In questi giorni stavo sistemando la vetrinetta della mia collezione di soldatini e di veicoli militari, e, perso come sempre nei miei ricordi, mentre rimettevo a posto le “mie Truppe”, mi venne in mente un vecchio film d’azione, poco serio e molto esagerato, riguardante un esercito “segreto” che viene ingaggiato per rovesciare dittature o per difendere piccoli stati da parte di nazioni ostili, una sorta di “Magnifici 7” ma più in grande.
Il titolo di questo film è Megaforce, film diretto da Hal Needham nel 1982, interpretato da Barry Bostwick, interprete in the Rocky Horror Picture Show, la carica dei 101 II, Spia e lascia Spiare e come quest star in varie serie come Cold Case, Supernatural e Scrubb. Micheal Beck, famoso nella parte di Swan nel film i Guerrieri della Notte, Edward Mulhare che ricordiamo tutti nel ruolo di Devon Miles coprotagonista del film Supercar e per altri film come il Colonnello Von Ryan, Collina 24 non risponde e per aver partecipato in varie serie tv come Ellery Queen e Henry Silva attore Italo-portoricano famoso per aver interpretato quasi sempre ruoli da Villain come in I Guerrieri del Bronx, viva Zapata e il Cenerentolo con Jerry Lewis. film a basso budget di coproduzione U.S.A. e Hong Kong da parte della famosa Golden Haves
Notte, al confine tra due paesi non bene identificati si presume di fantasia, che fanno pensare, come ambientazione, all’entroterra sudamericana oppure africana, un alto ufficiale, il Colonnello Guerera, dopo aver preso da parte alcuni operai, ordina alle sue truppe corazzate di distruggere la raffineria dove tali operai stavano lavorando. Dopo aver fatto tabula rasa, i mezzi corazzati passano il confine e rientrano nella loro patria, al sicuro e fieri del danno che hanno arrecato alla nazione vicina.
Passate alcune settimane “dall’incidente” in una non identificata zona desertica, un taxi si ferma e due persone, un uomo e una donna scendono dal veicolo che riparte subito dopo. I due si sistemano come se aspettassero qualcuno, dopo alcune ore, sopraggiunge un fuoristrada da cui scendono due uomini, che si presentano con i nomi di Dallas ed Einstein. Dopo un primo momento di diffidenza, l’uomo e la donna si presentano come il Generale Edward Byrne White e il Maggiore Zara, attesi per un “appuntamento” alla base dell’”Esercito Fantasma”. I quattro salgono sul fuoristrada e si dirigono nel luogo prefissato, appena giunti, tre motociclette sbucano dal nulla e iniziano a sparare a bersagli ben definiti ed effettuare varie evoluzioni. Il generale e il maggiore guardano la scena completamente stupiti. Finito lo “spettacolo”, uno dei motociclisti si stacca dal gruppo e si avvicina ai due ufficiali, qui si presenta come il Comandante Laser capo dell’esercito fantasma, conosciuto come “Megaforce”, la persona che stavano cercando. Dopo un freddo scambio di battute tra Laser e il maggiore Zara, il gruppo si dirige verso l’interno di una montagna, qui vi è la base della Megaforce.
Dopo un breve giro “turistico” della base della Megaforce, dove sia il generale White che il maggiore Zara rimangono sbalorditi dalla quantità di veicoli militari fantascientifici che si trovano dinanzi a loro: motociclette e dunebuggy armate con mitragliatrici, missili, e cannoni laser. Finiti i convenevoli, il generale White, spiega a Laser che lui ha bisogno dell’aiuto della Megaforce, in quanto le truppe corazzate al comando del colonnello Guerera, utilizzando una tattica “mordi e fuggi” stanno colpendo depositi, fabbriche e raffinerie del loro paese, provocando danni ingenti. Ovviamente il generale White in base agli ordini del suo governo, non può sconfinare per rendere la pariglia a Guerera, in quanto il governo del colonnello potrebbe considerare ciò un atto di guerra di White. Quindi chiede a Laser il suo aiuto per tendere una trappola al colonnello Guerera. Laser accetta l’incarico e spiega il piano al generale White, su come attaccare la base del nemico e costringerlo a un inseguimento delle sue truppe, inducendolo a sconfinare per poi mandarlo proprio davanti ai carri armati di White.
