C’era una volta (Once Upon a Time) rappresenta uno dei più grandi successi della televisione americana degli ultimi anni. La grande produzione ABC, creata dagli scrittori di Lost, Edward Kitsis ed Adam Horowitz, prende in prestito elementi e personaggi dai classici film della Disney (e dalla letteratura occidentale, dal folklore e dalle fiabe popolari) portandoli ai giorni nostri. La serie TV porta lo spettatore a Storybrooke, una cittadina immaginaria del Maine dove i personaggi delle fiabe si sono rifugiati per sfuggire alla Regina Cattiva, il cui obiettivo è distruggere tutte le favole. Uno spin-off, C’era una volta nel Paese delle Meraviglie, composto da 13 episodi, è andato in onda dal 2013 al 2014 per essere poi cancellato dopo solo una stagione.
La grande forza di Once Upon a Time sta nella sua capacità di approcciare le storie classiche in modo inedito e moderno, mantenendo l’essenza originale di ogni racconto e arricchendolo di sfaccettature e dettagli che lo arricchiscono al tempo stesso. La serie, infatti, utilizza un mix tra le storie originali e quella attuali delle fiabe, creando un dialogo tra il passato e il presente in modo evidente ma leggero.
Gli episodi di Once Upon a Time sono diventati veri e propri tasselli di un mosaico che si è andato costruendo stagione dopo stagione, e che ha confermato pubblico e critica e che è stato accolto con grande entusiasmo.
La trama principale, che si sviluppa su più stagioni, segue le vicissitudini di Emma Swan (interpretata dalla bravissima Jennifer Morrison), una ragazza orfana che viene contattata da suo figlio Henry, che non ha mai conosciuto perché l’aveva affidato in adozione molti anni prima. Henry rivela ad Emma che è in realtà il figlio biologico di una delle favole delle quali lui stesso legge nella loro versione fantasia, una favola che ha per protagonista la Regina Cattiva (Lana Parrilla), colei che per prime aveva trascinato i personaggi delle favole nella realtà.
Una volta giunta a Storybrooke, Emma scopre che la città e i suoi abitanti nascondono un segreto incredibile: tutti i personaggi delle fiabe abbiano vissuto lì per decenni, ma con la scomparsa della Regina Cattiva, hanno perso completamente la loro memoria e non ricordano più le loro identità e i loro poteri. Emma inizia quindi a scoprire ogni singolo personaggio delle favole in cui ci siamo immersi da piccoli (tra cui Biancaneve, Cenerentola, il Cappuccetto Rosso, Ariel La Sirenetta e tanti altri), fino ad arrivare alla scoperta dell’identità della Regina Cattiva, il personaggio chiave della serie.
La Regina Cattiva è il personaggio più interessante di Once Upon a Time perché il suo sviluppo narrativo prende quasi tutta la prima stagione, mostrando una caratterizzazione ed un livello di complessità mai visti prima in questo personaggio iconico delle favole. Il percorso della Regina Cattiva, dalla sua vendetta contro Biancaneve alla sua singolare interpretazione dell’amore per il Principe Azzurro, rimane uno degli archi narrativi più belli e complessi della televisione moderna.
La serie firma un perfetto equilibrio tra elementi di realtà e finzione, mantenendo un tono sobrio per rendere le vicende narrate una verità condivisa, riservando momenti molto fantasiosi per le apprensioni più basate sui ricordi delle favole. Siamo nell’immaginario collettivo del progetto di Once Upon a Time, che strizza l’occhio anche ad un pubblico adulto, con la sua narrazione in terza persona, sfumature e atmosfere dense di pathos.
In conclusione, Once Upon a Time ha saputo dare vita a un universo narrativo originale e complesso. Un sistema in grado di offrire un’allegoria a noi utente maturi per innovare ciò che già conoscevamo e di stringere le fila di una storia che si costruisce lentamente ma in maniera corale, dove ognuno ha, in fondo, un proprio arco narrativo. Una delle migliori serie TV moderne, un omaggio alle storie delle nostre infanzie senza mai cadere nel banale o nello scontato, Once Upon a Time rimane una visione imprescindibile per tutti gli amanti delle fiabe in cerca di nuove emozioni.
Aggiungi commento