Quest’anno celebriamo i trent’anni del film d’animazione “Il Re Leone”, uscito nelle sale cinematografiche il 25 novembre 1994 e diventato uno dei maggiori successi della storia del cinema. Il film, diretto da Roger Allers e Rob Minkoff, racconta la storia di Simba, un piccolo leone figlio del saggio Re Mufasa e di sua moglie Sarabi e il cui destino è quello di regnare, un giorno, al posto di suo padre. Ma non tutti nel regno celebrano l’arrivo del nuovo cucciolo. Scar, il fratello di Mufasa e precedente erede al trono, ha dei piani molto diversi e la drammatica battaglia per la Rupe dei Re, segnata dal tradimento e da tragiche conseguenze, si conclude con l’esilio di Simba. Con l’aiuto di una curiosa coppia di nuovi amici, Timon e Pumbaa, Simba dovrà imparare a crescere e capire come riprendersi ciò che gli spetta di diritto.
Il Re Leone è un film che ha saputo conquistare il pubblico di tutte le età, grazie alla sua trama avvincente, ai suoi personaggi indimenticabili, alle sue musiche coinvolgenti e ai suoi messaggi universali. Il film si ispira a diverse fonti letterarie, tra cui il dramma shakespeariano Amleto, il poema epico indiano Ramayana, le storie bibliche di Giuseppe e Mosè e le leggende africane. Il film ha anche una forte componente ecologica, basata sul concetto di “cerchio della vita”, che sottolinea l’interdipendenza di tutte le creature viventi e la responsabilità di preservare l’equilibrio naturale.
Tutti conosciamo la trama del Re Leone, film di animazione della Disney, che ha fatto piangere tante generazioni. Simba, non ha una vita facile, già da cucciolo si ritrova a essere erede al trono, il padre muore e suo zio Scar, è un bugiardo e pure un assassino, incolpa il leoncino della morte del padre e lo fa scappare sguinzagliandogli addosso le sue iene. Al suo ritorno, il leone, ormai adulto, dovrà rivendicare un regno in rovina e affrontare lo zio.
Curiosità: si tratta della prima pellicola di casa Disney in cui non compare l’uomo.
Immediato il successo a livello mondiale, la pellicola incassò 951 milioni di dollari e vinse il Golden Globe come miglior film commedia o musicale e quello per la miglior colonna sonora (di Hans Zimmer), per la miglior canzone ‘Can you feel the love tonight‘ firmata da Elton Jonh, come se non bastasse ha ricevuto due nomination per le canzoni ‘Circle of Life‘ e ‘Hakuna Matata‘.
Al progetto di questo film ha lavorato Jeffrey Katzenberg, al dipartimento di animazione, (che poi ha fondato, nel 1994, insieme a Steven Spielberg e David Geffen, la DreamWorks SKG) mentre Chris Sanders (regista dei Croods e Dragon Trainer) si è occupato delle scenografie.
“Essere re vuol dire molto di più che fare tutto quello che vuoi.Tutto ciò che vedi coesiste grazie ad un delicato equilibrio e come re, devi capire questo equilibrio e rispettare tutte le creature: dalla piccola formica alla saltellante antilope. Quando moriamo, i nostri corpi diventano erba, e le antilopi mangiano l’erba, così siamo tutti collegati nel grande Cerchio della Vita!”
Il ‘Re Leone’ è un film amato dai bambini per i vari personaggi, per gli sfondi colorati, per la narrazione semplice e dagli adulti per le tematiche trattate perché è i grado di dare emozioni e di divertire.
La canzone Be Preparated (in italiano Siate Pronti) è cantata da Jeremy Irons (nel ruolo di Scar), Cheech Marin, Jim Cummingse, Whoopi Goldberg (in veste delle tre iene Banzai, Ed e Shenzi), nella versione italiana, scritta da Stefano Jurgens, Stefano Senesi e Carlo Faiello, è cantata da Tullio Solenghi che interpreta Scar, mentre i ruoli di Shenzi e Banzai sono affidati a Rita Savagnone e Marco Guadagno. Si tratta di una canzone cantata dagli antagonisti del film, e in particolar modo da Scar, che esorta un intero branco di iene a seguirlo nel suo piano di conquista del regno, dopo aver ucciso Simba e Mufasa.
