Nel mondo del cinema, ci sono nomi che rappresentano dei veri e propri miti, capaci di tracciare linee che separano il prima dal dopo, definendo l’evoluzione di generazioni di spettatori. George Lucas, il genio dietro la saga di Star Wars, e Hayao Miyazaki, co-fondatore dello Studio Ghibli, sono due dei più grandi cineasti di sempre. Le loro opere non solo hanno segnato un’epoca, ma hanno anche influenzato profondamente la cultura popolare e l’industria cinematografica. Eppure, nonostante le loro strade siano state a lungo parallele, c’è stato un momento in cui i mondi di Lucas e Miyazaki stavano per unirsi in una collaborazione che avrebbe potuto cambiare per sempre il volto dell’animazione. Un sogno che non si è mai concretizzato, ma che resta nella mente di molti come una delle grandi opportunità mancanti del cinema d’animazione.
Questa possibile collaborazione tra Lucas e Miyazaki avrebbe dovuto vedere la luce nel contesto di Piccolo Nemo – Avventure nel Mondo dei Sogni (1989), un ambizioso progetto d’animazione basato sul celebre fumetto di Winsor McCay. Ma come sono entrati in gioco questi due colossi del cinema? La storia è complessa, ed è necessario fare un passo indietro per capirne i dettagli.
Il film racconta la storia di Nemo, un ragazzo di dieci anni tormentato da incubi che disturbano le sue notti. La sua avventura inizia durante uno di questi sogni, quando un misterioso dirigibile appare alla finestra e un uomo, il Professor Genio, lo invita a seguirlo nel Mondo dei Sogni. Qui, Nemo viene accolto dal re Morpheus e dalla Principessa Camilla, scoprendo di essere stato scelto per diventare il principe del regno. Durante la sua incoronazione, Nemo, sedotto da un amico poco affidabile, apre una porta proibita con una chiave d’oro che gli è stata data. Questo gesto libera un demone che imprigiona il re nel Regno degli Incubi. Con l’aiuto di Camilla, del Professore e dell’intrigante Flip, Nemo intraprende un pericoloso viaggio per salvare Morpheus. Dopo molte difficoltà, Nemo riesce a sconfiggere il Re dell’Incubo e riportare la pace. Tornato a casa, Nemo si sveglia, realizzando che tutto era stato un sogno e che ora può finalmente dormire in tranquillità.
Il film Piccolo Nemo – Avventure nel Mondo dei Sogni fu il frutto di un lungo processo di sviluppo che vide coinvolti diversi sceneggiatori e artisti, con un team internazionale che cercava di portare sul grande schermo la magia del fumetto di McCay. La pellicola, prodotta dalla Tokyo Movie Shinsha, venne diretta da Masami Hata e William Hurtz, con la sceneggiatura accreditata a Chris Columbus e Richard Outten. L’intervento di Lucas in questa storia risale agli inizi degli anni ’80, quando il produttore giapponese Yutaka Fujioka si avvicinò a lui per coinvolgerlo nel progetto. Lucas, che stava vivendo l’apice del successo con Star Wars, sembrava la scelta ideale per dare una spinta internazionale al film. Tuttavia, dopo alcune difficoltà legate alla trama e alla visione del progetto, Lucas abbandonò l’idea, lasciando Fujioka a cercare altre soluzioni. È proprio in questo contesto che Hayao Miyazaki entrò in gioco. Nel 1982, Miyazaki e il suo collega Isao Takahata furono coinvolti nel progetto, ma entrambi si trovarono in disaccordo con le scelte creative. Miyazaki, infatti, non era convinto dall’idea di un film che si basasse interamente su un sogno, mentre Takahata si concentrava maggiormente sull’evoluzione del personaggio di Nemo. Le divergenze artistiche portarono Miyazaki a definire la sua esperienza nel progetto come “la peggiore della sua carriera”. E così, dopo la sua uscita, la produzione continuò senza il suo contributo.
Nonostante la delusione di non aver visto una collaborazione tra Lucas e Miyazaki, il progetto di Piccolo Nemo prese forma grazie alla partecipazione di altri grandi nomi dell’animazione, come Brad Bird e Jerry Rees, che lavorarono per un breve periodo al film, e Chris Columbus, che contribuì alla sceneggiatura. Il film, purtroppo, non riuscì a ottenere il risultato sperato e venne rilasciato nel 1989, ma rimane un’opera che racconta di un sogno mai realizzato. L’idea di unire le capacità di Lucas, con la sua narrativa epica, e la sensibilità visiva di Miyazaki è un “what if?” che continua a suscitare l’immaginazione degli appassionati di cinema.
Oggi, possiamo solo immaginare come sarebbe stato vedere queste due leggende collaborare insieme. Nonostante questa mancata unione, i due cineasti si sono comunque incontrati in tempi più recenti, in un progetto che ha visto la collaborazione tra Lucasfilm e Studio Ghibli. Il cortometraggio Zen: Grogu and Dust Bunnies (2022), disponibile su Disney+, ha portato il piccolo Grogu (meglio conosciuto come Baby Yoda) a vivere una nuova avventura, ma senza l’intervento diretto di Lucas e Miyazaki. Sebbene il progetto abbia suscitato entusiasmo per la sua fusione di universi creativi, rimane la consapevolezza che la collaborazione diretta tra questi due giganti non si è mai materializzata.
Nonostante le divergenze di visione, Miyazaki ha sempre riconosciuto la popolarità di Star Wars, pur non essendo un fan convinto della saga. Per il regista giapponese, il tema della ribellione e dell’autonomia, che è al centro della storia di Star Wars, ha perso nel tempo la sua forza, diventando un tema troppo inflazionato. Questo approccio, più incentrato su temi universali e complessi come il rispetto per la natura e la condizione umana, ha sempre caratterizzato il lavoro di Miyazaki, che ha preferito storie che esplorano dimensioni più intime e profonde.
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