Piccole Donne di Greta Gerwig

La sceneggiatrice e regista Greta Gerwig (candidata a 2 Oscar nel 2018 con Lady Bird) ha realizzato il film di Piccole Donne basato sia sul romanzo classico di Louisa May Alcott che sui suoi scritti, ripercorrendo avanti e indietro nel tempo la vita dell’alter ego dell’autrice, Jo March.  Secondo la Gerwig, la tanto amata storia delle sorelle March – quattro giovani donne ognuna determinata a inseguire i propri sogni – è al tempo stesso intramontabile e attuale.

Jo, Meg, Amy e Beth March, nel film sono interpretate rispettivamente da Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, ed Eliza Scanlen, con Timothee Chalamet nei panni del loro vicino Laurie, Laura Dern in quelli di Marmee, e Meryl Streep nel ruolo della Zia March.

New York, 1868. Josephine “Jo” March è una giovane insegnante che vive in una pensione e tenta di farsi strada come scrittrice, riuscendo tuttavia solamente a pubblicare brevi racconti presso un editore locale, il signor Dashwood. Jo ha molto talento, ma le sue opere hanno scarso successo a causa del suo essere donna, motivo per cui Jo, pur di guadagnare qualcosa, si è oramai rassegnata a scrivere solo ciò che la gente vuole leggere; un coinquilino di Jo, il professor Friedrich Bhaer, tenta di farle capire che, per quanto talentuosa, non sarà mai una vera scrittrice finché non imparerà a scrivere con il cuore, ma Jo fraintende la critica e inizia a perdere fiducia in se stessa. Quello stesso giorno, Jo riceve un telegramma dalla sorella Meg che la prega di tornare a casa perché le condizioni di Beth, loro sorella minore, si sono aggravate. Mentre torna a casa, Jo ricorda la propria vita prima di trasferirsi a New York.

Concord, Massachusetts, 1861. Jo, Meg, Beth ed Amy March sono quattro sorelle adolescenti molto diverse tra loro. Meg, la maggiore, è la più assennata, ancorché piuttosto vanitosa; Jo è una ribelle con la passione della scrittura; Beth, la terzogenita, è dolce, timida e appassionata di pianoforte; Amy, la minore, è viziata, esuberante e molto dotata per il disegno. Le sorelle vivono assieme alla loro madre Marmee mentre il padre è cappellano volontario nell’esercito unionista; la guerra si fa sentire molto anche sulla vita della famiglia, in perenne mancanza di denaro, ciononostante le sorelle, spronate dalla madre, fanno ciò che possono per aiutare i poveri della comunità. Jo, per aiutare la famiglia, lavora come dama di compagnia per la scorbutica e benestante zia March, che mal sopporta i modi da maschiaccio della nipote e la esorta perennemente a trovarsi un buon partito.

Un giorno, le sorelle stringono amicizia con il giovane Theodore Laurence, detto Laurie, nipote del loro anziano e ricchissimo vicino di casa. Laurie si avvicina in particolare a Jo (infatti Jo chiamava Theodore Teddy) e anche il signor Laurence finirà per affezionarsi alla famiglia March; Meg, da parte sua, finirà per innamorarsi, ricambiata, di John Brooke, precettore di Laurie. Una sera, Meg e Jo vanno a teatro con Laurie e John senza invitare Amy e quest’ultima, indispettita, brucia per ripicca la bozza di un romanzo a cui Jo stava lavorando. il giorno dopo, Amy, pentita, tenta di scusarsi con Jo, ma cade in un fiume ghiacciato, rischiando la vita. Jo e Laurie riescono a salvarla e Jo, realizzando di aver quasi perso la sorellina, la perdona.

All’arrivo dell’inverno, Marmee è costretta a partire per stare accanto al marito, rimasto ferito in guerra; Jo, in un gesto di grande altruismo e maturità, vende i propri capelli per far avere alla madre i soldi per il viaggio. Beth contrae la scarlattina ed Amy, unica tra le sorelle a non aver mai avuto la malattia, viene ospitata da zia March per tenerla al sicuro. Beth guarisce grazie alle cure di Marmee, rientrata dietro preghiera di Jo e Meg, ma la malattia ha debilitato gravemente il fisico della ragazza. La famiglia è finalmente riunita a Natale quando il signor March, congedato a causa delle ferite, viene rimandato a casa.

In primavera, Meg e John si sposano, con grande gioia della famiglia tranne che della zia March, che mal vede il matrimonio della nipote con un insegnante squattrinato. L’anziana donna annuncia la propria intenzione di partire per l’Europa e propone ad Amy di accompagnarla, offerta che la ragazza accetta con gioia. Nel frattempo, Laurie, da sempre innamorato di Jo, si dichiara, ma Jo lo respinge: non sente infatti di essere tagliata per il matrimonio e non ricambia i sentimenti dell’amico. Laurie, affranto, non può far altro che accettare il rifiuto. Dopo quel giorno, le sorelle prendono ognuna la propria strada: Meg rimane a vivere con John, Amy parte con la zia March e Jo si trasferisce a New York per tentare la carriera di scrittrice.

Di nuovo nel 1868, Jo riabbraccia Meg, Beth e Marmee e inizia a considerare la propria vita fino a quel momento, realizzando infine di non aver mai concluso nulla e pentendosi di aver respinto Laurie. Quest’ultimo, in Francia, rivede casualmente Amy, divenuta pittrice e in procinto di sposarsi con un loro amico, Fred. Amy, però, al pari delle sorelle ha ormai perduto ogni illusione che aveva da bambina e intende sposare Fred solo per assicurare un futuro a se stessa e alla propria famiglia. Laurie s’innamora sinceramente di lei, ma Amy lo respinge, rivelandogli di averlo sempre amato ma di non voler essere la sua seconda scelta; alla fine, però, tutto si sistema e i due convolano a nozze.

Beth, in seguito ad una crisi, muore, gettando la famiglia nel dolore. Amy e Laurie rientrano dalla Francia per prendere parte alle esequie e Jo rimane sconvolta alla scoperta che i due sono ora sposati: Jo è ormai rassegnata alla solitudine, ma ha una sorpresa quando a casa si presenta Frederich, venuto a salutarla prima di partire per la California, dove ha ottenuto un impiego. Friedrich è in realtà innamorato di lei e Jo, spronata da Meg e Amy, decide di non farsi scappare anche questa occasione e si dichiara a lui.

Tempo dopo, Jo e Friedrich si sono sposati e si sono trasferiti nella vecchia casa di zia March, nel frattempo deceduta. L’anziana signora, che in realtà apprezzava lo spirito indipendente della nipote, le ha infatti lasciato la villa e Jo, con l’aiuto del marito e delle sorelle, la trasforma in un collegio per tutti i bambini della comunità, potendo così continuare a insegnare e a coltivare il sogno di essere una scrittrice. Ispirata da tutto ciò che ha vissuto, Jo scrive un romanzo ispirato alle vicende della sua famiglia e lo intitola “Piccole Donne”, il soprannome coniato affettuosamente dal padre per lei e le sue sorelle; Dashwood, scettico, inizialmente rifiuta di pubblicarlo, ma si ricrede quando le sue nipotine, che hanno letto per caso il manoscritto, si dicono entusiaste. Il film si chiude con Jo che stringe al petto la prima copia del libro, felice di essere riuscita a realizzare tutti i suoi sogni.

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *