Se per Dragon Ball Akira Toriyama si è ispirato a Saiyuki, per le sette Sfere del Drago si è ispirato a un’altra storia antica Giapponese: Nansō Satomi Hakkenden, tradotto in Italia in “Cronache degli 8 cani”. Serie di racconti scritta tra il 1814 e il 1842 da Kyoukutei Bakin, basata sulromanzo storico cinese “I Briganti” (in giapponese “Suikoden”).
Nansō Satomi Hakkenden – La Trama del racconto che ha ispirato le Sfere del Drago
Il romanzo si svolge durante il periodo Sengoku e racconta la storia di otto fratelli samurai e delle loro avventure. Il libro affronta temi come la lealtà, la famiglia, l’onore, oltre a toccare argomenti come le religioni e la filosofia. La trama inizia quando Satomi Yoshizane, un samurai del XV secolo, fa una promessa scherzosa al suo cane, Yatsufusa. La promessa consiste nel concedere in matrimonio sua figlia Fuse a chiunque riesca a sconfiggere il nemico del clan. Yatsufusa riesce a uccidere il nemico, ma Fuse, credendo che la promessa fosse solo una battuta, lascia la casa insieme al cane.
Dopo un po’ di tempo, Fuse, disperata nel cercare di dimostrare di non aver avuto figli dal cane, si suicida. Alla sua morte, la sua collana buddista si rompe e otto perle identiche si disperdono in diverse zone. In ogni luogo dove arriva una perla, nasce un bambino. Ognuno di loro ha una voglia sulla pelle come segno distintivo e possiede una perla con un ideogramma inciso. Gli otto ragazzi si incontrano un giorno e decidono di recarsi nel paese della principessa Fusa. Da lì inizia una serie di avventure che costituiscono il ciclo narrativo del romanzo.
L’autore – Kyoukutei Bakin
Prima di questo romanzo, Bakin aveva scritto una serie precedente chiamata “Chinsetsu Yumiharizuki”, illustrata dal famoso artista Katsushika Hokusai, ma i due non avevano collaborato efficacemente. Esistono edizioni complete in dieci volumi del romanzo, disponibili principalmente in giapponese, oltre a diverse traduzioni moderne. Purtroppo, solo pochi volumi sono stati tradotti in italiano e in altre lingue europee.