PV-leaf è una nuova tecnologia fotovoltaica che sfrutta la struttura e il funzionamento delle foglie delle piante per generare elettricità, calore e acqua pulita. Questa tecnologia è in grado di aumentare l’efficienza dei pannelli solari del 10% e di produrre oltre 40 miliardi di metri cubi d’acqua dolce ogni anno.
C’è un motivo se in natura le foglie hanno una determinata forma e struttura: ed è sia evoluzionistico sia funzionale. A questo hanno pensato i ricercatori dell’Imperial College di Londra quando hanno avuto l’idea di PV-leaf, una nuova tecnologia fotovoltaica ispirata alla forma delle foglie.
Problema:
I pannelli fotovoltaici convenzionali riescono a catturare dal 10% al 25% dell’energia solare, convertendola in elettricità ma lasciandone la maggior parte inutilizzata.
Soluzione:
PV-leaf è composta da fibre naturali che spostano l’acqua da un serbatoio esterno verso la cella solare, e che consentono alla stessa di coprire l’intera superficie prima di evaporare. Vapore acqueo e calore in eccesso vengono poi catturati da un collettore insieme all’elettricità prodotta, e il tutto viene immagazzinato in un sistema intelligente.
Vantaggi:
- PV-leaf è in grado di aumentare l’efficienza dei pannelli solari del 10%.
- PV-leaf è in grado di produrre oltre 40 miliardi di metri cubi d’acqua dolce ogni anno.
- PV-leaf non utilizza costosi materiali porosi, ventole, unità di controllo o pompe.
Conclusione:
PV-leaf è una nuova tecnologia fotovoltaica innovativa che ha il potenziale di rivoluzionare il settore energetico.