Arriva il giorno dell’azione, 3 enormi B-52 effettuano un volo notturno stando attenti a non farsi individuare dai radar nemici, a bordo vi sono il comandante Laser, Dallas e la Megaforce al completo in pieno assetto da battaglia, diretti sull’obbiettivo designato. Appena vi giungono, uomini e mezzi si paracadutano in pieno territorio nemico. Dopo l’atterraggio, Laser dà disposizioni perché tutti si dispongano in assetto da battaglia e si dirigono verso la base del colonnello Guerera. Inizia quindi l’attacco a sorpresa: le forze corazzate di Guerera nulla possono contro la Megaforce, che, oltre ad averli colti completamente di sorpresa, hanno veicoli tecnologicamente avanzati nettamente superiori. La Megaforce riesce quindi a radere al suolo la base e il battaglione corazzato che si trova al suo interno.
Finita l’azione iniziano la seconda fase del piano, e si dirigono verso il confine per tendere una trappola al colonnello Guerera stesso e al resto delle sue truppe, ma, appena giunti al punto di rendez-vous, dove dovrebbe trovarsi il generale White per definire gli ultimi dettagli, sopraggiunge un altro elicottero, con a bordo Guerera in persona. Il comandante Laser e Dallas rimangono stupiti da tale situazione e chiedono spiegazioni al generale. White dolorosamente li informa, che il governo di Guerera ha fatto formale protesta per l’attacco subito e che ogni tipo di “aiuto” sarà considerato atto di guerra. Ovviamente, i politici del governo di White hanno calato le braghe e hanno ordinato al generale di impedire a Laser e le sue forze di attraversare il confine. Dopo aver riferito tali notizie, White prende congedo e ritorna a malincuore alla sua base, Guerera prima di andarsene concede un ultimatum per arrendersi prima dell’attacco ma Laser rifiuta l’offerta e Guerera se ne va per organizzare l’attacco.
Laser, dopo aver chiesto consiglio al amico Dallas, espone la situazione ai suoi uomini: ci sono solo tre opzioni, affrontare Guerera e il resto dell’esercito della sua nazione, con la certezza di essere fatti a pezzi, arrendersi a Guerera e considerarsi prigionieri di guerra, oppure dividersi. Dopo aver esposto le alternative, Dallas, a nome di tutti i membri della Megaforce, riferisce a Laser che non si arrenderanno e nemmeno si divideranno per salvarsi, “uno per tutti tutti per uno”. Sentendo questo, il petto di Laser si gonfia di orgoglio e propone a Dallas e al resto della Megafoice la “quarta” opzione: collegandosi con il centro di comando, i rilevamenti satellitari hanno rivelato che l’unico posto per far atterrare gli aerocargo per la fuga è il fondo di un lago prosciugato. Ovviamente anche Guerera lo sa, e ha schierato le sue armate, ma quello che non sa è che vi è un piccolo sentiero che sbuca alle spalle delle forze nemiche: il piano di Laser è semplice, far atterrare i B-52, e, mentre Guerera è distratto da loro, in attesa della Megaforce, Laser e i suoi con una manovra a tenaglia piomberanno alle spalle del nemico, scaricandogli addosso tutte le munizioni disponibili per poi salire sugli aerei e mettersi in salvo.
Laser e la Megaforce, dopo un tortuoso ma breve viaggio raggiungono il lago prosciugato. Come previsto i carri armati di Guerera sono schierati come un plotone d’esecuzione davanti all’imboccatura del lago, però sono completamente all’oscuro del sentiero scoperto da Laser, lasciando così completamente la loro retroguardia sguarnita. Dato l’ordine, i B-52 si avvicinano all’improvvisata pista di atterraggio e, mentre Guerera si prepara per attaccare gli aerei in attesa della Megaforce, Laser fa mettere i suoi uomini in assetto da battaglia e in sella alla sua moto d’attacco sbucano dal loro nascondiglio per seminare il caos tra i carri armati del battaglione di Guerera; il piano riesce e Laser con Dallas e la Megaforce al completo riescono a salire sui loro aerei e si dirigono verso la libertà e la salvezza, lasciando Guerera con un mucchio di rottami fumanti, la Megaforce ha vinto ed è pronta per altre nuove avventure.
Film molto a basso budget, effetti speciali minimi, la trama molto ingenua e ovvia, e i dialoghi in alcune scene rasentano il ridicolo. Facendo due conti, come film è da considerarsi nella categoria b-movie e inserito tra i peggiori film mai prodotti nella storia del cinema, insieme ad altre pellicole, però visivamente è uno di quei film che, senza pretendere troppo, può allietare la serata in compagnia e far trascorrere un paio d’ore in allegria, commentando le varie fasi del film. Anche la scena della motocicletta volante, dopo un primo sbalordimento, riesce nonostante tutto a strappare un sorriso. Per gli amanti dei film kolossal o di quelli ricchi di trama e di effetti speciali Megaforce è da evitare come la peste, ma per chi, come il sottoscritto, è un amante dei film Trash, lo troverete molto interessante e divertente.
Alla prossima
by Marco Talparius Lupani