”, amarlo ed essergli amico significa andare incontro ad una schiera di problemi che possono portare ad estendere i limiti della notra “realta’”. Scendere a patti con l’essere i prima persona un “real vampire” poi, significa affrontare un’eterna sfida.
Alcune persone che leggeranno questo articolo lo sanno gia’. Il resto dei lettori invece stara’ pensando:”Real Vampires? Ma smettiamola! Certo, c’e’ gente strana, ma tutto cio’ di cui hanno bisogno e’ un buon terapista.” Si, ci sono persne che imperonano tutti i luoghi comuni di un romanzo gotico: vestno in nero, affermano o fingono di essere “vampiri” nel senso soprannaturale del termine, indossano mantelli, dormono all’interno di scatoloni e addirittura si fanno affilare i canini. Ci sono persone addirittura piu’ spaventose che trturano o uccidono animali o esseri umani al fine di guadanare “potere”, calma interiore, eccitazione e che a volte si definiscono (o sono definiti) “vampiri”. Ma molte di queste persone sono individui malati, che sono stati attratti dal mito culturale del vampiro: poteri soprannaturali (poiche’ si sentono inermi), carica sessuale ( molti di loro hanno problemi legati al sesso e nessun legame importante), immortalita’ (per la paura di invecchiare e morire). Individui come questi sono la “spiegazione” piu’ recente per la pesistente credenza popolare nel vampirismo. Ma al di la’ del folklore, delle teorie psicologiche, delle finzioni, giace la verita’ riguardo i vampiri.
Il campo della vampirologia e’ complesso e misterioso. Ci sono molti aspetti del fenomeno, e sarebbero necessari diversi libri per poterli esplorare completmente. Uno degli aspetti del vampirismo che spesso da da pensare a chi crede nella magia, nella spiritualità e simili, la forma piu’ comune del vampiro, si trova proprio tra la gente comune, che condivide con noi i vantaggi e gli svantaggi dell’esistenza fisica, ma che non sono del tutto umani. Queste perone appaiono al primo sguardo come membri “eccentrici” della società, ma il loro aspetto esterore non e’ che un pallido riflesso della loro profonda diversità. Ognuno di noi vive per un certo perioo di tempo, inserendosi nel propio modo personale nel mondo fisico tramite il corpo. Un vampiro e’ una persona nata con una capacità’ straordinaria di assorbire, incanalare, traformare e manipolare l'”energia pranica”, o forza vitale. Esso e’ caatterizzto inoltre da un bilancio di energia interiore instabile, che si sposta rapidamente e continuamente dal sovraccarico alla quasi totale carenza. Questa capacità’ di manipolare l’energia e’ un dono, ma l’instabilita’ costante che si portano dentro e’ la causa principale del comportamento negativo e delle caratteristiche che possono essere tipiche in un individuo vampirico. I “Real Vampires” in effetti non beono necessariamente sangue, molti di loro non lo fanno. Il bere sangue e il vampirismo sono stati confusi al punto tale che per la persona comune un vampiro potrebbe definirsi come un qualcosa che beve sangue (Come il piastrello “vampiro”). Ma non appena si guarda oltre gli standard delle comuni convinzioni, si scopre qualcosa di molto differente. Sia nel folklore che nella letteratura, i vampiri hanno bisogno di energia o forza vitale, questo e’ il punto in comune. Molte delle leggende piu’ antiche danno per scontato che il vampiro beva sangue, ma non ne descrivono mai l’atto mentre avviene. Le vittime si consumano lentamente, fino alla morte, e gli spettatori deducono che qualche malvagio inividuo li stia privando via via del loro sangue. Sanno che la Bibbia dice “il sangue e’ la vita” e chiunque stesse perdendo forza vitale doveva anche perdere sangue.
Eppure, in molte versioni del mito, l’attacco del vampiro non comporta nemmeno il contatto fisico. Mentre in altre, e’ puramente l’energia sessuale ad essere scambiata. Il sangue fresco e’ la piu’ ricca fonte conosciuta di energia pranica (forza vitale). Gli esseri umani hanno bevuto sangue per molte ragioni nel corso della storia, ma il smplice fatto di bere sangue non sta ad indicare che una persona e’ un vampiro. Solo i real vampires possono assorbire l’energia pranica direttamente dal sangue fresco, e proprio per questa ragione alcuni real vampires sono attatti dal sangue e ricercano strade per ottenerlo. Ad ogni modo, e’ rar che un vampiro non possa assorbire energia in modo piu’ sottil e discreto. E’ questo il meccanismo che porta i vampiri veri a ferire gli altri e se stessi se non riescono a comprendere la loro natura e lavorare su di essa. I vampiri non sono piu’ portati ad essere maliziosi o sensibili del resto della popolazione, ma senza sensibilita’ possono anche spendere la oro intera vita rendendo se stessi e gli altri infelici, ripetendo lo stesso circolo finche’ non agiranno per liberarsene. Esistono molti sintomi esterni del vampirismo, ma e’ importante capire che alcuni di essi si trovano anche nel comportamento umano.
