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Once Upon a Witch’s Death: un viaggio magico tra lacrime di gioia e sortilegi d’anima

Immaginate di avere diciassette anni, la vita davanti, sogni, magie e incantesimi da imparare. Ora immaginate che, proprio nel giorno del vostro compleanno, una verità crudele bussi alla porta: avete solo un anno di vita. Sembra l’inizio di una tragedia, eppure, nella malinconia di questa premessa, nasce una delle storie più delicate e potenti del panorama anime 2025: Once Upon a Witch’s Death: The Tale of the One Thousand Tears of Joy.

Da appassionata di anime giapponesi, quelle storie che intrecciano destino, magia e sentimenti con la grazia di una carezza e la forza di un uragano, non potevo restare indifferente davanti a questo nuovo titolo. L’ho osservato crescere con l’attenzione di chi sa riconoscere un piccolo capolavoro in potenza, e ora che il debutto si avvicina, vi racconto perché questa serie sarà imperdibile.

Meg Raspberry è la protagonista, un’apprendista strega che potrebbe essere una di noi: insicura, dolce, determinata. Vive nel mondo ovattato dell’apprendistato magico, accudita dalla sua maestra Faust — una strega tanto enigmatica quanto saggia. Ma quando scopre che una maledizione le ha lasciato solo dodici mesi da vivere, tutto cambia. L’unica via di salvezza? Far germogliare un “seme della vita” raccogliendo mille lacrime di gioia. Non tristezza, non disperazione, ma felicità. Per una ragazza che non ha mai davvero vissuto, raccogliere la felicità altrui sarà più di un’impresa: sarà una rivelazione. Per riuscirci, Meg deve partire, lasciare casa, mettersi in viaggio. E quel viaggio è il cuore pulsante dell’anime.

Questa gemma nasce dalla penna di Saka e dalle illustrazioni di Chorefuji, pubblicata come light novel sotto l’etichetta Dengeki no Shin Bungei nel 2021. Ma l’origine è ancora più romantica: una web novel su Kakuyomu, accolta con tanto entusiasmo da meritarsi trasposizione cartacea e infine animata. Persino il manga, illustrato da Kenu Amearare, ha già conquistato il cuore di molti lettori dal 2023.

Once Upon a Witch’s Death non è solo un fantasy. È un percorso emotivo, una ricerca esistenziale. Ogni incontro che Meg farà sarà una finestra su un diverso modo di vedere il mondo: tra chi ha perso la speranza e chi ancora la custodisce, tra legami che nascono e altri che si spezzano. Chi ha amato Wandering Witch: The Journey of Elaina troverà un’atmosfera familiare, ma con una sfumatura ancora più dolente e intima. Non è solo il viaggio di una strega, è la corsa contro il tempo di una ragazza che vuole scoprire il significato della felicità — e nel farlo, ci costringerà a chiederci anche cosa significhi per noi.

Dietro le quinte, un team di eccellenza

A rendere concreta la magia ci pensa lo studio EMT Squared, sotto la direzione di Atsushi Nigorikawa, già apprezzato per Beast Tamer. La sceneggiatura è affidata a Keiichirō Ōchi, nome che i fan di The Quintessential Quintuplets e Adachi and Shimamura conoscono bene. A completare l’incantesimo visivo ci sono i character design di Yuki Shizuku, con il suo tratto delicato e poetico già visto in Atelier Ryza. Nel doppiaggio originale giapponese, Meg ha la voce delicata e intensa di Yoshino Aoyama, mentre la sua maestra Faust è interpretata dall’iconica Yoshiko Sakakibara. Per chi segue l’edizione inglese su Crunchyroll, ritroviamo Hannah Alyea come Meg e Linda Young come Faust, in un adattamento curato fin nei dettagli da un team di professionisti guidati da Helena Walstrom e Samantha Herek. E poi… c’è la musica. Maaya Sakamoto firma l’opening “Drops”, mentre Aoi Teshima, con la sua voce cristallina, chiude ogni episodio con “Hana Saku Michi de”, un brano composto dalla leggendaria Yuki Kajiura — la stessa che ha musicato capolavori come Fate/Zero e Puella Magi Madoka Magica. Già solo per le sigle, questa serie merita attenzione.

Perché non possiamo perdercelo

Perché questa storia ci parla. Ci parla del tempo che scorre, delle emozioni che diamo per scontate, della gioia che può nascere anche nei momenti più oscuri. Ci parla della bellezza dell’incontro, della delicatezza del lasciar andare. Ci insegna, come poche altre serie, che le lacrime non sono sempre dolore: a volte sono il segno che abbiamo davvero vissuto.Nel 2025, preparatevi a incantarvi. Once Upon a Witch’s Death debutterà il 1° aprile su Tokyo MX e altre reti giapponesi, pronto a regalare emozioni, incantesimi e lacrime… di gioia. E ora ditemi, voi siete pronti a partire con Meg? Avete mai pensato a quali siano le vere lacrime di felicità che avete vissuto nella vostra vita? Condividete questo articolo, parlatene con gli amici, scrivetemi la vostra! E se vi va, taggateci su @CorriereNerd: i viaggi più belli si fanno sempre insieme

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