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Mostra del Cinema di Venezia 2024: un bilancio tra trionfi e polemiche

L’81ª Mostra del Cinema di Venezia ha chiuso i battenti lasciando un’impronta indelebile nel panorama cinematografico internazionale. Tra premi inaspettati, polemiche accese e una rivoluzione nel modo di intendere il cinema, l’edizione 2023 ha offerto spunti di riflessione e dibattito.

I vincitori che hanno sorpreso

La giuria presieduta da Isabelle Huppert ha regalato sorprese e conferme. Il Leone d’Oro a Pedro Almodóvar per “La stanza accanto” è stato accolto con entusiasmo, suggellando il ritorno in grande stile del regista spagnolo. Anche il Gran Premio della Giuria a Vermiglio di Maura Delpero ha suscitato curiosità e apprezzamento per il coraggio tematico del film.

Vincent Lindon, con la sua interpretazione in Jouer avec le feu, ha conquistato la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, dimostrando ancora una volta la sua versatilità. E che dire della sorprendente vittoria di Nicole Kidman per la sua intensa performance in Babygirl? Una scelta coraggiosa della giuria che ha premiato un’interpretazione audace e controversa.

Le grandi assenti e le polemiche

Non sono mancate le polemiche. Film come Queer di Luca Guadagnino e Maria di Pablo Larraín, considerati da molti capolavori, sono stati snobbati dalla giuria. Anche Il Joker: Folie à deux di Todd Phillips, pur attesissimo, non è riuscito a conquistare il Leone d’Oro.

La rivoluzione delle serie TV a Venezia

Un’altra novità di questa edizione è stata l’introduzione delle serie TV in concorso. Titolo di punta è stato M. L’uomo del secolo di Joe Wright, che ha dimostrato come le serie possano raggiungere livelli qualitativi paragonabili al cinema. Questa decisione segna una svolta epocale per il festival e riconosce l’importanza crescente delle piattaforme streaming nel panorama audiovisivo.

Il futuro della Mostra del Cinema

Con il mandato di Alberto Barbera che volge al termine, si apre un nuovo capitolo per la Mostra del Cinema di Venezia. Il futuro del festival sarà segnato dalle sfide poste dalla trasformazione digitale e dalle nuove modalità di fruizione dei contenuti audiovisivi.

maio

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Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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