Quarant’anni fa usciva “Non ci resta che piangere”

Esattamente oggi, il 21 dicembre 1984, usciva nelle sale il capolavoro “Non ci resta che piangere”, il leggendario film scritto, diretto e interpretato da Roberto Benigni e Massimo Troisi, due dei più amati e talentuosi comici italiani. Il film racconta le avventure dell’insegnante Saverio, interpretato dall’iconico Roberto Benigni, e il bidello Mario, magistralmente interpretato da Massimo Troisi, che si ritrovano nel bel mezzo di una situazione avventurosa nella campagna toscana. Dopo essersi smarriti durante un tragitto, un violento temporale li costringe a cercare un rifugio per la notte in una locanda di campagna.

Ma cosa succederà all’indomani? I nostri due giovani protagonisti si risveglieranno in un luogo chiamato Frittole, catapultati in un passato lontanissimo. Mentre Saverio sembra adattarsi prontamente a questa nuova realtà, Mario invece viene travolto dal panico. Sarà proprio l’incontro con una graziosa nobildonna, interpretata brillantemente da Amanda Sandrelli, a dare un nuovo slancio ad Mario e a farlo adattare a questa nuova avventura. Ma la storia non si ferma qui. I due amici, anziché tornare al loro tempo presente, intraprendono una missione ancora più grandiosa: cambiare il corso della storia. La loro decisione li porterà in Spagna, con l’obiettivo di fermare nientemeno che Cristoforo Colombo prima che scopra l’America. Un’impresa di proporzioni epiche.

Nel cast di questo film indimenticabile, intitolato “Non ci resta che piangere”, oltre all’incredibile coppia comica formata da Benigni e Troisi, troviamo anche la talentuosa Sandrelli, Paolo Bonacelli, Carlo Monni, Elisabetta Pozzi, Nicola Morelli, Galliano Mariani e Livia Venturini.

https://youtu.be/PJ_LCcoathc

Il film è una commedia brillante e surreale, ma anche una riflessione ironica e amara sul destino, sul senso della vita e sul ruolo dell’individuo nella storia. Benigni e Troisi si cimentano in una serie di sketch esilaranti e memorabili, in cui si confrontano con personaggi storici come Leonardo da Vinci, Savonarola, Amerigo Vespucci e i fratelli Pico e Giovanni della Mirandola, ma anche con le abitudini e le contraddizioni dell’epoca, come la superstizione, la peste, la guerra e l’Inquisizione. Quando il film venne rilasciato, riuscì a incassare l’enorme cifra di 15 miliardi di lire, lasciando senza parole il pubblico. Il successo senza precedenti di Non ci resta che piangere ha portato alla pubblicazione, nello stesso anno, di un libro omonimo basato sulla sceneggiatura del film, firmato da Benigni e Troisi. È interessante notare che nel 1994, anno della morte di Massimo Troisi, il romanzo è stato ripubblicato da Mondadori, ma con una differenza sostanziale rispetto al lungometraggio: nel finale della versione letteraria, Saverio confessa a Mario di conoscere il modo per tornare nel XX secolo, ma è disposto a svelarlo solo se il bidello promette di sposare sua sorella.

In questi quarant’anni, “Non ci resta che piangere” è diventato un film di culto, che ha avuto un grande successo di pubblico e di critica, e che ha ricevuto una nomination al David di Donatello per il miglior attore non protagonista a Paolo Bonacelli, che interpreta Leonardo da Vinci. Il film è anche un omaggio alla cultura e alla bellezza della Toscana, dove è stato girato in gran parte, in luoghi suggestivi come San Gimignano, Certaldo, Monteriggioni e Volterra.

Non ci resta che piangere è un film che fa ridere e commuovere, che fa pensare e sognare, che fa apprezzare il valore dell’amicizia e della poesia, e che fa capire che, come dice Saverio, “la vita è meravigliosa, anche se non capisci mai niente”.

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