Primo Levi agente del Meme di Aristide Universo

Nel 1988, una piccola stamperia di Torino pubblicò un romanzo intitolato “Primo Levi agente del Meme”, firmato da un certo Aristide Universo, probabilmente uno pseudonimo. Questo affascinante libro racconta la storia del celebre chimico e scrittore italiano Primo Levi, testimone della Shoah, noto anche per le sue antologie di racconti fantascientifici come “Storie Naturali” e “Vizio di Forma”. Dopo il suo suicidio, Levi si ritrova a vagare come essenza nello spazio profondo, incarnato nell’ufficiale chimico di un’astronave al servizio di forze multinazionali alla ricerca di una fonte di energia infinita e potente: l’energia Memefattorica, ovvero l’immaginazione. Un romanzo con la peculiare e inquietante caratteristica di farsi dimenticare!

Aristide Universo, nato il 20 giugno 1952 a Torino, iniziò la sua carriera come pubblicista e collaboratore di diverse testate locali. Tra i suoi articoli, non senza un pizzico di ironia, si occupò della decadenza della produzione di cipolline a Ivrea, attribuendone la colpa alla futuristica Olivetti e al suo carismatico, seppur sfortunato, leader. Negli ultimi anni della sua vita conosciuta, Universo si dedicò allo studio degli avvistamenti UFO sul monte Musinè e dintorni. Nel 1989, scomparve dalla scena editoriale italiana, lasciando dietro di sé un alone di mistero e un capolavoro dimenticato.

Davide Tarò, nato a Torino nel 1976, è scrittore, saggista e guida museale per il patrimonio scientifico dell’Università di Torino. Membro del Comitato Scientifico del MU.FANT di Torino, voluto da Riccardo Valla, Davide Monopoli e Silvia Casolari, Tarò è anche fondatore dell’associazione neo(N)eiga, dedicata allo studio del nuovo cinema giapponese. Ha collaborato con Dynit, Yamato Video e il Museo Nazionale del Cinema di Torino per diverse rassegne sul cinema giapponese. Autore di numerosi saggi sull’animazione giapponese, ha scritto per riviste come Panoramiques, La Linea dell’Occhio, Sentieri Selvaggi, FM Cinema e molte altre.

Un’opera e un autore avvolti nel mistero, un richiamo alla riscoperta di una pagina intrigante della nostra letteratura.

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