Proudence Baelish, una personalità prismatica

Proudence Baelish, classe 1981, al giro di boa dei 40 anni non si sente né piccola, né grande. Lei si sente giusto in mezzo: troppo grande per fare stupidaggini da ragazzina, troppo piccola per pensare di fare cose troppo adulte. Il suo punto di equilibrio si trova però in un mondo parallelo. In un mondo fatto di giochi e di gioco. Proudence è una personalità prismatica. Gli interessi sono tanti e vari, ma tutti con in comune la decisione di non vergognarsi di giocare. E’ prima di tutto una gamer, torneista di giochi da tavolo, poi una Mistress, sostenitrice del gentle femdom e dei rapporti BDSM, e poi è una Sacerdotessa della Sessualità Sacra. Proudence fa del suo essere una gamer e, in generale dell’atto del gioco, una scelta di vita. L’azione del “giocare” viene da lei declinata in ogni suo aspetto.

Ma cosa vuol dire giocare? Quando si parla di gioco le si illuminano gli occhi oggi come quando era bimba, poi schiarisce la voce e riporta ill saggio “I giochi e gli uomini. La Maschera e la Vertigine” di R. Caillois. In particolare lei parla dei due aspetti del titolo. Gliene parlò una vecchia amica, e da allora lei ha fatto entrambi suoi. Mi ricerca le loro definizioni sul cellulare e parte:

  •  MIMICRY: Termine inglese che indica la mimica, terza categoria, che presuppone l’accettazione di fondo di una realtà temporanea e fittizia. Illusione a cui deve prestarsi non solo colui che la crea, ma anche il pubblico, come se fosse vera. Esempi tipici sono i giochi dei bambini ( la bambina che gioca a fare la mamma o il bambino che gioca a fare il cow-boy…). Ma anche il carnevale e i balli mascherati. Tutti giochi che implicano un’illusione di fondo che in una determinata realtà spazio/temporale ci portano a ritenere vero quel travestimento o finzione.
  • ILINX: Il suo significato originario è “gorgo” ma più precisamente “vertigine”. Consiste in ogni gioco in cui il piacere è rappresentato da una ricerca di “panico”. Come ai giochi del Luna Park o agli esercizi dei dervisci danzanti. Esempi che trovano un loro comune denominatore nel gioco della trottola dei bambini.

 

Impegnarsi seriamente e completamente in una attività ludica, stimola e rafforza la memoria, il linguaggio, l’attenzione, la concentrazione, favorisce lo sviluppo di schemi percettivi e la capacità di confrontarsi e relazionarsi. Neanche fosse wikipedia. Non è un caso, aggiunge, se tutti questi elementi si possano ritrovare tranquillamente in una partita di un gioco da tavolo e allo stesso tempo in una sessione di BDSM. Il coinvolgimento, la capacità di valutare e dosare i potere delle proprie scelte sul proprio futuro e su quello degli altri coinvolti, il senso di responsabilità, la necessità di sviluppare un pensiero logico laterale che si modifica e di adatta alle situazioni via via nuove durante lo svolgimento dell’attività. Insomma, Proudence è convinta che come per i bambini, dove una scarsa attività ludica può comportare gravi carenze dal punto di vista cognitivo, così nel mondo adulto il Gioco, e tutte le sue sfumature, siano un toccasana dal punto di vista dell’allenamento logico, psicofisico ma, soprattutto una porta per un sano approccio sociale. Oltre che un modo sano, se consapevole, di evadere in maniera costruttiva da momenti di vita piatti, pesanti o pericolosi.

Il passato professionale di Proudence in effetti, la vede impegnata nella formazione della primissima infanzia, con svariati progetti di socialità ed inclusività attraverso, appunto, il gioco. Progetti che, per spirito di osservazione e con tentativi di successo, la spinge a frequentare contesti ludici via via romani e poi regionali, nazionali ed internazionali. La torneistica è il passo naturale verso il bisogno di confronto e di sfida delle proprie capacità. Unita al desiderio di scoprire gioco dopo gioco il mondo delle dinamiche psicologiche dietro i giochi da tavolo più disparati, è per questo che dal Romics passa al padiglione del Lucca Comics per poi diventare una habituè della Play di Modena e dello Spiel  ad Essen, in Germania. Parallelamente studia la corporeità e i legami con il potere e con la fiducia in sè stessi attraverso un percorso storico-sociologico sulla visione della sessualità nel corso delle epoche. Il che la porta a rispolverare il gusto della sperimentazione ludica anche in ambito sensoriale e sessuale, arrivando al BDSM, che pare rispondere alla sua esigenza di espressione ludica in qualche modo creativa e sotto forma di dialogo con l’altro.

Una ragazza in tavoli contesti tipicamente maschili si fa riconoscere ben presto, e il suo percorso nella sessualità sana e nel BDSM la rende ancora più riconoscibile in un ambiente, quello nerd, che spesso  ancora oggi accoglie  il sesso femminile a metà tra senso di intrusione e sconvolgimento ormonale. Del resto anche il suo aspetto fisico non è che passi proprio inosservato, dal momento che Proudence si presenta con occhioni da manga, sorrisone, 1 metro e 70 ben piazzato ed un adorabile caschetto corto, tutti elementi che prende in prestito ed in onore del suo personaggio preferito: Valentina del celebre fumetto tutto italiano, della penna di Crepax. Quando si parla di trasgressione lei sorride ma, reduce da anni di festival sulla sessualità (di cui è stata anche organizzatrice e produttrice) in pari numero con fiere nerd, non pensa si possa parlare più di trasgressione oggi, in quanto in nome della espressione libera di sè stessi Proudence crede che si sia già andati oltre il limite della decenza, del buon costume e dell’arte, qualunque cosa questo significhi.

Personalmente Proudence ha scelto comunque di fare della discrezione il suo baluardo, purtroppo questo non è stato sufficiente per evitarle problemi sul lavoro, da cui qualche anno fa è stata licenziata in tronco e senza avvertimento né ammortizzatori perché riconosciuta in foto di ambienti kinky romani e come fondatrice di Ab Nursery- Italia, un asilo per adult baby in italia. Una persona affine a dinamiche kinky, per quanto sia preparata ed amata dai fruitori della sua professionalità (i bambini le sono sempre stati affezionati e legatissimi), non può permettersi in Italia di poter tenere distinta vita privata e vita professionale, nonostante tutta la discrezione, i crismi e le attenzioni del caso. E così lei è stata messa alla porta da un giorno all’altro, in presenza dei grossi capi e di un avvocato, la cui presenza sarebbe servita ad evitare di poter replicare. Ma da brava padawan la ragazza non si è persa d’animo e, cambiando completamente sia l’ambito che il target professionale oggi Proue ha implementato il suo lavoro con le sessualità non convenzionali e con il BDSM prestando le sue competenze ad una realtà parallela, fatta di consapevolezza, sperimentazione, sex toys performance e fotografie in contesti in cui i corpi e le corde diventano protagonisti per delle coccole estetiche e particolari. E da una decina di anni lei non si nasconde più, per scelta e perché ormai del suo volto e delle sue mani ha fatto il suo biglietto da visita. Soprattutto nel bel mezzo della rivoluzione mediale e dell’utilizzo dei social su cui condivide le sue mega-partite ai bordame al fianco di installazioni umane in posti fiabeschi o inquietanti. E la cosa spesso e volentieri porta scompiglio nell’ambiente nerd, dove si presenta ancora come se altrove nulla fosse successo…

Foto in questo articolo by: @Silvia Manai, SolletiLegando 

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