Scar rovescia la Monarchia, diventando despota, come una sorta di Hitler, quando prende il potere con la forza e osserva dal suo pulpito, dal punto più alto, la marcia nazista delle iene, utilizzando poi le parole di Stalin: “seguitemi e non soffrirete più la fame”, una sorta di delirio di potenza, un qualcosa che viene ceduto in cambio del loro aiuto.
Simba (in shwahili, significa leone) è il protagonista del film che crescendo, passa dalla sfrontatezza e spensieratezza adolescenziale “correre in libertà, fare ciò che mi va” e “io sarò un grande re, nemici attenti a voi”, alle riflessioni adulte sulla riconquista del trono, sul senso della vita e, sull’accettazione delle proprie responsabilità.
Con Pumbaa e Timon le paure, la debolezza e i rimorsi vengono allontanati dalla canzone ‘Hakuna Matata‘ (senza pensieri in shwahili). Un nuovo inizio per Simba, che inizia la nuova vita con i suoi nuovi compagni d’avventura, senza regole, ma inquadrando e ponendo al centro, l’importanza dell’uguaglianza delle razze, un leone, un facocero e un suricato: amici.
Nala (dono) e Rafiki (amico), avranno il compito di ricondurre Simba sulla retta via. Nala è la vecchia compagna di giochi di Simba e sua promessa sposa. La leonessa che non accetta che il suo destino sia deciso dal tiranno Scar. ‘Can you feel the love tonight‘,celebra con maestria l’amore che sboccia fra Nala e Simba, il sentimento più forte del mondo che vince sempre.
Rafiki (amico in shwahili) consigliere di Mufasa condurrà Simba in un viaggio interiore carico di significati: il padre non è morto ma vive in lui attraverso i ricordi e le sue azioni. Avendo dimenticato chi è, Simba ha così dimenticato anche suo padre, ma egli è molto di più, deve solo guardare dentro se stesso e prendere posto nel Cerchio della vita. Per farlo, però, deve ricordare chi era: figlio di Mufasa e vero re.
Mufasa non ha insegnato a suo figlio a fuggire di fronte ai problemi e lasciare soli gli amici e le sue azioni hanno rovinato quello che il padre gli aveva lasciato in eredità, ma i grandi re del passato, attraverso le stelle, vegliano su di lui e Simba deve tornare a reclamare ciò che è suo di diritto!
Si parla di cambiamento come qualcosa di positivo, Simba sa cosa deve fare ma ha paura di affrontare il suo passato. Il gesto che Rafiki fa, ossia colpire Simba col bastone, ha anch’esso un significato profondo, e mi ricorda molto la saggezza di Yoda ma anche il suo atteggiamento al primo incontro con Luke. Il passato, per quanto doloroso, è appunto tale, passato. Può continuare a far male ma ci sono solo due alternative: scappare o imparare da esso.
Simba torna a casa ma trova il suo regno, diverso, un regno che sta morendo a causa di Scar, che ha consumato tutte le risorse senza rispetto per esse, una scena che richiama un importante messaggio ambientale. Ovviamente il bene trionfa sempre e Scar esce di scena, mentre Simba, sale sulla ‘Rupe dei Re’ lentamente, come consapevole delle nuove responsabilità. Il re è tornato, viva il re!
Oltre a essere dispensatore di consigli è anche un film in grado di risollevare gli animi, a chi non è mai capitato di sentire il peso delle responsabilità e chi non ha mai pensato di fuggire piuttosto che affrontarle? Il Re Leone è anche questo, un maestro di vita.
Il Re Leone ha ottenuto un enorme successo di critica e di pubblico, vincendo due premi Oscar per la miglior colonna sonora originale e la miglior canzone originale (Can You Feel the Love Tonight), quattro Golden Globe, due Grammy Award e molti altri riconoscimenti. Il film ha incassato oltre 968 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando il film d’animazione più visto al cinema fino al 2013, quando è stato superato da Frozen – Il regno di ghiaccio. Il film ha anche generato due sequel, Il Re Leone II – Il regno di Simba e Il Re Leone 3 – Hakuna Matata, una serie televisiva, The Lion Guard, e un remake in CGI del 2019, diretto da Jon Favreau e prodotto dalla Walt Disney Pictures.
