Un nuovo capitolo potrebbe aprirsi per l’esplorazione spaziale con il rivoluzionario motore a plasma pulsato con fusione nucleare, sviluppato da RocketStar in collaborazione con l’AFRL.
Sfruttando la fusione nucleare aneutronica, questo propulsore promette di raddoppiare la spinta rispetto ai motori tradizionali, aprendo la strada a missioni spaziali più ambiziose ed efficienti.
Un’idea nata da un semplice schizzo, come racconta Chris Craddock, CEO di RocketStar, il motore si basa su un design semplice e robusto, già sperimentato dalla NASA nella missione Earth Observing 1. L’innovazione consiste nell’integrare la fusione nucleare aneutronica, un processo che non rilascia neutroni, rendendolo più sicuro e gestibile rispetto ai tradizionali motori a fusione.
Come funziona? Il propellente, a base di acqua e boro, viene eccitato e trasformato in plasma. Le molecole d’acqua si scindono in idrogeno e ossigeno, i quali, accelerati ad alta velocità, colpiscono gli atomi di boro. Si innesca una reazione di fusione che genera carbonio-12 instabile, il quale si scinde in nuclei di elio, rilasciando energia.
L’energia liberata funge da “post-bruciatore”, incrementando la spinta del motore del 50%. Inoltre, l’utilizzo di boro nell’acqua elimina la necessità di uno schermo di boro metallico, semplificando il design e riducendo i costi.
I test iniziali condotti da RocketStar hanno avuto successo, e il motore FireStar Drive è pronto per volare su missioni reali a bordo del vettore satellitare OTV ION di D-Orbit già a luglio e ottobre 2024.
Questo traguardo rappresenta un passo fondamentale verso la realizzazione di propulsori spaziali più potenti ed efficienti, aprendo nuove frontiere all’esplorazione del cosmo.