Il Passetto di Borgo

Nel cuore pulsante di Roma, dove la storia si intreccia con il presente, si erge il Passetto di Borgo, conosciuto affettuosamente dai romani come “er Coridore”. Questo passaggio pedonale sopraelevato, lungo circa 800 metri, è molto più di un semplice via di collegamento: è un vero e proprio pezzo di storia che racconta secoli di lotte, alleanze e strategia. Il Passetto, infatti, collega il Vaticano a Castel Sant’Angelo, unendo simbolicamente il potere spirituale del Papa con la fortezza militare del castello.

Origini e Storia

L’origine del Passetto di Borgo risale alla metà del VI secolo, quando Totila, re degli Ostrogoti, fece costruire un primo muro difensivo. Anche se gran parte di quella struttura è andata perduta, i suoi restino ricorda un’epoca in cui Roma cercava di difendersi da invasori esterni. La vera trasformazione avvenne nel VII secolo, sotto il pontificato di Leone III, che tentò di ricostruire il muro, ma senza successo duraturo. Il vero punto di svolta si verificò nell’846, durante l’assalto dei Saraceni, quando la città fu saccheggiata e il tesoro di San Pietro fu profanato.

Per porre fine a questi attacchi, papa Leone IV nel 850 iniziò a fortificare il Vaticano, erigendo una cinta muraria di 3 km con 44 torri. Il Passetto di Borgo divenne così parte integrante di questa difesa, un camminamento sopraelevato che consentiva al Papa di spostarsi in sicurezza tra il Vaticano e il castello, rifugiandosi in caso di pericolo.

Architettura e Funzione

Nel 1492, sotto il pontificato di Alessandro VI, il Passetto fu completato con l’aggiunta di un camminamento all’aperto sopra la preesistente. Questa struttura non solo serviva a scopi difensivi, ma divenne un importante elemento strategico: il Papa Clemente VII, nel 1527, la utilizzò per fuggire durante il saccheggio della città da parte dei lanzichenecchi, un evento che segnò profondamente la storia di Roma.

Con il passare dei secoli, il Passetto subì varie modifiche. Nel XVI secolo, papa Pio IV estese i confini della città, creando un nuovo muro a nord del Passetto, che ne ridusse l’importanza difensiva. Tuttavia, il Passetto continuò a svolgere un ruolo cruciale, con passaggi aperti per consentire la comunicazione tra le diverse parti del rione Borgo.

Ristrutturazioni e Riaperture

Nel XVII secolo, papa Urbano VIII aggiunse una copertura al camminamento, trasformandolo in un passaggio chiuso. Solo nel 1949 il tetto fu rimosso, ripristinando l’aspetto originario con merlature che evocano la sua storia di difesa. Tuttavia, nel XX secolo, con la conversione di Castel Sant’Angelo in museo, il Passetto rimase chiuso al pubblico per anni a causa della sua instabilità.

In occasione del Giubileo del 2000, il Passetto fu finalmente oggetto di un restauro significativo. Oggi, sebbene l’accesso sia limitato a piccoli gruppi, il Passetto di Borgo è tornato ad essere un luogo di interesse per turisti e romani, un ponte tra passato e presente che continua a raccontare la storia di una città che non smette mai di affascinare .

Un’esperienza imperdibile

Visitare il Passetto di Borgo non è solo un’opportunità per esplorare un tratto di storia; è un’esperienza che invita a riflettere sulle sfide e sui cambiamenti che Roma ha affrontato nel corso dei secoli. Percorrere il passaggio, con la sua atmosfera carica di mistero e significato, e come fare un salto indietro nel tempo, un viaggio che ogni appassionato di storia dovrebbe intraprendere.

In conclusione, il Passetto di Borgo è molto più di un semplice camminamento. È un simbolo della resilienza di Roma, un collegamento tra le sue glorie passate e il suo presente vibrante. Che siate storici, appassionati d’arte o semplici curiosi, il Passetto di Borgo vi aspetta per svelarvi i suoi segreti e raccontarvi la storia di una città che, con il suo fascino intramontabile, continua a ispirare generazioni.

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