In un periodo in cui la pandemia ha stravolto le vite di milioni di persone in tutto il mondo, un gruppo di utenti del Dipartimento di Salute Mentale di Roma si è trovato improvvisamente privato della possibilità di ritrovarsi al cinema, un luogo che rappresentava un importante momento di aggregazione e normalità per loro. Ma anziché arrendersi all’indifferenza e al pessimismo, questi coraggiosi individui hanno deciso di prendere in mano la situazione e dare vita a qualcosa di straordinario: un cortometraggio che racconta l’indifferenza che tutti noi percepiamo.
Sotto la guida del tutor di sceneggiatura Matteo Martone, i partecipanti del Centro Diurno di via Antonino di Giorgio a Roma hanno unito le loro forze e le loro voci per dare vita a un progetto cinematografico che è stato accolto con grande entusiasmo da tutti i professionisti del cinema coinvolti. Il documentario, intitolato “Percepire l’Invisibile”, rappresenta un’opera unica nel suo genere, che tratta il tema dell’invisibilità e delle fragilità umane che spesso vengono ignorate e marginalizzate dalla società.
Ispirato agli insegnamenti di Franco Basaglia sul concetto di gruppo alla pari, il documentario si propone di offrire un contributo senza precedenti alla cura della collettività, ponendo l’attenzione sulle persone spesso trascurate e dimenticate. Il gruppo di autogestione, composto da Stefania Ammirati, Giulio Arca, Gabriele Carchedi, Elpidio Esposto Gasparetti, Anna Maria Giacomelli, Alessandro Giacopetti, Angela Grassano, Marco Raponi, Vincenza Diana Ruffino, Francesco Scardigno, Marco Tonna, Paolo Zanolli, Pietro Salemme, James Franco, Giacomo Bucolo e Lorenzo Ielapi, ha collaborato con gli attori Tony Martone, Daria Neverova, Guglielmo Favilla e Daniele Coscarella, sotto la regia di Tino Franco.
Il laboratorio di cinema realizzato nel Centro Diurno ha rappresentato un punto di riferimento fondamentale per questi individui, che hanno avuto l’opportunità di partecipare a proiezioni cinematografiche e di condividere le loro opinioni sul blog del centro. Con il passare degli anni, il desiderio di scrivere una sceneggiatura e di dare voce alla propria storia si è fatto sempre più forte, fino a che finalmente, sotto la guida di Tino Franco e Matteo Martone, il cortometraggio originale è stato realizzato. Ed è stato proprio questo corto a diventare la base fondamentale per il documentario “Percepire l’Invisibile”, prodotto nel corso del 2021 grazie alla collaborazione con l’associazione culturale Nel Blu Studios e la casa di produzione Space Off.
Nonostante le difficoltà e le restrizioni imposte dal periodo di lockdown, il gruppo ha trovato un modo per esprimere la propria creatività, testimoniando la forza e la resilienza che risiede in ognuno di loro. “Percepire l’Invisibile” rappresenta una voce importante nel panorama cinematografico contemporaneo, offrendo una nuova luce sulle persone che spesso vivono nell’ombra, vittime dell’indifferenza e della disuguaglianza. Questo documentario è un potente strumento per svegliare le coscienze e spingere alla riflessione sulla nostra società e su come possiamo contribuire a rendere il mondo un posto migliore per tutti.