I real vampires sono identificabili in parte perché manifestano la maggior parte dei sintomi, non sono uno o due, ma principalmente ono riconoscibili per la qualità della loro energia. Chiunque, leggendo i sintomi e i comportamenti standard potrebbe trovarne alcuni applicbili a persone che conosce o anche a se stesso, ma i real vampires hanno un particolare modo di saltare all’occhio a chiunque interagisca con loro. Sono poche le persone che non conoscono nemmeno un vampiro. Fisicamente, i vampiri sono in genere “persone notturne” a livello biochimico. Hanno dei ritmi circolatori invertiti, con cicli fisici, come la tmperatura, ciclo mestruale e produzione di ormoni del sonno, che si vrificano all’opposto di quanto avviene pe molte persone. Incontrano difficolta’ ad adeguarsi a ritmi diurni e spesso svolgono i propri lavori durante la notte. Tendono ad essere fotosensibili, ad evitare la luce del sole, a scottarsi facilmente e ad avere vista notturna eccellente. I loro parametri vitali variano sensibilmente e possono essere attivi e vigorosi un girno, languidi e depressi il successivo.
Spesso hanno difficoltà digestive. Anche quelli con un buono stomaco hanno problemi con il cibo, che spesso divorano nella loro costante sete di energia. Contrariamente allo stereotipo del vampiro magro, molti real vampires hanno problemi di obesita’ a causa di una fame che li rende dipendenti dal cibo ed un metabolismo lento . Sono spesso dipendenti anche da altre sostanze per la stessa ragione, ma poiche’ i loro corpi sono piu’ portati a nutrirsi di energia pranica piuttosto che di sostanz fisiche, possono anche essere meno sensibili a droghe e alcohol di inividui normali. Emotivamente e fisicamente, i vampiri sono imprevedibili e lunatici; la caratteristica che piu’ distingue i real vampires dalle persone comuni che hanno il medesimo carattere e’ proprio l'”intensità'”. I vampiri sono persone estremamente “intense”. Spesso vengono soprannominati “buchi neri”. Quando gli altri parlano di loro (generalmente per lamentarsene), i vampiri sono spesso definiti come assillanti, bisognosi di attenzione, megalomani, manipolatori, stancanti, gelosi, monopolizzatori della conversazione e cosi’ via. Le emozioni di un vampiro sono profonde, ferventi e forti; egli spesso manifesta grandi doti psichiche e ha capacita’ magiche e psichiche incontrollate. I vampiri sono anche empatici e, soprattutto se inconsapevoli della loro natura, sono delle “spugne psichiche” che assorbono vibrazioni ovunque, con la conseguente instabilità emozionale. Un vampiro affamato, un vampiro cioe’ il cui bilancio energetico si trova in negativo, si trasforma involontariamente in un vortice psicologico, incanalando verso di se tutta l’energia pranica. Quando l’energia non arriva abbastanza in fretta ( ed è tipico dei vampiri che l’energia non sia mai abbastanza) egli inizia a manifestare una serie di comportamenti voli ad accentuare l’attenzione cosciente rivolta verso di lui. Per questa ragione, molti vampiri sviluppano comportamenti aggressivi e di rivalita’ con le persone che conoscono. Quasi tutti i vampiri, qualsiasi sia il metodo da essi impiegato, hanno la capacita’ di attrarre e distrarre l’attenzione di chi li circonda.
Se un vampiro assorbe troppa energia, inverte i suoi comportamenti. Diviene silente, triste, introverso e timido. Alcuni vapiri diventano maniacamente sorridenti quando sono sazi, ma anche la loro allegria sempbra infastidire gli altri, ed e’ tipico dei vampiri essre tristemente noti come “canne al vento”. Momenti di fame e sazieta’ possono succedersi nel giro di pochi minuti oppure prolungarsi anche per giorni. I vampiri sono in genere solitari, in parte perche’ si sentono differenti dagli altri, e in parte perche’ hanno bisogno di controllare il livello di contatto che hanno con le fonti di energia. I real vampires non sono i demoni del folklore cristiano, ma fintanto che rifiutano di accettare la loro natura, la loro cattiva fama non e’ immeritata. I vampiri non consapevoli hanno la tendenza a raggiungere l’eta’ a dulta con abilita’ di relazione e sociali inferiori inferiori alla media e ad essere egoisti ed egocentrici. Le necessita’ del loro sistema di energia ono cosi’ forti da rendere loro difficoltoso essere attenti ai bisogni degli altri. I loro rapporti interpersonali tenono ad essere disastrosi. Vampiri differenti sviluppano schemi comportamentali differenti, in accordo a cio’ che risulta per loro piu’ conveniente, ma molti comportamenti sono comuni. La “femme fatale” o “lady killer” vampiro forma in continuazione legami sessuali da un partner all’altro, lasciano cadere ogni rapporto quando il compagno iviene troppo “difensivo” o stanco per soddisfare i suoi bisogni di energia. Altri vampiri formano una relazione duratura con una sola persona: un altro vampiro il cui ciclo energetico complementi il loro, oppure una persona che tragga piacer dall’essere psicologicamente sottomessa o martirizzata. Un comportamento comune, specialmente nei giovani, e’ unirsi a gruppi politici, religiosi o sociali e distruggerli oppure farsi espellere.
