Once upon a time. Fiabe, fantasy e serie televisive

Once upon a time. Fiabe, fantasy e serie televisive di Elena Romanello, edito da Yume, del 2019 è un affascinante viaggio alla scoperta di una grande produzione ABC “C’era una Volta”, creata dagli scrittori di Lost, Edward Kitsis ed Adam Horowitz. La saga prende in prestito elementi e personaggi dai classici film della Disney (e dalla letteratura occidentale, dal folklore e dalle fiabe popolari) portandoli ai giorni nostri. Uno spin-off, C’era una volta nel Paese delle Meraviglie, composto da 13 episodi, è andato in onda dal 2013 al 2014 per essere poi cancellato dopo solo una stagione.

La fiaba è una delle forme narrative più antiche; è nata come racconto orale partendo dall’elaborazione di miti e tradizioni del folclore ed è diventata poi letteratura scritta. Prima di ispirare film, serial TV, fumetti, cartoni animati e videogiochi, la fiaba ha intrattenuto per secoli i vari strati sociali della popolazione, dai contadini ai nobili. La serie di “Once upon a time” si ispira in particolare alle fiabe occidentali classiche, con una strizzata d’occhio anche a “Le mille e una notte” e ad alcuni classici della letteratura popolare ottocentesca, prendendo spunti da universi e autori ancora oggi letti e pubblicati. Il libro che state per leggere è un saggio che mette in condivisione due sistemi narrativi molto diversi ma che condividono la bellezza del racconto, dell’avventura e del fantastico.

L’autrice, Elena Romanello, appassionata da sempre di fiabe, grazie anche ai film Disney e non solo, ha scelto di occuparsi di una serie TV di culto diventata un “caso” negli ultimi anni, Once upon a time, andata in onda sulla ABC dal 2011 al 2018 in cui si è realizzato un “universo ideale” in cui tutte le favole (specialmente in stile Disney) sono collegate da una narrazione univoca.  Nel pantheon di personaggi che vivono in un’anonima e molto kinghiana cittadina del Maine di oggi, Storybrooke. trovano spazio eroi vecchi e nuovi, soprattutto protagoniste, comprese le recentissime Elsa di Frozen, Mulan e Merida di Brave, in un turbinio di eventi, di fatti, di colpi di scena, descritte pienamente nelle prime sei stagioni (ottime rispetto alla settima che parte zoppicando ma poi si riprende nel gran finale).

Come la stessa Elena descrive nel suo blog liberidiscrivere.com/, non è un caso che i due ideatori della serie siano Edward Kitsis e Adam Horowitz, due degli sceneggiatori di Lost, altra serie epocale: le due serie sono molto diverse, ed è tra l’altro appassionante trovare in entrambe alcuni interpreti in ruoli estremamente diversi. Once upon a time mescola storie e personaggi classici, presentando una Biancaneve guerriera, un Pinocchio insolito e che cresce, una Cenerentola latinoamericana, e regalando i due personaggi migliori, almeno a parere dell’autrice, nella schiera dei cattivi, anche se non sono liquidabili solo come cattivi. Regina, la regina cattiva di Biancaneve, regalerà le emozioni più grandi cambiando animo durante la storia e compiendo un vero e proprio viaggio dell’eroina. Tremotino, che nelle fiabe classiche era uno gnomo maligno, qui diventa un vero e proprio signore del male, la Bestia, diventato tale per salvare il figlio, compiendo anche lui un percorso incredibile di redenzione, sottolineato dalla grande interpretazione di Robert Carlyle già leggendario dai tempi di Full Monty.

Elena Romanello, torinese, nerd e otaku dai tempi di Goldrake, gattofila, cura vari blog in tema ed è autrice di saggi su cartoni animati, telefilm e generi.

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