Alti due mele o poco più, con la pelle blu e il caratteristico cappellino bianco, in 60 anni di puffosa carriera i Puffi han conquistato l’immaginario di ben tre generazioni, partendo dai fumetti per diventare poi serie animata, gadget ambitissimi e perfino protagonisti di film. Da quando comparvero creati dal belga Peyo nel 1958 sulle pagine di Spirou, come semplici comparse di una storia di John e Solfamì, hanno ricevuto un successo globale dei cartoni animati in tv negli anni Ottanta con relativa puffomania.
I Puffi hanno sessant’anni. Sono infatti nati nel 1958 dalla fantasia del fumettista belga Pierre Culliford (Bruxelles 1928-Bruxelles 1992), in arte Peyo. Già conosciuto per le storie del simpatico cavaliere Johan e il suo buffo amico Pirlouit (in Italia ribattezzati John e Solfamì), nel 1958 Peyo decide di far incontrare ai suoi eroi un gruppo di buffi folletti blu, nella storia “La flûte à six schtroumpfs” (Il flauto a sei puffi). Così nascono i Puffi, riprendendo una vecchia idea per un cartone animato che Peyo avrebbe voluto realizzare in gioventù. Come spesso accade nel mondo del fumetto, i Puffi sono personaggi comprimari che hanno conquistato subito la fantasia e l’amore del pubblico diventando presto protagonisti di storie a loro completamente dedicate. Grazie al successo riscosso, Peyo decide di scrivere alcune storie con i Puffi protagonisti. La prima si intitola “I Puffi neri”, a cui ne seguono molte altre, che conquistano l’immaginario del pubblico e presentano per la prima volta i personaggi e le ambientazioni che faranno la fortuna della serie: il mago Gargamella, il gatto Birba, i Puffi con attitudini e mestieri sempre diversi, il villaggio, la foresta…
I Puffi, o Strunfi come venivano inizialmente chiamati “traducendoli” dal termine belga Schtroumpf (inventato da Peyo), arrivano in Italia nel 1963 grazie alla casa editrice Dardo, che pubblica le avventure di Roland e Tipitì (com’erano chiamati allora John e Solfamì) sul giornalino Tipitì. Torneranno poi nel 1964, questa volta col nome più simpatico di “Puffi”, sul Corriere dei Piccoli, storica testata per ragazzi che ne pubblicherà le storie per molti anni. La grande fortuna dei Puffi è dovuta soprattutto al successo riscosso dalla serie di cartoni animati. Ma la storia dei “Puffi animati” è lunga e avventurosa. La prima versione animata dei fumetti risale infatti al 1961: nove puntate realizzate muovendo dei modellini di carta su fondali dipinti, poi raccolte in un film nel 1965. Peyo torna all’animazione nel 1976 con il lungometraggio “Il flauto a sei puffi”, basato sulla prima storia a fumetti degli ometti blu, mentre nel 1981 Hanna & Barbera, grandi animatori creatori di Tom & Jerry e degli Antenati, iniziano a realizzare una lunga serie di cartoni animati, durata quasi dieci anni. In Italia sono famosissimi anche per la sigla cantata da Cristina D’Avena. I Puffi sono stati grandi protagonisti anche sulla scena del merchandising, soprattutto grazie ai mitici pupazzetti in gomma prodotti dalla Schleich. I Puffi sbarcano al cinema con grande successo nel 2011 con il film “I Puffi”, seguito poi da uno speciale natalizio intitolato “I Puffi – A Christmas Carol”. Nel 2013 esce “I Puffi 2”, mentre nel 2017 “I Puffi – Viaggio nella foresta segreta”.