No Game No Life: un isekai tra giochi e strategie

No Game No Life è una serie di light novel scritta e illustrata da Yū Kamiya, che ha avuto successo sia in Giappone che all’estero. La serie narra le avventure di Sora e Shiro, due fratelli hikikomori e geni dei videogiochi, che vengono trasportati in un mondo fantastico dove tutto si decide tramite sfide ludiche. La serie si compone di dodici volumi pubblicati da Media Factory sotto l’etichetta MF Bunko J dal 2012, di un adattamento manga iniziato nel 2013 sul Monthly Comic Alive, di un adattamento anime di 12 episodi prodotto da Madhouse nel 2014 e di un film d’animazione prequel uscito nel 2017. In Italia, la serie di light novel è edita da J-Pop dal 2015, mentre l’anime è disponibile su Netflix con sottotitoli in italiano.

Trama

Sora e Shiro sono due fratelli che vivono reclusi nella loro stanza, disprezzando il mondo reale e dedicandosi ai videogiochi online. I due sono conosciuti come “Spazio Vuoto”, un nickname che indica la loro abilità imbattibile in qualsiasi gioco. Un giorno, ricevono una mail da un misterioso sfidante che li invita a giocare a scacchi. Dopo aver vinto facilmente, i due scoprono che il loro avversario è Tet, il dio del mondo di Disboard, un luogo dove non esistono guerre, violenza o crimini, ma solo giochi che regolano ogni aspetto della vita. Tet li invita a trasferirsi nel suo mondo, dove potranno sfidare le sedici razze che lo popolano e aspirare al titolo di Dio. I due accettano, e si ritrovano catapultati in Disboard, dove dovranno seguire i Dieci Patti, le leggi che stabiliscono le regole dei giochi. Insieme a Steph, la nipote dell’ex re degli umani, e a Jibril, una potente flügel, i due fratelli iniziano la loro avventura per conquistare il mondo e sfidare Tet.

Recensione

No Game No Life è un isekai che si distingue per la sua originalità, il suo umorismo e la sua spettacolarità. La serie non si limita a trasportare i protagonisti in un mondo fantasy, ma li mette di fronte a una serie di sfide che richiedono intelligenza, strategia e furbizia. I giochi sono il fulcro della narrazione, e sono sempre diversi tra loro, spaziando dagli scacchi al poker, dal calcio al gioco della vita. Ogni partita è un’occasione per mostrare le abilità dei fratelli, ma anche per esplorare il mondo di Disboard e le sue razze, ognuna con le proprie caratteristiche e peculiarità. La serie non si prende troppo sul serio, e alterna momenti di tensione e suspense a scene comiche e parodistiche, spesso basate sul fanservice e sulle reazioni esagerate dei personaggi. Lo stile grafico è colorato e vivace, con un uso sapiente delle luci e delle ombre, e delle animazioni fluide e dinamiche. Le musiche sono coinvolgenti e adatte alle varie situazioni, e le sigle sono orecchiabili e accattivanti. Il doppiaggio originale è di ottimo livello, con le voci di Yoshitsugu Matsuoka e Ai Kayano che rendono bene la personalità e la chimica dei due protagonisti. L’anime si conclude con un finale aperto, che lascia sperare in una seconda stagione, ancora non annunciata. Il film prequel, invece, approfondisce le origini del mondo di Disboard e il ruolo di Tet, con una storia più drammatica e intensa.

Conclusioni

No Game No Life è un anime divertente, avvincente e originale, che saprà conquistare gli appassionati di isekai, di giochi e di commedia. La serie offre una trama ricca di colpi di scena, dei personaggi carismatici e simpatici, e uno stile grafico e sonoro di qualità. La serie è consigliata a un pubblico adulto, per via delle numerose scene di fanservice e delle battute a sfondo sessuale. Per chi volesse approfondire la storia, è possibile leggere la serie di light novel, ancora in corso, o il manga, che segue fedelmente l’anime. No Game No Life è un anime che merita di essere visto, e che vi farà divertire e riflettere sul significato dei giochi e della vita.

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *