La macchina da scrivere Olivetti Valentine è uno degli oggetti più iconici e rappresentativi del design italiano e della cultura del Sessantotto. Nata nel 1968 dal progetto di Ettore Sottsass e Perry A. King, la Valentine è una macchina da scrivere portatile, leggera, economica e colorata, pensata per un pubblico giovane e dinamico che voleva scrivere ovunque e in libertà.
La Valentine si distingue dalle altre macchine da scrivere dell’epoca per il suo design innovativo e anticonformista, che rompe con la tradizione elegante e sobria dell’Olivetti. La Valentine è interamente in plastica (ABS lucido), ha una forma arrotondata e aerodinamica, una maniglia per essere trasportata come una valigetta, due manopole gialle per l’avvolgimento del nastro e una custodia in ABS che la protegge dai colpi.
Il colore più famoso della Valentine è il rosso, che richiama la passione, l’energia e la rivoluzione, ma ne sono state prodotte anche di bianco per l’Italia e di blu e verde per la Francia e la Germania, oggi molto rare. La Valentine è stata definita da Sottsass come “una nuova penna biro, un oggetto da pochi soldi pronto per essere venduto anche nei mercati di paese”.
La Valentine ha avuto un grande successo commerciale e mediatico, grazie anche alla campagna pubblicitaria ideata dallo stesso Sottsass, che ne ha sottolineato il carattere pop e anticonvenzionale. La Valentine è apparsa tra le mani di celebrità come Richard Burton ed Elizabeth Taylor, o nel film Arancia Meccanica di Stanley Kubrick. La Valentine ha vinto il Compasso d’Oro ADI nel 1970 ed è entrata nella collezione permanente del MoMA di New York nel 1971.
La Valentine è considerata una delle icone più grandi del design industriale e un simbolo del momento storico in cui è nata, caratterizzato dalle forti rotture politiche, sociali e artistiche. La Valentine è ancora oggi un oggetto di culto per gli appassionati di design e di scrittura, che ne apprezzano lo stile unico e la funzionalità.
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