Federica Grandolfo: Il Viaggio di “Nagisa Cosplay” tra Arte, Passione e Crescita Personale

Federica Grandolfo, conosciuta nel mondo del cosplay con il nome d’arte di Nagisa Cosplay, è una giovane pugliese che unisce la sua passione per l’architettura e il mondo nerd con una carriera in continua evoluzione nel cosplay. Laureanda in Architettura, Federica ha scoperto l’arte del cosplay durante il liceo nel lontano 2009, grazie a un’amica che le propose di vestire i panni di Nana Osaki. Questa scelta non era casuale: Federica condivideva con il personaggio non solo il taglio di capelli e lo stile di vestiario, ma anche un carattere molto simile.

Nel corso degli anni, Nagisa Cosplay ha accumulato un repertorio impressionante di cosplay. Tra i suoi personaggi, troviamo figure iconiche come Biancaneve, Vanessa (la versione umana di Ursula), Gazelle di Zootopia, Lara Croft, Fujiko Mine, Catwoman, Rukia Kuchiki di Bleach, A2 di Nier Automata, Shae di Game of Thrones, Mononoke Hime e Miss Peregrine. Ogni costume racconta una storia e riflette l’amore e la dedizione che Federica investe nel suo lavoro.

Il suo nickname è un omaggio ai suoi primi amori nel mondo del cosplay e alla sua personalità creativa. “Nagisa” deriva da Nagisa Aoi, personaggio di Strawberry Panic, un sogno che Federica sa bene non realizzerà mai, principalmente perché l’intenzione iniziale di creare il cosplay in coppia con Shizuma-sensei non è mai riuscita a concretizzarsi. La seconda parte del suo pseudonimo, Ayin Tomoe, si ispira alla lettera ebraica Ayin e al cognome di Sailor Saturn, Hotaru Tomoe, un altro dei suoi primi cosplay.

Tra tutti i personaggi che Federica ha interpretato, Lara Croft è senza dubbio il più speciale. Federica indossa il costume della Lara Croft del videogioco del 2013, Tomb Raider: A Survivor is Born, ma sogna di rappresentare anche altre versioni della celebre archeologa, tutte tratte dalla nuova trilogia di Tomb Raider.

Federica è fermamente convinta che la creazione dei costumi sia una parte essenziale del cosplay. Sebbene alcuni dei suoi costumi siano stati acquistati (come la divisa da shinigami di Rukia Kuchiki, un regalo di compleanno, e gli abiti di Shae e Miss Peregrine, commissionati), la maggior parte dei suoi lavori è realizzata a mano. Con il tempo, Federica ha affinato le sue tecniche di cucito seguendo tutorial online e sperimentando con il “fantacucito”, un approccio creativo che le permette di affrontare le sfide dei costumi con inventiva e spontaneità. Tuttavia, riconosce anche l’importanza di acquistare accessori già pronti per ottenere risultati migliori.

Il cosplay, per Federica, è molto più di una semplice passione; è un’arte alla portata di tutti, che deve innanzitutto divertire e avvicinare le persone. Tuttavia, non nasconde che il physique-du-role e l’attenzione ai dettagli sono fondamentali. Seppur non consideri il cosplay come una vera e propria industria, ritiene che l’attenzione ai particolari contribuisca a una resa migliore e che sia giusto che chi raggiunge un livello di “perfezione” possa ricevere riconoscimenti.

Negli anni, Federica ha scoperto che il cosplay ha un effetto terapeutico e trasformativo. Ha notato che l’arte del cosplay le ha permesso di stringere amicizie che altrimenti non avrebbe fatto, e ha contribuito a modificarne l’atteggiamento verso la vita. Era una persona introversa prima di intraprendere questo percorso, ma ha imparato ad aprirsi e a vedere le cose da prospettive diverse, arrivando a utilizzare materiali come worbla e foam anche nei suoi progetti universitari.

Gli eventi sono una parte cruciale della vita di ogni cosplayer. Federica partecipa attivamente a eventi come lo Zoocomics e il BGeek, che si svolgono in Puglia, collaborando con amici e colleghi. Nonostante il suo desiderio di partecipare a molti più eventi, riconosce l’importanza dei social network nell’era moderna. Grazie a queste piattaforme, può condividere foto e video, dando loro un tocco magico che nella vita reale sarebbe difficile ottenere.

Federica ha accumulato una serie di aneddoti memorabili: dalle emozionanti interazioni con bambini che la abbracciano vestita da Biancaneve, agli episodi divertenti e inquietanti come il suo incontro con insetti simili ad Alien durante un set di Lara Croft in caverna. Anche se ci sono stati momenti spiacevoli dovuti alla poca educazione di alcuni, Federica preferisce concentrarsi sugli aspetti positivi del cosplay.

Il suo consiglio per chiunque voglia intraprendere il cammino del cosplay è semplice e diretto: “Le cose brutte capitano. Capitano sempre, capitano nel cosplay e nella vita vera. E se è vera la grande massima del ‘provarci sempre, arrendersi mai’, è anche vero che tante volte dipende dal singolo. E se non va bene, se perdi una gara, se ricevi un commento antipatico, beh: riprova. Siediti un attimo a tavolino, fatti una bella dose di autocritica, cerca di capire dove e cosa puoi migliorare e riprova. Prima di essere cosplayer, cosmaker, cos-qualsiasi cosa, siamo tutti persone ed in quanto tali possiamo migliorare sempre, in tutte le cose che facciamo. La mia strada è ancora straordinariamente lunga, cosplay o meno, e l’unica cosa che posso fare è la stessa che ho consigliato: keep moving forward.”

Con questo spirito, Federica Grandolfo continua a vivere la sua passione per il cosplay, affrontando ogni sfida con entusiasmo e determinazione, e dimostrando che il cosplay è molto più di un semplice hobby: è un viaggio di crescita personale e di connessione con il mondo.

Per approfondire la creatività di Federica vi consigliamo di visitare i suoi profili FB (facebook.com/ayintomoecosplay/) e IG (www.instagram.com/ayin_tomoe)

Crediti fotografi:

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