Molise, ma tu…a chi appartien’?

Molise, ma tu…a chi appartien’?“ è lo straordinario gioco da tavolo che celebra il Molise creato da Claudio Iannetta, con il supporto di Daniele Giovannelli e Francesca Guidotti per le illustrazioni e commerciato da Demoela Giochi.

Un’evoluzione del classico Monopoly, ma con una particolare e identificativa variante: al posto dei terreni, ci sono le città e i paesi molisani da acquistare. Per poter finalmente dire “Il Molise esiste!” bisogna conquistare tutto il territorio, dal mare alle montagne, e lasciarsi ammaliare dalla sua bellezza.

Le regole, gli scenari divertenti e i sorrisi abbondano in questo gioco che offre una straordinaria opportunità di scoprire i luoghi, le città, i borghi, le tradizioni e la cultura molisani, tutto racchiuso in una struttura ludica appassionante e ricca di contenuti.

Ogni carta città ha un colore specifico e, una volta acquisite tutte le carte dello stesso tipo, è possibile iniziare a fare investimenti. Al posto delle stazioni, sull’originale tabellone, ci sono le attività molisane che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto. Inoltre, ci sono anche due centri sportivi che portano diversi “sold” (denaro).

Al posto dei famigerati “imprevisti” e “probabilità”, il gioco prevede due esilaranti varianti dei nefasti mazzi di carte: “Speramm’ buon” (speriamo bene) e “Mettem’c l’anema impac’” (mettiamoci l’anima in pace). Queste carte vengono pescate nel caso si finisca sulla casella corrispondente e offrono istruzioni molto precise… ma ovviamente in dialetto!! Attraverso queste carte, si possono scoprire curiosità sul Molise, tradizioni, situazioni tipiche ed espressioni dialettali che fanno sorridere. Ma non preoccupatevi, perché le istruzioni includono un comodo dizionare per meglio comprendere l’atcano dialetto molisano!

In definitiva, “Molise, ma tu…a chi appartien’?“ offre divertimento e la possibilità di viaggiare attraverso una terra meravigliosa ma che “non esiste“, un territorio meraviglioso che cela innumerevoli bellezze da scoprire, come abbiamo potuto esplorare sul blog: laterrainmezzo.altervista.org.

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