La guerra, crudele costante della storia umana, rimane un tema attuale, una ferita aperta nel tessuto della civiltà che continua a sanguinare nei racconti quotidiani di violenza e conflitto. Dal 22 maggio, un nuovo sguardo su questa tragica realtà si staglia nelle librerie con “Otto Colori Della Guerra” di Gaid, un’opera che si propone di non dimenticare l’orrore dei conflitti del Novecento.
L’editore Antonio Mandese, attraverso Ottocervo, la sua etichetta dedicata ai fumetti, ci presenta questo graphic novel che, attraverso otto storie viscerali, riporta alla luce gli episodi più cruenti delle due guerre mondiali e del conflitto vietnamita. Gaid non si limita a raccontare le gesta dei soldati al fronte, ma si spinge oltre, scrutando il dolore di coloro che, nelle loro case, hanno atteso il ritorno dei loro cari. È un viaggio attraverso otto punti di vista diversi, tutti accomunati dalla tragedia della guerra, un grido perenne contro l’orrore e l’ingiustizia.
Questo volume, anticipato con clamore al Salone del Libro di Torino, rappresenta il debutto fulminante di Gaid nel mondo del fumetto. Dal 1915 al 1967, dalle trincee di Aubers al caldo infernale del Vietnam, l’artista ci conduce attraverso un arcobaleno di sfumature che dipingono gli episodi più significativi dei conflitti del Novecento. La tecnica mista utilizzata, con matite, chine e acquerelli, conferisce alle tavole un’atmosfera unica, mentre ogni storia è caratterizzata da una palette cromatica distintiva, capace di trasmettere al lettore l’intensità emotiva di ogni momento.
Dietro lo pseudonimo di Gaid si cela Michele Bisazza, nato nel 1970 in una piccola comunità della campagna bergamasca. “Otto Colori Della Guerra” è il suo primo lavoro nel mondo dei fumetti, un’opera che si propone di lasciare un’impronta indelebile nel cuore e nella mente di chiunque si avventuri tra le pagine di questo viaggio attraverso l’orrore e la speranza, la morte e la vita, nel turbine della guerra.
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