Un inno alla pellicola contro i superstiziosi
Nasce dalla gloriosa stirpe Pentax la 17, una fotocamera a pellicola half-frame che sfida superstizioni e porta una ventata di novità nel panorama fotografico. Dimenticate il numero sfortunato: qui si celebra la rinascita dell’analogico in un formato inedito e intrigante.
Doppio scatto in un sol colpo
La Pentax 17 sfrutta i classici rullini da 35mm, ma con un twist: su ogni fotogramma impressiona due immagini da 24x17mm anziché una sola da 24x36mm. In questo modo, da un singolo rullino si ottengono ben 72 scatti, il doppio rispetto alle fotocamere tradizionali. Un’ottima soluzione per chi ama la fotografia analogica e vuole ottimizzare i costi e la durata dei rullini.
Verticale per natura
Aprendo la Pentax 17, si scopre una particolarità: la finestra per l’immagine è disposta in verticale. Ciò significa che per ottenere foto orizzontali, la fotocamera va ruotata di 90 gradi. Un dettaglio da tenere a mente per comporre al meglio i propri scatti. Il mirino galileiano, con le sue cornici di riferimento, aiuta in tal senso, anche per le inquadrature ravvicinate.
Messa a fuoco a zone: un ritorno al passato
Niente autofocus su questa Pentax: la messa a fuoco è manuale e si regola a zone, con simboli chiari che indicano la distanza del soggetto. Un approccio nostalgico che richiede un pizzico di pratica, ma che regala la soddisfazione di un controllo totale sull’immagine. Per i primi piani e i soggetti molto vicini, il cordino in dotazione aiuta a posizionare la fotocamera alla giusta distanza.
Esposizione automatica per la massima praticità
Nonostante la messa a fuoco manuale, l’esposizione è automatica. Due modalità principali: con flash sempre attivo e sincronizzabile con tempi lenti, oppure senza flash, con la possibilità di impostare la modalità Bokeh per mantenere il diaframma alla sua massima apertura. Per i più esperti, è presente una ghiera per la compensazione dell’esposizione.
Otturatore elettronico e diaframma a 9 lamelle
L’otturatore elettronico della Pentax 17 offre tempi di posa tra 1/350sec e 4 secondi, oltre alla posa B. Il diaframma dell’obiettivo, a 9 lamelle, ha un’apertura massima di f/3.5, valore sufficiente per garantire buone prestazioni in diverse condizioni di luce.
Alimentata a magnesio e litio
La batteria, alloggiata nell’impugnatura, alimenta l’esposimetro e garantisce autonomia per circa una decina di rullini. Il corpo macchina è realizzato in lega di magnesio per un tocco di robustezza e stile, mentre l’impugnatura ergonomica assicura una presa comoda e sicura.
Mirino e dorso: un concentrato di funzionalità
Sulla calotta troviamo il manettino per il riavvolgimento della pellicola, il selettore ISO (da 50 a 3200 ISO), la ghiera per la compensazione dell’esposizione e il mirino. Sul dorso, la classica taschina per il talloncino della pellicola, la ghiera dei modi di esposizione, il pulsante di scatto, la leva di avanzamento film e il contafotogrammi. Un layout intuitivo e ben organizzato.
Selfie? Forse…
Unica nota dolente l’assenza di un pulsante di autoscatto dedicato. Per attivare questa funzione, sembra necessario utilizzare un telecomando con filo collegato alla specifica porta. Una scelta che potrebbe penalizzare gli amanti dei selfie, soprattutto tra le generazioni più giovani a cui Pentax strizza l’occhio.
Pentax 17: un gioiello per gli amanti della fotografia analogica
Con il suo design classico, la scelta audace del formato half-frame e le funzionalità essenziali, la Pentax 17 si candida come una scelta interessante per gli appassionati di fotografia analogica che cercano un’esperienza unica e creativa. Un ritorno al passato con un tocco di innovazione, per riscoprire il fascino della pellicola e la gioia di scattare foto con un occhio di riguardo all’originalità.
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