MUA Cosplay: Come correggere i difetti del volto?

Esempi di Contouring con le differenze volumetriche tra maschio e femmina. Le colorazioni sono enfatizzate e drammatiche, molto teatrali, ma permettono di comprendere l’importanza della tecnica chiaroscurale.

Bentornati a MUA Cosplay, la rubrica di Satyrnet dedicata al make-up. Questa settimana ho scelto di concentrare l’attenzione su un argomento che si avvicina più al make-up di bellezza piuttosto che agli effetti speciali, che ho trattato invece nelle scorse settimane. Per questo a qualcuno potrebbe risultare noioso, ma ritengo che siano nozioni semplici ma molto spesso ignorate o traviate. Il concetto di correzione del viso è alla base del make-up, e possiamo distinguere in questo vasto argomento le correzioni cromatiche dalle correzioni volumetriche. Le correzioni cromatiche sono indirizzate all’attenuazione delle discromie, delle macchie della pelle con interventi diversi a seconda del loro colore. La scelta della tonalità del correttore infatti si basa sulla teoria del colore: vi ricordate quella semplice imparata a 5 anni? Ripassiamola in parole semplici. «I colori primari sono tre: giallo, rosso e blu. Giallo+Rosso=Arancione Giallo+Blu=Verde Rosso+Blu=Viola Arancione, verde e viola sono i colori secondari.»

In questo caso parliamo di colori primari sottrattivi, che si utilizzano nella pittura e nel make-up, motivo per cui questi argomenti non risulteranno per nulla nuovi a chi ha seguito un percorso accademico di tipo artistico, o a chi comunque si interessa dell’argomento. I colori primari non si possono formare miscelando altri colori, mentre da essi, con più o meno bianco e nero, si possono formare tutti i colori della scala cromatica. A partire da questi concetti semplicissimi, possiamo definire la complementarietà dei colori. Infatti, un colore secondario è complementare al colore primario che non è utilizzato nel miscelarlo. Quindi, l’arancione è complementare al blu, il verde è complementare al rosso ed il viola è complementare al giallo. La particolarità dei colori complementari è quella di esaltarsi se accostati ma, soprattutto, di “annullarsi” quando sovrapposti. Questa è la base fondamentale per le correzioni cromatiche: per correggere le occhiaie, che tendono ad avere una colorazione bluacea, applicherò un correttore arancione (meglio se illuminante, quindi virante al color albicocca); per attenuare dei rossori diffusi o localizzati, come sui brufoli, stenderò del correttore verde; se la pelle ha una dominante gialla, come nelle donne orientali per fare un esempio, potrò applicare della cipria tendente al lilla. Ecco spiegato il perché in profumeria sono vendute piccole palette di correttori di colori astrusi che vi hanno fatto chiedere almeno una volta “Che ci faccio col correttore verde? Mica sono il Grinch!”. Le correzioni volumetriche, invece, si basano sulla tecnica del chiaroscuro. Laddove un volume rientra, è incavato o scavato, lì si forma un’ombra. Viceversa, se un volume sporge, sarà più chiaro e illuminato delle zone circostanti. Sembra un concetto banale, ma di fatto è la base del famoso “contouring” che, a detta delle trasmissioni televisive e dei siti di living e cosmetica, è la “rivoluzione del make-up”. In realtà le correzioni volumetriche si sono sempre fatte, per accentuare i tratti del viso in teatro oppure per avvicinarsi all’ideale di bellezza dell’epoca cui si appartiene; l’unica differenza è che oggi la questione è molto più enfatizzata ed anche portata all’estremo.

Questo è un mio make-up before and after: con il correttore arancione ho ridotto le occhiaie, con una base verde ho attenuato il rossore diffuso intorno al naso, e con il chiaroscuro ho sfinato il viso e affilato il naso. La differenza c’è e si vede!

Tornando a noi, la tecnica chiaroscurale permette di creare volumi nuovi anche laddove non vi sono, oppure enfatizzare tratti già esistenti per esaltarli al meglio: applicare un tono chiaro porta in rilievo una zona, come per lo zigomo, mentre applicare un tono scuro scava la zona interessata, come l’incavo sotto lo zigomo o i lati del naso se vogliamo sfinarlo. Non serve creare i tipici mascheroni da video-tutorial, quelli pesanti che rendono bene in foto mentre dal vivo fanno pensare a Moira Orfei. Basta anche un’ombra leggera con un po’ di polvere e un velo di illuminante dove occorre. Teniamo giusto presente che la terra, il fard bronzeo spesso con dei brillantini, non si presta a creare un’ombra; l’ombra per sua natura ha una dominante fredda, perché è assenza di luce. Quindi applicare la terra sotto l’osso zigomatico può risultare gradevole alla vista ma non crea un’ombra, è una reminiscenza degli anni ’80, e probabilmente lo avete visto fare dalla mamma almeno una volta. Viceversa, per gli illuminanti spesso se ne trovano di perlati, che sono anche molto belli (soprattutto sulle pelli scure, meravigliosi), ma vanno usati con parsimonia. Infatti un prodotto che riflette la luce steso su una superficie con delle irregolarità accentua questi difetti, ed il perché è molto semplice: il prodotto riflette la luce che colpisce la pelle in direzioni diverse, sottolineando dove presenti, piccole rughe, dislivelli o cicatrici. Con queste poche e brevi nozioni sulla correzione cromatica e volumetrica potete pensare di cambiare otticamente anche radicalmente il vostro viso, con una resa ottimale soprattutto in fotografia (e per il cosplay fa sempre comodo!).

Concludo con un saluto e ricordandovi di scrivermi per qualsiasi domanda, dubbio o richiesta particolare per i prossimi articoli (anzi, per favore, scrivetemi! Così so cosa scrivere!). Sono reperibile h24 sulla mia pagina Facebook, Giulia Stronati Make-Up Artist https://www.facebook.com/stronatigiuliamua Oppure al mio account Instagram, JulietMUA https://instagram.com/julietmua/

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