Molte persone dicono di sentirsi impauriti o strani in presenza di un vampiro. Questo generalmente e’ la conseguenza della forza vitale della vittima che viene risucchiata nel vortice del vampiro. Molti si sentono a disagio e confusi mentre la forza vitale viene sottratta loro. Per i vampiri e’ più probabile diventare degli psicopatici o dei killer di quanto lo sia per gli altri; pero’ una prolungta o molto profonda relazione con un vampiro puo’ danneggiare severamente il sistema psichico ed emozionale di una persona ordinaria. Il folklore dice che le vittime di un vampiro divengono vampiri a loro volta: in realta’, le persone che sono state pesantemente “svuotate” (cioe’ il loro bilancio di energia interiore e’ stato portato in negativo) si trasformano in vortici psiclogici a loro volta. Ad oni modo pero’, essi non sono mai cosi’ potenti come un vampiro vero, e diversamente da un vampiro, si riprendono e si ristabilizzano rapidamente. I veri vampiri sono nati tali, nessuno puo’ essere trasformato in vampiro. Anni di privazioni di enegia possono pero’ portare a problemi di salute, dalla depressione all’indebolimento del sistema immunitario; ma molte persone rompono la relazione con un vampiro prima di arrivare a questo.
Alcuni vampiri realizzano la lor vera natura e decidono di compiere un serio lavoro su se stessi; non appena iniziano fare cio’ si trasformano in compagni più accettabili. Una volta arrivati ad avere il controllo delle loro capacità, possono divenire buoni leader o insegnanti, grazie alla capacità di gestire l’attenzione che li circonda. Il proposito del vampiro non e’ quello di piagare il mondo, ma di renderlo migliore. Il vampirismo e’ il lato oscuro, o sconosciuto, di una particolare abilita’ psichica, che divien distruttiva solo quando il vampiro non si rnde conto della sua natura o non la accetta, oppure quando egli sceglie di impiegare per il male le sue abilità, attratto dal ruolo sinistro e dall’illusione di potere che questo gli dona. Proprio per questo, molte delle caratteristiche vampiriche descritte in precedenza sono molto meno visibili nei vampiri potenti, quelli che hanno compiuto un considerevole lavoro sulla loro interiorità. Moli di loro sono posati, piacevoli, competenti con grande carisma. Sono riusciti ad accettare chi e cosa sono, e non mostrano piu’ le qualità negative associate al vampirismo psichico. Sfortunatamente, i vampiri “non consapevoli” sono molto piu’ comuni di quelli evoluti. Non c’e’ un consiglio generico dadare a chi pensa di essere in contatt con un real vampire. Chi volesse aiutare un compagno o un amico, potrebbe farlo spingendolo ad esplorare la propria natura e saper controllare i propri comportamenti distruttivi. Cloro che invece si sentono delle vittime, possono porre fine alla loro relazione con il vampiro. Ogni caso e’ differente e puo’ essere valutato solo da chi ne prende parte. Ma e’ importante capire che nulla e’ “cattivo” di sua natura, solo per sua scelta. La paura di scoprire (per il rifiuto o le derisioni che ne possono seguire) inibisce lo sviluppo individuale di molti real vampires. Quando cercano amicizia, spesso stanno semplicemente cercando un aiuto.
Chi pensasse di essere un real vampire, sappia che ha davanti a sé un lungo e difficile lavoro. il passo piu’ importante e’ rendersi conto completamente i cio’ che si e’: dei propri compagni, delle proprie relazioni con gli altri, del proprio livello di energia e delle proprie qualita’ personali. Il lavoro piu’ duro puo’ essere espresso in poche semplici parole: conoscenza, coscienza e controllo sono le lezioni che un vampiro deve apprendere per poter impiegare e sviluppare le proprie abilita’.