Il Re Leone è un film che ha segnato la storia dell’animazione e che continua a emozionare e a divertire il pubblico di tutto il mondo. Il film è una celebrazione della vita, dell’amicizia, dell’amore, del coraggio e della lealtà. Il film è anche una testimonianza della bellezza e della diversità della natura e della cultura africana. Il film è, infine, una fonte di ispirazione per molti artisti, che hanno reinterpretato il film in vari modi, tra cui il musical teatrale, il fumetto, il videogioco e la parodia. Il Re Leone è, insomma, un film senza tempo, che merita di essere ricordato e celebrato nel suo trentesimo anniversario.
Curiosità
Il Re Leone è un film leggendario! Simba è un esuberante cucciolo di leone che vuole “diventar presto un re”. Ingannato dal perfido e ambizioso zio Scar, si allontana dal regno ritrovandosi solo e alla deriva; in questo momento Simba si unisce alla compagnia del divertente e piccolo suricato Timon e del suo affettuoso amico facocero, Pumbaa. Con loro adotta uno stile di vita spensierato, ispirato al motto “Hakuna Matata” libero da preoccupazioni e responsabilità. Ma quando il destino chiama, Simba deve decidersi a tornare alle Terre del Branco per guadagnarsi il meritato posto all’interno del “Cerchio della Vita”. Perchè non facciamo un passo indietro nel tempo e scopriamo alcune curiosità e segreti su questo film di animazione di grande successo…
- Il Titolo originale non era “Il Re Leone”. “Quando ho iniziato a lavorare a Il Re Leone, il film si chiamava Il Re della Giungla”, rivela il produttore Don Hahn. “Il Re della Giungla era una metafora per questo racconto allegorico sul comportamento umano. Pensavamo a come là fuori sia una giungla e Simba ci deve vivere. In ogni caso, non c’era nessuna giungla nella nostra storia, poiché si trovano nella savana. Un altro titolo al quale avevamo pensato era Il Re degli Animali, che aveva più senso perché un leone è il re degli animali feroci, ma poi abbiamo scartato anche questo perché volevamo focalizzarci su una semplice storia su un re leone. A quel punto abbiamo pensato ‘Perché non lo intitoliamo Il Re Leone?’ La storia parla di un ragazzo che vuole diventare re e suo zio trama per rivendicare il trono. Questa è la storia e parla di un re leone, perciò il titolo è perfetto”.
- Quanto ha incassato al cinema il Re Leone? Con la sua doppia uscita cinematografica (nel ’94 e nel 2011 in 3D), il film ha incassato in totale 930,877,638 $ piazzandosi al secondo posto dei Film d’animazione di maggiore incasso della storia di Disney, il primo è, ovviamente, Frozen.
- Piccolo omaggio per cinefili. Poco dopo l’inizio, nella scena in cui Simba cucciolo chiacchiera scherzosamente con Scar e lui risponde sarcastico, ad un certo punto Simba gli fa: “Sei così strano…” e Scar ribatte: “Non ne hai la più pallida idea”. In “Il mistero Von Bulow” (1990), Jeremy Irons diceva esattamente la stessa frase, con lo stesso tono, nei panni del protagonista Claus Von Bulow (interpretazione che gli è valsa un Oscar, tra l’altro). Irons ha dato la voce a Scar nella versione originale di “Il Re Leone”.
- La rupe dei Re è stata creata a Burbank. “Abbiamo fatto un viaggio in Kenya alla ricerca di animali e paesaggi per il film”, spiega il co-regista de Il Re Leone, Roger Allers. “Non c’era molto tempo per disegnare degli schizzi durante il viaggio, poiché gli animali erano sempre molto veloci, ma abbiamo fatto molte foto e ricerche e abbiamo catturato l’atmosfera dei paesaggi e del clima. Nel film, la Rupe dei Re è modellata su molti diversi luoghi del Kenya. Alcune cose sono state prese dal paesaggio intorno al distretto di Samburu, ma abbiamo utilizzato una varietà di ispirazioni. Molte persone hanno provato a riconoscere la Rupe dei Re in qualche montagna, ma si sbagliavano. L’ha inventata un artista di Burbank.
- Un mix linguistico. Sebbene il nome di alcuni personaggi (es. Simba) e alcune parole che essi pronunciano (es. Hakuna matata) siano in lingua swahili, parlata in Africa centrale, i versi che aprono il film sono in lingua Zulu, parlata in Sudafrica.
