L’anime di Kimagure Orange Road

Kimagure Orange☆Road nasce come manga shōnen scritto e illustrato da Izumi Matsumoto, pubblicato in Giappone sulla rivista Weekly Shōnen Jump di Shūeisha dal marzo 1984 all’ottobre 1987. In Italia, grazie al successo della serie animata, è stato pubblicato da Star Comics tra l’ottobre 1992 e l’ottobre 1994.

Il Film Pilota

Nel 1985 è stato prodotto un film cinematografico, intitolato Panico a Okinawa, considerato l’episodio pilota della successiva serie televisiva. Con doppiatori diversi rispetto all’anime, il film narra una vacanza a Okinawa vissuta dai protagonisti Kyōsuke, Hikaru, Madoka, Kazuya e Yūsaku. Durante un’immersione subacquea, Kyōsuke e Madoka rischiano la vita, salvati solo dai poteri ESP del cuginetto Kazuya. La trama del film è stata in parte ripresa nell’episodio 46 della serie TV. Questo film non è mai stato distribuito fuori dal Giappone.

La Serie Televisiva

Nel 1987 è stata realizzata una serie televisiva di 48 episodi, diretta da Osamu Kobayashi con il character design di Akemi Takada. La serie è stata trasmessa in Giappone dal 6 aprile 1987 al 7 marzo 1988 su Nippon Television.

In Italia, i diritti per la trasmissione sono stati acquistati da Reteitalia (oggi Mediaset). La serie è andata in onda dal 24 gennaio al 28 maggio 1989 su Italia 1 all’interno del contenitore pomeridiano Bim bum bam con il titolo È quasi magia Johnny. Questa edizione, pesantemente censurata per adattarsi a un pubblico più giovane, ha visto il doppiaggio curato dalla Deneb Film di Milano e diretto da Donatella Fanfani. La sigla, È quasi magia, Johnny!, è stata scritta da Alessandra Valeri Manera, con musica e arrangiamenti di Carmelo Carucci, e cantata da Cristina D’Avena.

Le Alterazioni di Mediaset

L’edizione italiana ha subito numerose modifiche. Il titolo originale è stato cambiato, e i nomi dei personaggi giapponesi sono stati sostituiti con nomi italiani e anglosassoni: Kyōsuke è diventato Johnny, Madoka è diventata Sabrina e Hikaru è diventata Tinetta. Molte scene, non adatte a un pubblico infantile, sono state tagliate, causando spesso incomprensioni tra gli spettatori. Due episodi sono stati completamente eliminati per contenuti ritenuti inappropriati.

Nonostante le censure, l’edizione italiana ha contribuito a far conoscere l’opera di Izumi Matsumoto a un’intera generazione.

L’Edizione Non Censurata

Nel 1996, Dynamic Italia (oggi Dynit) ha portato in Italia l’anime non censurato, con un nuovo doppiaggio fedele all’originale, inclusi i nomi giapponesi. Questa edizione è stata distribuita in 16 VHS con il titolo Orange Road. Il doppiaggio è stato curato dalla Cooperativa Eddy Cortese di Roma, diretto da Fabrizio Mazzotta, con un cast di doppiatori diverso dalla versione precedente. Nel 2003, Yamato Video ha riproposto questa versione in 10 DVD, cambiando il titolo in Capricciosa Orange Road. È stata trasmessa su Man-Ga e successivamente su Italia 2 in versione rimasterizzata.

Oltre la Serie TV

Oltre alla serie TV e al manga, sono stati prodotti due film cinematografici, otto OAV e tre light novel intitolate Shin Kimagure Orange Road, che rappresentano un sequel della serie. In Giappone, la serie ha avuto un grande successo, generando un notevole merchandising.

Il Fascino di Orange☆Road

La storia segue le peripezie di Kyosuke Kasuga, un quindicenne dotato di poteri ESP, la cui vita è costantemente sconvolta dai traslochi familiari dovuti alle marachelle della sorella minore Kurumi. Nella sua ultima destinazione, Kyosuke si imbatte in due figure femminili che definiranno il suo destino: l’effervescente Hikaru e l’enigmatica Madoka.

Il cuore della narrazione pulsa al ritmo di equivoci e situazioni esilaranti, con Kyosuke diviso tra l’affetto di Hikaru e il suo amore nascosto per Madoka. La trama si infittisce con l’introduzione dei poteri telepatici del cugino Kazuya, che aggiungono un ulteriore strato di complessità alle dinamiche amorose.

La serie, con la sua miscela di umorismo e pathos, esplora i sentimenti contrastanti di Madoka, il cui comportamento oscilla tra la dolcezza e un distacco glaciale. La domanda che si impone è: quali sono i veri sentimenti di Madoka? La risposta si cela tra le pieghe di uno storytelling che gioca con lo spettatore attraverso sguardi complici e malintesi, rifiuti amorosi e risate liberatorie.

L’elemento soprannaturale è rappresentato dai poteri ESP della famiglia Kasuga, che introducono nel racconto viaggi nel tempo e sdoppiamenti di personalità, dando vita a scene comiche in cui Kyosuke si ritrova in situazioni assurde, come teletrasportarsi su alberi o sotto autobus in corsa. La colonna sonora e le musiche, curate e atmosferiche, arricchiscono l’esperienza, grazie anche al talento musicale di Madoka, che incanta con i suoi assoli di sax.

La regia si distingue per la sua originalità, con tagli di scena che permettono a Kyosuke di condividere i suoi pensieri con il pubblico, e un effetto fotografico che conclude ogni episodio, omaggio alla professione del padre del protagonista.

Infine, una curiosità che ha tenuto gli appassionati con il fiato sospeso: il mistero della scalinata. Dopo anni di studi meticolosi, è stato rivelato che i gradini sono effettivamente 99, come sostenuto da Madoka. Un dettaglio che non solo arricchisce la mitologia della serie, ma che collega la finzione alla realtà, poiché la vera scalinata si trova nel parco Asahiyama Koen di Himi, Toyama, città natale dell’autore, e conta ben più di cento gradini.

“Orange☆Road” rimane un capolavoro che continua a incantare e divertire, un viaggio telepatico nel cuore adolescenziale che merita di essere esplorato.

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