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Nemureru Mori no Rega: il nuovo manga di Yoruhashi che riscrive la fiaba della Bella Addormentata con epico fascino dark

Quando ho letto l’annuncio del nuovo manga di Yoruhashi, Nemureru Mori no Rega, è stato come sentire il battito accelerato del cuore di una fan che ama profondamente questo mondo di inchiostro e sogni. Per chi, come me, è cresciuta tra le pagine di storie fantastiche, dove le battaglie non sono solo colpi di spada ma anche dilemmi dell’anima, ogni nuova opera di un autore come Yoruhashi è una promessa: la promessa di un viaggio. Il manga, in uscita l’8 agosto 2025 su Bessatsu Shōnen Magazine, si presenta come un fantasy tradizionale, intriso di battaglie e magia, ma c’è qualcosa di ancora più affascinante nella sua struttura: è ispirato a La bella addormentata nel bosco. Non è una semplice trasposizione: si tratta di un richiamo, quasi poetico, a quell’immaginario fiabesco che ha nutrito l’infanzia di molti di noi. Solo che stavolta, al posto dei castelli incantati e delle fate gentili, mi aspetto atmosfere cupe, tensioni emotive, personaggi tormentati e sfide epiche — perché Yoruhashi non è mai banale.

Il titolo stesso, Nemureru Mori no Rega (letteralmente “La Rega dormiente nel bosco”), evoca una dimensione sospesa, quasi onirica. C’è già in questo nome qualcosa che vibra di mistero e promessa. Chi è Rega? Perché dorme? E cosa accade al mondo mentre lei è addormentata? Ma, soprattutto, cosa cambierà quando si sveglierà? Conoscendo la mano di Yoruhashi, sarà un risveglio che scatenerà tempeste, dentro e fuori i personaggi.

E poi non dimentichiamo il contesto: Nemureru Mori no Rega arriva mentre The Kingdoms of Ruin è ancora in corso — una serie che mi ha conquistata con il suo universo dark, la sua critica al potere e il suo protagonista tragico. Vedere Yoruhashi gestire più progetti contemporaneamente mi fa pensare a quanto sia immenso il suo universo creativo. Come fan, è un onore poter vedere la sua evoluzione artistica in tempo reale. Lo stesso vale per Kokusan Shōjo Clarith, che ha affrontato il passaggio dalla carta al digitale — una transizione non solo editoriale, ma anche generazionale.

C’è qualcosa di profondamente evocativo nel fatto che un manga così atteso nasca in un’epoca in cui il fantasy è tornato a essere specchio delle nostre inquietudini. Le fiabe oggi non sono più rifugi, ma strumenti di indagine: cosa vuol dire dormire mentre il mondo cambia? E cosa vuol dire svegliarsi in un mondo che non ti riconosce più?

Personalmente, amo i manga che prendono spunto dalla mitologia o dalle fiabe per poi smontarle, ricostruirle, ribaltarle. The Kingdoms of Ruin lo ha fatto con l’idea di streghe e magia, trasformandola in un dramma distopico. Non ho dubbi che anche Nemureru Mori no Rega userà l’icona della principessa addormentata per portarci molto oltre il cliché.

Aspetto con ansia l’8 agosto, immaginando già le prime tavole: il bosco silenzioso, il tempo sospeso, e poi l’arrivo di quel momento in cui Rega aprirà gli occhi. E con lei, anche noi lettrici appassionate ci sveglieremo un po’, ritrovandoci immerse in una nuova avventura. Perché i manga, quando sono scritti con passione e intelligenza, non raccontano solo storie: ci cambiano.

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