- Zazu era una specie di uccellino diverso. “Durante le prime fasi di sviluppo, Zazu era un uccellino dal becco appuntito”, svela il co-regista Roger Allers. “Non riesco a ricordare la specie esatta, ma decidemmo di trasformarlo in qualcosa di molto diverso dopo il nostro viaggio di ricerca in Africa. Continuavamo a vedere questi uccelli della specie del bucero beccogiallo saltellare qua e là, con una grande personalità. La curva superiore del loro becco gli dava un’aria altezzosa e al tempo stesso avevano delle splendide zampe piumate e sembrava che indossassero i pantaloni di un pigiama. Avevano un aspetto così divertente e così tanta personalità che abbiamo capito che Zazu doveva essere un bucero beccogiallo. Gli ha dato più carattere”.
- Il Re Leone è un remake del Leone Bianco? Alcuni elementi del film Dinsey vennero considerati somiglianti a una famosa serie TV anime degli anni sessanta, Kimba, il leone bianco, con personaggi aventi analogie, e varie scene individuali che sono quasi identiche per composizione e inquadratura. Matthew Broderick credeva inizialmente di stare in realtà lavorando a un remake di Kimba, dal momento che aveva familiarità con l’originale giapponese.La posizione ufficiale della Disney è che le somiglianze sono tutte coincidenze. Yoshihiro Shimizu, della Tezuka Productions, che creò Kimba, il leone bianco, smentì le voci che allo studio era stato pagato il prezzo del silenzio dalla Disney, ma spiegò che aveva rifiutato i solleciti all’interno del settore di citarli in giudizio perché “siamo una piccola, debole società. Non ne sarebbe valsa la pena comunque… gli avvocati della Disney sono tra i primi venti del mondo!” In un’intervista del 2014 Roger Allers, uno dei registi del film, dichiarò che per tutto il tempo in cui lavorò al film il nome di Kimba non venne mai menzionato: «Se fossi stato ispirato da Kimba l’avrei affermato pubblicato come fonte».
- Le presunte immagini subliminali. Furono sollevate delle proteste contro una scena in cui sembra che la parola “SEX” (“sesso”) potrebbe essere stata incorporata nella polvere che vola in cielo quando Simba si sdraia pesantemente, che l’attivista conservatore Donald Wildmon affermò essere un messaggio subliminale destinato a promuovere la promiscuità sessuale. Gli animatori del film dichiararono che le lettere significano “SFX” (una comune abbreviazione di “effetti speciali”), venne intesa come un’innocente “firma”, creata dal team di animazione degli effetti.
- Topolino è sempre presente! Uno degli insetti che Timon tira fuori dal tronco d’albero indossa le orecchie di Mickey Mouse.
- Ci sono voluti nove mesi per il restauro del film in 3d. “Quando per la prima volta mi hanno detto che Il Re Leone sarebbe stato convertito in 3D, non ero sicuro che fosse possibile”, afferma il produttore Don Hahn. “In ogni caso, sono entusiasta del risultato. È fantastico! Tutto sommato, ci sono volute nove mesi per completare il processo. Durante i primi tre mesi abbiamo preparato e testato le immagini, per passare poi nei sei mesi successivi al reale lavoro di produzione”.
- Il team creativo ha portato nello studio dei veri leoni per studiarne i movimenti. Quando Walt Disney lavorò a Bambi, portò nello studio di animazione svariati animali della foresta per le sue ricerche”, svela il co-regista de Il Re Leone Rob Minkoff. “Gli artisti potevano vedere gli animali da vicino e osservarne i movimenti, è stato un modo fantastico di studiare la natura. Da qui è nata l’idea di portare leoni e cuccioli veri per creare gli animali del film Il Re Leone. Fu un famoso esperto di animali di nome Jim Fowler, conduttore di un programma televisivo dal titolo Mutual Of Omaha’s Wild Kingdom, ci portò gli animali. È stato molto divertente e interessante per tutti gli animatori coinvolti nel film”.
