Peter Pan & Wendy, diretto da David Lowery, è la nuova rivisitazione live-action che è approdato su Disney+ il 28 aprile. La pellicola si propone di unire il classico romanzo di J.M. Barrie e il celebre film animato del 1953 in una versione rinnovata e più consapevole, offrendo un viaggio emozionante e visivamente sorprendente nell’Isola che non c’è. La storia, ormai intramontabile, ruota intorno a Wendy Darling, una giovane ragazza terrorizzata dall’idea di crescere, e Peter Pan, il ragazzo che si rifiuta di lasciare l’infanzia. Tra voli mozzafiato e avventure pericolose, i due si scontrano con il temibile Capitan Uncino, interpretato da un intenso Jude Law, e scoprono che il tempo è un nemico tanto temibile quanto il pirata stesso.
David Lowery, che ricordiamo per Il drago invisibile e il raffinato Sir Gawain e il Cavaliere Verde, sceglie un approccio personale e dinamico. Fin dai primi minuti il film si distingue per il suo linguaggio visivo sofisticato: carrelli fluidi, inquadrature inattese e un camerawork che sovverte le aspettative. Lowery non si limita a ricreare il classico, ma rilegge i personaggi con uno sguardo moderno, conferendo profondità psicologica e un ritmo più riflessivo rispetto ai tradizionali film per ragazzi. La protagonista Wendy, interpretata dalla talentuosa Ever Anderson (figlia di Milla Jovovich e Paul W.S. Anderson), assume un ruolo centrale: è la sua ribellione al crescere e al conformarsi a determinati ruoli che guida l’intera narrazione.
La pellicola non teme di affrontare il passato problematico dell’originale del 1953. Quel film, con il suo sottotesto colonialista e maschilista, non è invecchiato bene, e Peter Pan & Wendy corregge il tiro con un approccio più inclusivo e consapevole. Giglio Tigrato, per esempio, interpretata da Alyssa Wapanatâhk, emerge come una figura forte e autonoma, mentre Campanellino (Yara Shahidi) riceve un trattamento che finalmente le rende giustizia come personaggio fondamentale nell’equilibrio della storia.
Un aspetto sorprendente è il lavoro sul villain. Capitan Uncino non è solo il pirata spietato che conoscevamo: Lowery e il co-sceneggiatore Toby Halbrooks gli regalano una backstory che lo trasforma in una figura tragica e complessa. La relazione conflittuale con Peter, che ricorda per certi versi quella tra Harry Potter e Voldemort, assume nuove sfumature emotive. Jude Law interpreta questo Uncino tormentato con maestria, creando un antagonista che è al contempo spaventoso e profondamente umano.
Se Peter Pan nel film animato era un eroe narcisista e spesso insopportabile, qui Lowery lo destruttura ulteriormente. Alexander Molony, nel ruolo di Peter, porta sullo schermo un ragazzo che deve fare i conti con la propria dipendenza dagli altri e imparare a valorizzare coloro che lo circondano. È un processo di crescita che, pur rimanendo fedele all’essenza di Peter, lo rende un personaggio più sfaccettato e attuale.
La regia di Lowery brilla in momenti di grande impatto visivo, come la sequenza attraverso il Big Ben che segna il passaggio tra Londra e l’Isola che non c’è. Il tema del tempo, disseminato in tutto il film, diventa una metafora universale: il tempo è ciò che Wendy teme, ciò che ossessiona Uncino e ciò da cui Peter fugge. È questa consapevolezza del tempo e del cambiamento che rende il film più maturo rispetto al suo predecessore.
Anche il finale, che si discosta dalla tradizionale lotta eroica tra bene e male, è emblematico dell’approccio revisionista di Lowery. Invece di puntare su una risoluzione violenta, il regista opta per una conclusione che celebra la comprensione e la collaborazione, un messaggio che potrebbe sembrare didascalico ma che, nel contesto del film, acquista forza e significato.
Peter Pan & Wendy è un volo coraggioso e consapevole, che riesce a restituire la magia della storia originale mentre la arricchisce di nuove prospettive. Con un cast brillante, una regia ispirata e una narrazione che invita a riflettere, il film di Lowery è una rivisitazione live-action che finalmente colpisce nel segno. Disney, questa volta, ha trovato il suo equilibrio tra tradizione e innovazione. Un’avventura senza tempo che riesce a conquistare tanto i nostalgici quanto le nuove generazioni.
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