Un secolo fa, il cinema conosceva per la prima volte l’orrore e il vascino dei Vampiri! Il capolavoro Nosferatu il vampiro usciva nei cinema tedeschi esattamente 100 anni, il 4 marzo 1922, grazie al genio Friedrich Wilhelm Murnau, che ha regalato al mondo uno dei capisaldi del cinema horror ed espressionista. Il film è ispirato liberamente al romanzo Dracula di Bram Stoker, ma con numerosi cambiamenti per problemi legali. Il titolo originale, “Nosferatu, eine Symphonie des Grauens“, significa “Nosferatu, una sinfonia dell’orrore”, e si riferisce alla musica di Hans Erdmann che accompagna le scene più spaventose.
Il film racconta la storia di Thomas Hutter, un agente immobiliare che viene incaricato dal conte Orlok, un misterioso signore della Transilvania, di comprare una casa a Wisborg. Hutter parte per il viaggio insieme alla moglie Ellen e al suo amico Harding, ma lungo la strada incontra vari pericoli e ostacoli. Arrivato a Wisborg, scopre che la casa è abbandonata e infestata da fantasmi. Nel castello di Orlok vive il vampiro stesso, che si nutre delle anime dei morti e cerca di sedurre Ellen. Hutter riesce a scappare con la sua amata e a raggiungere la nave del capitano Harding, ma Orlok li insegue fino alla nave. Qui scopre che Orlok è in realtà un uomo malato e deforme, che ha trasformatosi in vampiro grazie a una maledizione. Hutter lo uccide con una pietra e salva Ellen dalla sua morsa.
Il film è un’opera d’arte visiva e sonora, che sfrutta al meglio le potenzialità della tecnica cinematografica dell’epoca. La fotografia è in bianco e nero e crea un forte contrasto tra luce e ombra, tra vita e morte. Le immagini sono spesso frammentate e distorte per creare un senso di angoscia e confusione. La scenografia è ricca di dettagli simbolici ed espressivi, come le rovine dei magazzini dove si rifugia Orlok o le ghirlande funebri della peste. La colonna sonora è composta da Hans Erdmann ed è caratterizzata da suoni metallici ed ipnotici, che accompagnano le scene più drammatiche.
Tuttavia, la nascita di questo capolavoro non fu priva di drammi… e non solo sullo schermo. Dietro le quinte si consumò una delle battaglie legali più celebri della storia del cinema. “Nosferatu” era, di fatto, una versione “camuffata” di “Dracula”, il celebre romanzo di Bram Stoker. Murnau e la casa di produzione Prana Film tentarono di aggirare i diritti d’autore con qualche trucco creativo: il conte Dracula diventò il sinistro conte Orlok, Londra venne rimpiazzata dalla fittizia città tedesca di Wisborg, e altri dettagli vennero modificati qua e là. Ma la trama? Quella restò praticamente intatta. Ed era abbastanza simile da far drizzare i capelli… e gli avvocati.A difendere l’eredità di Bram Stoker scese in campo Florence Balcombe, vedova dello scrittore, che non ci pensò due volte a portare Murnau in tribunale. La sentenza fu implacabile: “Nosferatu” era una violazione del diritto d’autore. Il verdetto fu drastico: tutte le copie del film dovevano essere distrutte. La Prana Film, già in difficoltà finanziarie, dichiarò bancarotta, e “Nosferatu” rimase la sua unica produzione. Sembrava la fine di tutto.
Ma il destino aveva altri piani. Alcune copie del film, sfuggite alla distruzione, continuarono a circolare sottobanco, come se lo spirito immortale del conte Orlok si fosse rifiutato di sparire nell’ombra. E così, di proiezione clandestina in proiezione clandestina, “Nosferatu” sopravvisse, fino a diventare uno dei film più studiati e celebrati di sempre e proprio la controversia legale contribuì a rendere “Nosferatu” ancora più mitico. Forse perché, come i vampiri, le grandi opere d’arte non muoiono mai davvero. E anche quando gli avvocati brandiscono croci e sentenze, c’è sempre una cripta buia in cui rifugiarsi, pronti a risorgere più potenti di prima.
Nosferatu non solo ha influenzato la cinematografia posteriore con lo stile espressionista ed horror, ma ha anche contribuito ad ampliare l’immaginario collettivo sul tema del vampiro come figura antropomorfa della paura umana. Il personaggio di Orlok rappresenta sia il male personale che quello sociale ed esistenziale dell’uomo moderno alienato dalla società borghese. Il suo aspetto fisico è quello di un essere mostruoso e repulsivo, ma anche affascinante e seducente per Ellen. Il suo nome deriva dal greco “nosferatos”, che significa “nascosto”, suggerendo la sua natura segreta e oscura.
Nosferatu il vampiro è un film che non passa mai di moda perché riesce a trasmettere emozioni universali attraverso una narrazione avvincente e una realizzazione artistica eccezionale. È un film che merita essere visto almeno una volta nella vita perché offre uno spettacolo indimenticabile.
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