- Nella prima stesura Rafiki era molto diverso. “Nelle prime fasi della produzione, il personaggio di Rafiki era molto differente da quello che si vede nel film finito”, ammette il co-regista Roger Allers. “Nella prima stesura della storia, Rafiki era un serio consigliere del Re. Era molto saggio e scegliemmo l’attore Robert Guillaume per doppiarlo. In ogni caso, nel momento in cui Robert venne a registrare la voce, il personaggio cambiò radicalmente. Siamo arrivati a pensare che Rafiki dovesse essere più un pazzo monaco eremita. A quel punto era un personaggio strambo e misterioso, con un lato mistico e una saggezza che mostrava occasionalmente, ma con un lato molto giocoso e svitato. Robert è una persona molto seriosa e questo non era ciò per cui aveva firmato, così passammo le prime sessioni di registrazione alla ricerca della voce e della risata di Rafiki. Quel giorno Robert la trovò e il resto è storia”.
- Originariamente Nathan Lane ed Ernie Sabella fecere un provino per il ruolo delle Iene. “La fase di casting de Il Re Leone è stata estremamente lunga e molto coinvolgente”, spiega il co-regista Rob Minkoff. “Abbiamo valutato molte idee diverse per i vari ruoli nel film, ma due grandi successi furono Timon e Pumbaa. Nel 1992 quando venne realizzato Il Re Leone, Nathan Lane ed Ernie Sabella erano impegnati in una produzione di Broadway di Bulli e Pupe. Vennero a un’audizione a New York e si scontrarono all’ingresso, scoprendo in quel modo che erano entrambi partecipavano all’audizione per il ruolo delle iene. Chiesero al direttore del casting di poter sostenere il provino insieme e mentre leggevano le loro battute erano divertentissimi, ma non sembravano andare bene per la parte. È stato in quel momento che abbiamo pensato ‘E se li utilizzassimo per le voci di Timon e Pumbaa?’ È stata la scelta perfetta”.
- Il brano Hakuna Matata non era previsto nella sceneggiatura originale. “Durante le prime fasi di produzione, nel film avevamo una canzone intitolata He’s Got It All Worked Out”, svela il co-regista Rob Minkoff. “Volevamo una canzone che fosse divertente e gioiosa, perché volevamo trasmettere l’idea che Simba non sta diventando un leone quando incontra Timon e Pumbaa; abbandona i suoi modi da leone ed entra nella sua nuova vita lontano da casa. In ogni caso, non siamo riusciti a convincere tutti che fare un’intera canzone sul mangiare insetti fosse una buona idea. Poco tempo dopo, il team di ricerca tornò dal viaggio in Africa con la frase ‘Hakuna Matata’. Ne abbiamo parlato durante un meeting con Tim Rice ed ecco come è nata l’idea. Mi ricordo che Tim disse ‘Hm… Hakuna Matata. Sembra un po’ Bibbidi-bobbidi-boo.’ Ed è nata la canzone!”
- Pumbba si strofina la pancia come la moglie di uno degli animatori. “Mentre lavoravo a Il Re Leone, mia moglie era incinta del nostro primo figlio”, spiega l’animatore Tony Bancroft. “Se osservi una donna incinta, noterai che a loro piace molto accarezzarsi la pancia. Le rilassa. Dunque osservavo mia moglie che si accarezzava la pancia è ho pensato ‘Sarebbe divertente farlo fare a Pumbaa, che è così grosso e grasso’. Quando nel film vedi Pumbaa stare sdraiato a osservare le stelle, noterai che fa quel gesto. Ho animato quella scena e ho fatto in modo che si toccasse delicatamente lo stomaco come una donna incinta perché sembrava molto naturale. Lo rende più umano e identificabile”.
- Richard “Cheech” Marin e Tommy Chong avrebbero dovuto interpretare le Iene. “È stato molto difficile trovare le voci giuste per le iene nel film”, rivela il co-regista Rob Minkoff. “Gary Trousdale, uno dei registi del film La Bella e la Bestia, ci ha aiutato nelle prime fasi dello sviluppo e ha creato l’intero storyboard delle iene come se fossero interpretate dal duo Richard “Cheech” Marin e Tommy Chong. L’idea era divertente, ma all’epoca Cheech e Chong non stavano lavorando insieme, dunque sapevamo che non sarebbe stato possibile avere la coppia per questi ruoli. Nello stesso periodo ho sentito dire che Whoopi Goldberg era interessata al film e quando le abbiamo chiesto se le poteva interessare dare la voce a una iena ha risposto ‘Sì, certo’. Così ottenemmo Cheech e Whoopi invece di Cheech e Chong!”
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