Un team di ricercatori provenienti da diverse università di prestigio, come l’Università della California, Berkeley e la Carnegie Mellon University, si è recentemente dedicato a esaminare l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nelle nostre vite quotidiane. In particolare, hanno voluto esplorare come le persone interagiscono con il chatbot chiamato ChatGPT, sviluppato da OpenAI, che sta diventando sempre più popolare.
Per condurre la loro ricerca, i ricercatori hanno creato un enorme database di un milione di conversazioni “del mondo reale” tra individui e il chatbot. Questo archivio contiene dialoghi che si sono svolti con ben 25 diverse versioni di ChatGPT. Dopodiché, hanno selezionato casualmente un campione di 100.000 conversazioni da analizzare.
Ciò che hanno scoperto è stato affascinante. La maggior parte delle conversazioni riguardava argomenti comuni come consigli di viaggio, supporto nella scrittura e programmazione. Questo dato non sorprende, considerando che l’Intelligenza Artificiale può essere un prezioso strumento per ottenere informazioni e suggerimenti in queste aree.
Tuttavia, ciò che ha colpito maggiormente i ricercatori è stata la presenza di argomenti classificati come “sconci” nelle conversazioni. Sorprendentemente, nella seconda metà delle conversazioni analizzate, sono emerse richieste di narrazioni esplicite ed erotiche, fantasie sessuali esplicite e scenari di giochi di ruolo. Inoltre, sono state riscontrate anche discussioni che trattavano comportamenti tossici tra diverse identità.
I ricercatori sono rimasti sbalorditi da questi risultati. Hanno anche notato che i modelli di linguaggio open-source, come Vicuña, presentavano un numero ancora maggiore di contenuti “sconci” rispetto a ChatGPT. Ciò può essere attribuito al fatto che questi modelli non sono sottoposti alle stesse restrizioni che vengono imposte a ChatGPT.