Bentornati alla rubrica di Satyrnet dedicata al make-up. Romics è appena finito e ci stiamo tutti ancora riprendendo dal trauma psico-fisico, per cui volevo cogliere l’occasione per parlare del make-up che ho realizzato sabato 3 ottobre in fiera. Su proposta di Gianmarco Pezzino, cosplayer di Roma che ha deciso di sottoporsi alle mie grinfie, e grazie all’aiuto dei miei fidati compagni d’arme (Emanuele David e Roberta Budicin), è stato possibile dar vita a questa gommosa creatura. Ho pensato che sarebbe stato bello parlare di questo progetto e spiegarne la realizzazione step by step.
I passaggi che stanno alla base di questo lavoro sono pochi e non troppo complicati, soprattutto perché ho scelto per motivi logistici di realizzare tutte le protesi in lattice. Dopo un primo momento di progettazione e misurazioni, ho cominciato a scolpire. Sono partita dal viso, scolpendo sopracciglia, zigomi e naso di Bu sul calco del volto con una plastilina a durezza media: la difficoltà reale di questa scultura è che il naso non dovrebbe esserci, e per ridurne il più possibile la protundenza ho cercato di aumentare il volume ai lati del naso. La scultura che potete vedere in foto è il prototipo su cui ho poi effettuato alcune modifiche. In seguito, utilizzando una testina per calotte Kryolan (quella rossa) ho scolpito il cappuccio con una plastilina più morbida, con antenna, orecchie e fori laterali. Dopodiché è venuto il momento dello stampaggio in gesso alabastrino, che non presenta le impurità del gesso scajola e permette una maggiore pulizia dello stampo. Stampare il volto è stato abbastanza semplice, perché non presentava particolari sotto squadri (NDR: punti della scultura che in seguito alla colata di gesso possono rendere difficoltosa l’estrazione dello stampo). Lo stampo del cappuccio è stato invece effettuato bivalve, cioè dividendo lo stampo di 360º in due emisferi, come una conchiglia, proprio per il problema dei sottosquadri di cui sopra. Terminato lo stampaggio, ho cominciato con le colate di lattice. Consapevole che sarebbe stato tutto monocolore, ho colorato internamente il lattice con un pigmento rosa. Facendo questa operazione è utile tenere a mente che il lattice liquido è bianco, ma diventa trasparente/tendenzialmente giallognolo asciugando; questo significa che il colore del lattice liquido dovrà essere molto più chiaro di quello che vogliamo ottenere nelle protesi, come potete vedere nelle foto. Ad ogni colata di lattice è seguita un’asciugatura con l’asciugacapelli (notare Honoka che fa il tifo per me dal PC!). Dopo diverse colate, entrambe le protesi, viso e cappuccio, sono pronte per essere estratte. Qui bisogna avere l’accortezza di stendere del talco su tutte le superfici di lattice, perché altrimenti tenderebbero ad attaccarsi le une alle altre. Per l’applicazione del make-up mi sono appoggiata allo stand dell’Accademia di Trucco Professionale, che ringrazio per la disponibilità e l’aiuto prestatomi. Ho iniziato applicando il cappuccio e poi la protesi del volto; come colla epidermica ho utilizzato il prosaide. Tutti i bordi delle protesi sono poi stati coperti con il bondo, il mix di prosaide e polvere di silicio di cui ho già accennato in precedenza. La colorazione è stata poi effettuata tutta in Aquacolor Kryolan Magenta (R21), con chiaroscuri sul corpo e sul volto in polveri viola e prugna. Anche i fori sulle clavicole e sulle braccia sono stati realizzati in Aquacolor nero Atelier. Fissato il tutto, il make-up è finito!
Vi rimando alla pagina di Gianmarco, che ha realizzato bracciali e cinta, e sulla pagina potete dare uno sguardo anche agli altri suoi lavori: https://www.facebook.com/GianmarcoShogunCosplay La parte sartoriale è invece di Giulia Mantilli. Come al solito vi reindirizzo alla mia pagina: https://www.facebook.com/stronatigiuliamua E al mio Instragram JulietMUA https://instagram.com/julietmua/ Se avete o trovate foto di Kid Bu inviatemele o taggatemi, oppure scrivetemi se avete qualche domanda o dubbio che io possa chiarire nei prossimi articoli. Alla prossima!