Il “Poohniverse” continua a espandersi, trasformando le fiabe della nostra infanzia in incubi cinematografici. Dopo il successo controverso e divisivo di “Winnie-the-Pooh: Sangue e miele”, il regista Scott Jeffrey è pronto a spingere ancora più in là i confini del terrore. Stavolta, la prossima vittima di questa riscrittura oscura è Peter Pan, il bambino che non voleva crescere, protagonista del nuovo film “Peter Pan’s Neverland Nightmare”.
Il film, distribuito da Iconic Events Releasing, uscirà esclusivamente nelle sale statunitensi dal 13 al 15 gennaio 2025, con una proiezione evento di soli tre giorni. La trama promette di lasciare il pubblico con il fiato sospeso: Wendy Darling (interpretata da Megan Placito) parte per salvare suo fratello Michael (Peter DeSouza-Feighoney) dalle grinfie di un Peter Pan totalmente stravolto rispetto all’immaginario comune. Dimenticate il giovane eroe sognatore: il Peter Pan di Martin Portlock è un villain crudele, astuto e privo di scrupoli. Ad accompagnare questo scenario da incubo, c’è una Campanellino interpretata da Kit Green, descritta come “ossessionata da quella che crede essere polvere di fata”. L’immagine evoca un senso di paranoia e follia che capovolge completamente il mito dell’Isola che non c’è.
Il “Poohniverse” è diventato un progetto cinematografico ambizioso che si propone di trasformare i personaggi di dominio pubblico, tradizionalmente legati a storie per l’infanzia, in protagonisti di racconti horror. Dopo Winnie-the-Pooh, l’occhio creativo di Scott Jeffrey ha puntato su altre icone come Topolino, Bambi, Braccio di Ferro, Pinocchio e Cenerentola, che potrebbero presto subire lo stesso trattamento. Il regista ha dichiarato: “Si tratta di un film dai toni estremamente più cupi rispetto a ‘Winnie-The-Pooh: Sangue e miele’. Tutti i film del nostro ‘Poohniverse’ saranno diversi dal precedente. Quindi, se uno non fa per voi, forse lo farà il prossimo. Peter Pan è il più cattivo di tutti. È contorto, crudele e astuto”.
Questa dichiarazione lascia intendere che l’intento non è solo quello di creare un franchise horror, ma una vera e propria antologia del terrore, in cui ogni film possiede la sua anima e la sua estetica unica. Se “Winnie-the-Pooh: Sangue e miele” ha giocato con il grottesco e lo splatter, “Peter Pan’s Neverland Nightmare” punta dritto al terrore psicologico. L’idea di un Peter Pan che da simbolo dell’innocenza e della spensieratezza infantile si trasforma in un predatore spietato è sufficiente a far rabbrividire gli spettatori.
La reazione del pubblico è divisa. Da un lato, c’è chi apprezza l’approccio audace e la possibilità di vedere i miti dell’infanzia sotto una luce nuova e più inquietante. Dall’altro, non mancano le critiche di chi considera questi film delle operazioni di marketing facili, costruite sul “fattore shock”. Tuttavia, è innegabile che il “Poohniverse” stia trovando una sua nicchia tra gli appassionati di horror e gli amanti delle narrazioni fuori dagli schemi. Il concetto di eroi dell’infanzia trasformati in figure oscure è un esperimento narrativo che, nel bene o nel male, sta facendo parlare di sé.
Il progetto rappresenta anche un esempio di come il concetto di “dominio pubblico” possa dare nuova vita a personaggi iconici. Con la decadenza dei diritti d’autore su molte opere storiche, sempre più personaggi diventeranno disponibili per reinterpretazioni creative e, a volte, controverse. Topolino — simbolo per eccellenza di innocenza e purezza — è già nel mirino del “Poohniverse”, insieme a Pinocchio e Cenerentola. La possibilità di trasformare queste icone in mostri è un terreno fertile per la fantasia dei creatori di contenuti horror.
Con “Peter Pan’s Neverland Nightmare”, Scott Jeffrey punta a superare le aspettative, promettendo un’esperienza ancora più intensa e disturbante. Le sue dichiarazioni lasciano intendere che questo film potrebbe essere il più spaventoso del “Poohniverse”. L’idea di un’Isola che non c’è, non più luogo di libertà e gioco eterno, ma prigione di dolore e paura, è una prospettiva che solletica la curiosità degli appassionati di horror.
Il conto alla rovescia è iniziato e le aspettative sono alte. Se il pubblico abbraccerà questa nuova versione di Peter Pan, il “Poohniverse” potrebbe consolidare la sua posizione come franchise horror sui generis. Pronto a sfidare le convenzioni del politically correct, questo universo cinematografico promette di spingersi sempre più in là, riscrivendo le regole del genere e alimentando l’immaginario collettivo con incubi che nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere sul grande schermo.
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