La nascita dei Musei Capitolini è legata al 1471, anno della donazione al Popolo Romano, da parte di papa Sisto IV, di alcuni grandi bronzi medievali conservati nel Palazzo del Laterano. Un eccezionale documento epigrafo, custodito all’interno del Museo, ricorda la precisa volontà del pontefice di “restituire” ai cittadini romani i simboli della loro passata grandezza. La lupa posta inizialmente sulla facciata del Palazzo dei Conservatori, la testa colossale bronzea di Costantino, con la mano e la palla Sansosis, collocate nel portico dello stesso palazzo, lo Spinario e il Camillo costituirono il primo nucleo delle raccolte capitoline di antichità. Il Campidoglio divenne così luogo della memoria, la sede civica destinata a perpetuare il ricordo della grandezza di Roma e a garantirne la continuità.
Fondamentale per questo percorso, fu il trasferimento della statua equestre di Marco Aurelio, fino ad allora legata alla sede del pontefice in Laterano. L’operazione, fortemente voluta da papa Paolo III Farnese e realizzata nel 1538, segnò l’inizio di una profonda trasformazione architettonica della piazza del Campidoglio su progetto di Michelangelo. Nel frattempo alle statue già donate se ne aggiunsero altre due provenienti dal Quirinale, rappresentavano i fiumi e furono collocate nello scalone del Palazzo Senatorio, mentre i Dioscuri rinvenuti nel Campo Marzio furono posti sulla balaustra della piazza.
Nel 1566 entrò a far parte delle Collezioni Capitoline un gran numero di sculture donate da papa Pio V al popolo romano per liberare il Vaticano da “idoli pagani”. Nel 1733 Clemente XII acquistò per i Musei Capitolini la ricchissima collezione di sculture antiche della famiglia Albani, che nel 1734 arrivò a rappresentare il nucleo più importante del Museo. A questa collezione già di per se’ favolosa si aggiunsero nel 1749 la Collezione Sacchetti e la Collezione Pio di Savoia.
Si deve a Benedetto XIV la costruzione e l’allestimento della Pinacoteca, posta al piano superiore del Palazzo dei Conservatori. Con gli scavi archeologici realizzati in occasione dei lavori edilizi legati alla proclamazione di Roma a capitale d’Italia nel 1870, le collezioni capitoline aumentarono in modo esponenziale, tanto che furono aperti nuovi settori nell’adiacente Palazzo Caffarelli. Una parte delle Collezioni Capitoline (per ovvie ragioni di spazio) è esposta nella Centrale Montemartini sulla via Ostiense.