La Morrigan, la grande Regina della Guerra e degli Spettri

Morrigan è la dea della guerra e della violenza, ama seminare l’odio e combattere in mezzo agli uomini assumendo forme terrificanti. E’ solita nutrirsi dei cadaveri di coloro che sono morti in guerra. Si tratta di una delle più importanti divinità irlandesi una delle “furie guerriere” dei miti , fortemente associata alla guerra, alla morte e al fato.Nelle fonti, il nome della Mórrígan è sempre preceduto dall’articolo determinativo (an Mórrígan o an Mórrígu). Per quanto riguarda la sua etimologia, risale a un più antico nome irlandese, Mór Ríoghain, che si traduce letteralmente come “grande regina” (da mór, “grande”, e rígan, “regina”); tale significato è lo stesso del nome dell’antica dea indoeuropea Rigantona, a cui il nome della Mórrígan viene talvolta ricondotto. Alternativamente, il primo elemento di Mór Ríoghain può anche essere identificato con il germanico mahr (“incubo”, la stessa radice di nightmare), con il significato di “regina dei fantasmi”. Tradizionalmente, il suo nome veniva anche ricollegato al vocabolo celtico mor (“mare”), una connessione generalmente rifiutata dai linguisti moderni[1]; a questo elemento risale probabilmente il nome della fata Morgana, la quale viene, a volte, ricollegata alla stessa Mórrígan. Il nome nasconde in realtà una trinità divina: Macha, Badb e Neman, tutte e tre dee guerriere temutissime dai celti:

– Macha come dea della guerra e della fertilità è raffigurata con l’aspetto di un corvo, ma talvolta prende la forma di una lupa o di una civetta bianca (il bianco per i celti è il colore della morte). Con il sangue versato sui campi di battaglia compie magie come la tempesta di fuoco, la grandine di rane o i torrenti di sangue che rendono scivoloso il terreno. Macha è detta anche “mietitrice dei campi di battaglia” o “regina degli incubi”

– Badb, dea dell’acqua, il suo pozzo sacro è una fonte di conoscenza infinita; spesso appare sotto forma di una vecchia che lava panni insanguinati alla fonte. Si dice che il mortale che la scorge mentre è intenta in questo compito morirà entro breve. Badb è detta anche “annunciatrice di calamità”

– Neman, dea della guerra e delle battaglie, appare talvolta come una giovane dai lunghi capelli neri che cantando e danzando guida i guerrieri al campo di battaglia. Neman è detta anche “signora del dolore”

 

Quando gli uomini vanno in guerra, non ci vanno da soli.

In alto fanno cerchio i corvi, che sfrecciano nel cielo e gridano l’anticipazione del banchetto che verrà.

La signora dei corvi è la Morrigan, triplice dea della guerra, della morte e del massacro.

Si muove velocemente nel vento e nella sua voce si ode il fruscio di migliaia di ali nere.

Ella ha visto mille battaglie, ha udito i lamenti di morte di mille migliaia di uomini.

I suoi capelli sono neri come le loro piume, i suoi occhi sono neri come la notte e ardono d’un fuoco terribile, il suo portamento fiero e orgoglioso.

Al termine di una battaglia la dea sotto forma di corvo guarda i corpi dilaniati che vengono ammucchiati davanti a lei.

Rimira le teste dei perdenti infilate sulle lunghe picche disposte in cerchio dai vincitori.

Quei macabri trofei (detti pennoni di Macha) sono il tributo più apprezzato da Morrigan.

I corvi beccano gli occhi di quei morti e Morrigan sorride.

Poi si leva in volo, a recar la notizia ai parenti dei defunti.

Le loro grida e il loro pianto la riempiono di felicità.

I corvi gracchiano, facendo eco alle risa di Morrigan.

Nel culto di Morrigan compare anche un eroe di nome Cu Chulainn (figlio del dio Lugh) del quale lei si innamora. Quando lei si accorse che il suo amore non era ricambiato, promise a Cu Chulainn che gli sarebbe stato vicino in battaglia. La dea della guerra mantenne la sua parola comparendo  in forma di corvo sul corpo del suo amato quando esso perì nello scontro. La disavventura di Cu Chulainn serve da monito a tutti  quelli che non notano l’amore di una donna.

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