Games Magazine premia Battles of Napoleon: The Eagle and The Lion.Il gioco, primo titolo di una nuova serie, è stato scelto come il Miglior Nuovo Gioco di Simulazione Storica.La rivista americana Games Magazine ha pubblicato nell‘edizione di Dicembre la sua tradizionale premiazione “Game of the Year” e “Best New Games”. Battles of Napoleon: The Eagle and The Lion, pubblicato da NG International e distribuito in lingua inglese da Fantasy Flight Games, è stato il vincitore nella categoria “Miglior Nuovo Gioco di Simulazione Storica”.
La rivista Games Magazine è pubblicata sin dal 1977 e presenta una grande varietà di giochi come rompicapi, enigmi, indovinelli, concorsi e altri, e anche recensioni di giochi da tavolo e videogame. Ogni anno pubblica nella sua edizione di Dicembre una guida all’acquisto di giochi tradizionali ed elettronici, con i 100 titoli preferiti dai suoi collaboratori e, dal 1991, premia i migliori giochi suddivisi in diverse categorie.Battles of Napoleon: The Eagle and The Lion è il primo titolo di una nuova serie di giochi da tavolo che permette di ricreare le tattiche e le operazioni militari dell’epoca napoleonica. Creato da Sergio Guerri e Ugo di Meglio, Battles of Napoleon è un sistema di gioco che combina accuratezza storica e meccaniche facili da apprendere, in modo da attirare nuovi giocatori così come i più esperti di wargame napoleonici. Il primo set, The Eagle and The Lion, comprende centinaia di figure in plastica in scala 1/72, tabelloni modulari, carte e dadi. Le figure si incastrano in speciali basi per creare unità e formazioni, e possono essere facilmente rimosse per tenere traccia delle perdite. Il gioco è uscito sul mercato nel Giugno 2010, con edizioni in Italiano, Inglese e Tedesco.
Nella presentazione di Battles of Napoleon: The Eagle and the Lion come miglior gioco nella categoria di Simulazione Storica, Games Magazine afferma che il gioco “estende i concetti elaborati da H.G. Wells per il suo classico libro del 1913, ‘Little Wars’”. Oltre alla “gigantesca e sontuosa componentistica”, la rivista fa notare la meccanica dei comandanti che inviano gli ordini mediante staffette senza avere la garanzia dell’obbedienza – “questo fa molto per limitare lodevolmente la visione onnipotente del “giocatore-dio” presente nella maggior parte dei wargames”, e le “meccaniche semplici che generano risultati complessi”, in un “design molto solido”.