Nel quartiere Eur di Roma, uno dei tesori più affascinanti della capitale ha ritrovato la sua luce: il Planetario di Roma, situato all’interno del complesso del Museo della Civiltà Romana, ha riaperto le sue porte il 22 aprile 2022 dopo oltre otto anni di attesa. Grazie a un lungo lavoro di riqualificazione e all’impegno costante degli “Amici del Planetario”, che hanno animato la campagna “Riapriamo il Planetario di Roma”, questo spazio dedicato alla scoperta dell’universo ha ripreso a brillare. Tuttavia, l’entusiasmo è accompagnato da un grande vuoto: il Museo Astronomico, adiacente al planetario, resta tristemente chiuso, lasciando incompleto questo polo culturale.
Un’esperienza cosmica senza eguali
Il Planetario di Roma non è solo un luogo per osservare le stelle, ma un vero e proprio viaggio tra galassie e nebulose. Dotato di una cupola di 14 metri di diametro e tre proiettori digitali all’avanguardia, il planetario offre simulazioni mozzafiato del cielo notturno, mostrando i movimenti della Luna, dei pianeti e delle stelle. Grazie a poltrone reclinabili, i visitatori possono immergersi totalmente in queste rappresentazioni, guidati dalle spiegazioni appassionate di astronomi esperti.
La vera rivoluzione, però, è rappresentata dal software “Sky Explorer”, che trasforma il planetario in un universo virtuale esplorabile. Questo strumento consente di navigare tra le stelle, visitare pianeti lontani e assistere a eventi astronomici sia passati che futuri, tutto proiettato su una cupola di 300 metri quadrati. Un’esperienza visiva che affascina giovani e adulti, offrendo uno spettacolo che unisce divertimento e apprendimento.
Il Museo Astronomico, un tesoro perduto?
Nonostante il successo del Planetario, la situazione del Museo Astronomico resta critica. Situato nel Palazzo della Civiltà Italiana, il museo è chiuso ormai da anni, vittima di un abbandono che preoccupa gli appassionati di astronomia e cultura. L’allarme è stato lanciato già nel 2022 da Vincenzo Vomero, naturalista e primo direttore del museo, che ha denunciato il degrado delle strutture espositive e l’incertezza sul futuro del museo.
Le recenti dichiarazioni dell’ex assessore alla Cultura, Miguel Gotor, non hanno fatto altro che alimentare le preoccupazioni. Gotor ha infatti parlato di una possibile cessione dei materiali del museo all’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), lasciando temere un possibile smantellamento. Una notizia che ha sollevato polemiche tra gli “Amici del Planetario”, che non capiscono perché si debba favorire un museo esterno a discapito di un patrimonio comunale.
Quale futuro per il Museo Astronomico?
Nonostante le pressioni della comunità e della lista civica Calenda-Azione del IX municipio, le risposte delle autorità competenti sono state vaghe. Titti Di Salvo, presidente del municipio, ha ammesso di non avere informazioni chiare sulla situazione, segnalando una mancanza di comunicazione e interesse per la valorizzazione di questo importante polo culturale.
Con il nuovo assessore alla Cultura, Massimiliano Smeriglio, la comunità attende con ansia di capire quali saranno le prossime mosse. C’è grande speranza che il museo possa riaprire e tornare a essere un punto di riferimento per gli appassionati di astronomia e per tutti coloro che vogliono esplorare le meraviglie del cosmo.
La riapertura del Planetario di Roma fu sicuramente una vittoria, ma lascia l’amaro in bocca per la situazione critica del Museo Astronomico. La comunità nerd e tutti gli appassionati di scienza sperano che presto anche il museo possa tornare a vivere e completare l’offerta culturale di questo angolo dell’Eur. Per ora, non ci resta che guardare al cielo e sperare che presto anche il Museo Astronomico possa riaccendere le sue luci. Dopotutto, il cosmo ha ancora molte meraviglie da svelare, e Roma dovrebbe essere il luogo ideale per iniziare questo viaggio interstellare.