La notizia ha colpito come un fulmine a ciel sereno, ma forse non dovrebbe sorprendere nessuno. La Disney ha deciso di fermare lo sviluppo del remake live-action di “Rapunzel – L’Intreccio della Torre”, il film d’animazione del 2010 che segnò il ritorno della casa di Topolino alle fiabe classiche dopo un lungo periodo di sperimentazione con generi diversi. Secondo quanto riportato da The Hollywood Reporter, il progetto è stato messo in pausa, e non si sa se riprenderà mai il suo corso.
A ben vedere, il motivo di questa brusca frenata è sotto gli occhi di tutti: il disastro commerciale di “Biancaneve”. Il remake live-action del classico del 1937, con protagonista Rachel Zegler, non solo si è rivelato un flop al botteghino, ma è stato accompagnato da una scia interminabile di polemiche, spesso artificialmente gonfiate, che ne hanno minato l’uscita ancor prima che il pubblico potesse giudicare il film per quello che era. Con un budget esorbitante di 270 milioni di dollari e una pioggia di critiche, l’incantesimo si è spezzato: la Disney ha perso il suo tocco magico con i remake live-action?
Per oltre quindici anni, la formula ha funzionato a meraviglia. “Alice in Wonderland”, “La Bella e la Bestia”, “Aladdin”, “Il Re Leone” e “Il Libro della Giungla” hanno incassato oltre un miliardo di dollari ciascuno, dimostrando che la nostalgia e il fascino del live-action potevano ancora catturare il pubblico. Anche film che non hanno raggiunto cifre stellari, come “Cenerentola” e “La Sirenetta”, sono stati accolti positivamente. Ma sembra che gli spettatori abbiano raggiunto un punto di saturazione. Il fascino dei remake live-action potrebbe aver perso la sua magia?
Il live-action di “Rapunzel” aveva già un regista assegnato, Michael Gracey, noto per “The Greatest Showman”, con una sceneggiatura firmata da Jennifer Kaytin Robinson. Inoltre, erano già circolate voci su Kathryn Hahn, la star di “Agatha All Along”, come possibile interprete di Madre Gothel. Ma ora, con la Disney scottata dall’insuccesso di “Biancaneve”, i piani sembrano essere stati archiviati nel proverbiale cassetto delle fiabe dimenticate.
Non sarebbe la prima volta che la Disney reagisce impulsivamente a un fallimento. Dopo il flop di “Solo: A Star Wars Story”, la casa di produzione mise bruscamente fine ai progetti dedicati agli spin-off cinematografici di Star Wars. Hollywood è un’industria reazionaria, e il tonfo di “Biancaneve” potrebbe aver spaventato i piani alti di Burbank. E se il prossimo a cadere fosse “Hercules”?
“Rapunzel” ha rappresentato un punto di svolta per la Disney nel 2010, aprendo la strada al colossale successo di “Frozen” pochi anni dopo. La fiaba della principessa dai capelli d’oro aveva ridato lustro all’animazione Disney e aveva riconquistato il pubblico con una storia avvincente e personaggi memorabili. Rinunciare del tutto a una versione live-action sembra improbabile: più che una cancellazione definitiva, questa pausa potrebbe essere solo un rallentamento, in attesa che i venti del box office tornino favorevoli.
Forse un giorno vedremo Rapunzel e Flynn Rider in carne e ossa sul grande schermo, ma la verità è che per ora l’incantesimo si è infranto. E a giudicare dall’attuale panorama cinematografico, la Disney farebbe bene a domandarsi se il pubblico abbia ancora voglia di rivivere le fiabe della sua infanzia o se sia giunto il momento di raccontare qualcosa di nuovo.
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